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Debiti di gioco e scommesse


Avvocato: devo pagare il debito di gioco?

Non è possibile vincere sempre quando si gioca d’azzardo, e per gli amanti del gioco pagare le scommesse perse non è mai piacevole. Ma come fare per non pagare i debiti di gioco?

Da un punto di vista legislativo è bene sapere che l’attuale normativa regolamenta solo le Agenzie di scommesse e i siti online che praticano il gioco d’azzardo, soprattutto per tutelare i clienti da ipotetiche ma frequenti truffe.

Il controllo legislativo, però, incide soltanto su soggetti che hanno ottenuto l’autorizzazione a svolgere tale attività da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, la quale ha proprio il compito di tenere a freno il settore del gioco.

Diverso, invece, per le scommesse tra amici, ad esempio una partita a carte al bar o una tombolata durante le feste di Natale. In questi casi la legge ci suggerisce chiaramente come fare a non pagare i propri debiti di gioco.

Che succede se non pago una scommessa?

Secondo la legge nessuno può essere obbligato a rispettare promesse di gioco, a prescindere dal fatto che esse siano verbali o messe per iscritto.

Se per esempio, il nostro avversario di gioco ci chiede di firmare un documento nel quale ci si impegna a pagare in caso di sconfitta, ciò non vuol dire che in caso di mancato pagamento si incorre in sanzioni legali.

Il debito di gioco rappresenta un’obbligazione naturale, che non dà vita ad un rapporto giuridico civile tra i giocatori e che non consente al creditore di agire in giudizio per ottenere coattivamente il pagamento da parte del debitore.

Se infatti il perdente decidesse di pagare, la sua decisione discenderebbe solo da un dovere morale, e dall’onore personale, ma non da un’imposizione della legge. Tant’è vero che il debitore non potrà poi richiedere la restituzione di quanto spontaneamente corrisposto.

Quando è obbligatorio pagare le scommesse 

Come più volte sottolineato nel corso dell’articolo, i debiti di gioco non danno luogo ad alcun obbligo civile di pagamento, a patto che si tratti di obblighi nascenti tra privati, ad esempio tra amici che scommettono al Fanta calcio o in una partita a carte.

Se, invece, il debito viene a crearsi nei confronti dello Stato, ad esempio verso lotterie nazionali autorizzate oppure verso soggetti controllati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, allora sorge una vera e propria obbligazione civile e in caso di mancato pagamento sono previste pesanti sanzioni.

Ciò significa che in questo caso è possibile avviare una causa in Tribunale, con la difesa di un avvocato esperto in controversie tra cittadini e Pubblica Amministrazione, e chiedere l’adempimento del debito.

Se invece si vuole contestare il debito vantato dall’ente pubblico sarà necessario fornire al giudice una serie di prove che attestino l’inesistenza dell’obbligazione civile. Va da sé che un avvocato specializzato nella materia è assolutamente necessario sia per evitare il pagamento del debito sia per non ricevere sanzioni legali.

Debiti di gioco: obbligazione civile o naturale?

L’articolo 2034 del codice civile ci dice che tutti i debiti derivanti dal gioco, da scommesse rientrano nell’ambito delle obbligazioni naturali, le quali non discendono dalla legge ma semplicemente da convenzioni morali e sociali, ovvero dal rapporto di onestà tra i giocatori.

È bene precisare al riguardo, che trattandosi di un dovere morale, nel momento in cui il debitore decide di sanare i propri debiti di gioco, non potrà più chiedere indietro quanto spontaneamente versato. Tuttavia è necessario che:

- l’adempimento sia spontaneo;

- il pagamento venga fatto da parte di una persona completamente capace di intendere e di volere, proprio come prevede il codice civile.

In questi casi, anche se il debito è prescritto, l’adempimento è valido. Non a caso si tratta di una scelta completamente libera del debitore, e in un certo senso fatta per testimoniare il proprio senso morale e la propria parola d’onore.

I debiti di gioco si trasferiscono agli eredi?

La risposta è assolutamente NO. 

I debiti di gioco non si trasferiscono mai ai propri figli, al proprio coniuge o comunque agli eredi ingenerale. Quindi chi accetta l’eredità non dovrà preoccuparsi di pagare eventuali scommesse perse dal defunto testatore.

Neppure laddove vi fosse un documento firmato dal testatore stesso che garantisce il suo impegno ad effettuare il pagamento in caso di sconfitta al gioco, gli eredi sarebbero tenuti a sborsare di tasca loro le somme indicate.

Avvocato: cosa può fare il creditore?

Quando si è vincitori di una partita a carte o di un Poker, chiaramente si pretende di essere pagati, ma come ottenere l’adempimento del debitore?

In genere, il creditore, per i crediti nascenti da obbligazioni civili può agire in giudizio, avviare procedure di pignoramento e nei casi più gravi ottenere anche l’esecuzione forzata per soddisfarsi con i beni del debitore che non collabora.

Con i debiti di gioco non è così, e tecnicamente il creditore a meno che non sia un delinquente che minaccia l’avversario e la famiglia per ottenere il pagamento pattuito, non può fare granché, men che meno per vie legali.

Un avvocato non può difendere il proprio cliente in questo caso, o meglio non può portare la causa in Tribunale perché giuridicamente una scommessa non ha valore, neanche se messa per iscritto con una scrittura privata tra le parti.

E allora, l’unico consiglio che si può dare è di non esagerare con il gioco d’azzardo, di confinarlo al mero divertimento tra amici e al massimo di valutare bene la serietà del proprio avversario prima di impegnarsi in una scommessa.

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