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Studio legale per Infortuni sul Lavoro


Gli infortuni sul Lavoro danno diritto ad un indennizzo corrisposto dall’Inail ma, in molti casi, ci sono gli estremi anche per ottenere il risarcimento danno dal datore di lavoro. Per sapere se la tua fattispecie presenta i presupposti per una richiesta di risarcimento danni di questo tipo, dovrai rivolgerti ad uno studio legale giuslavorista specializzato in pratiche di infortuni sul posto di lavoro.

Un infortunio sul lavoro può capitare a chiunque, si pensi ad una piccola disattenzione, ad uno scivolone o, per chi svolge attività pericolose, un malfunzionamento di qualche. Tra le conseguenze negative, la buona notizia è che l’INAIL, l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, ti risarcirà interamente.infortuni sul lavoro

Cosa si intende per infortunio sul lavoro

Per infortunio sul lavoro si intendono tutti quegli incidenti, grandi o piccoli che si verificano sul luogo di lavoro e nelle ore lavorative, i quali causano una temporanea o permanente inabilità al lavoro.

Non è importante che l’incidente sia collegato all’attività lavorativa o a fattori esterni perché in ogni caso l’INAIL sarà sempre tenuta al risarcimento. Per fare qualche esempio si pensi alle ferite causate dall’utilizzo di macchinari, alle lesioni fisiche dopo una caduta, all’avvelenamento da sostanze tossiche, agli strappi muscolari ecc. Ovviamente questi sono solo alcuni tra gli infortuni più comuni, ma le ipotesi prospettabili sono infinite.

Come viene pagato l’ infortunio sul lavoro?

Per capire chi deve pagare l’eventuale infortunio sul luogo di lavoro dipende dal caso specifico:

- se la colpa è solo del lavoratore, allora pagherà integralmente l’INAIL;

- se invece c’è responsabilità di altre persone, ad esempio un collega o il datore di lavoro, allora si parlerà di danno differenziale e oltre all’INAIL ci potrà essere l’indennizzo anche da parte del terzo responsabile;

- se l’infortunio è in itinere, ovvero andando o tornando da lavoro, e la colpa non è integralmente tua, allora ci sarà sia il pagamento da parte dell’INAIL sia l’indennizzo di chi ha causato il danno.

È bene sottolineare che l’indennizzo INAIL non è cumulabile con l’indennità di malattia erogata dall’INPS, mentre al contrario può unirsi all’assegno per il congedo matrimoniale e all’assegno familiare.

Infine, se è vero che l’INAIL è tenuta a garantire il lavoratore per tutto il tempo di guarigione, è vero anche che alcuni contratti nazionali di lavoro non prevedono la conservazione dell’impiego per il lavoratore che si assenti dal lavoro per più di 180 giorni.

Per questa ragione è importante esaminare le condizioni lavorative presenti nel contratto di lavoro e individuare con l’aiuto di un esperto legale specializzato in cause di lavoro quale sia la soluzione più in linea con il proprio caso concreto.

Cos’è il Danno Differenziale?

Quando si parla di “danno differenziale” si intende l’ammontare risarcibile al lavoratore, ottenuto dalla differenza tra l’indennizzo corrisposto dall’INAIL per un infortunio sul lavoro o per una malattia professionale, e quanto è possibile pretendere dal datore di lavoro o dal responsabile civile dell’incidente a titolo di risarcimento del danno in sede civilistica.

Per questo, il danno differenziale si realizza solo quando l’incidente sia dipeso anche da altre persone, ad esempio un collega o lo stesso datore di lavoro. Mentre, se la responsabilità è esclusivamente di chi ha subito l’incidente, allora pagherà solo l’INAIL.

É importante specificare che l’indennizzo erogato dall’INAIL è dovuto in ragione del semplice verificarsi dell’infortunio, a prescindere dalla tipologia, mentre il risarcimento dei danni presuppone due elementi e cioè:

- l’evento dannoso;

- la sua configurabilità come illecito, perché derivante da un comportamento colposo del datore di lavoro oppure di un terzo.

Esempi di Danno differenziale

Gli esempi lampanti di danno differenziale sono il danno biologico, il danno patrimoniale, il danno morale e il danno esistenziale. Cerchiamo di analizzarli nello specifico.

In primo luogo il danno biologico si realizza ogni volta che viene lesa l’integrità psico-fisica del lavoratore e tale tipologia di risarcimento è inferiore al 6%.

In secondo luogo nel danno patrimoniale rientrano non solo le spese “vive” sostenute dal lavoratore per esempio le spese mediche, di riabilitazione, le visite da specialisti ecc. ma anche il mancato guadagno a seguito dell’infortunio che ha determinato una parziale infermità.

In terzo luogo il danno non patrimoniale consiste in qualcosa di non materiale, nel senso che consiste in un turbamento dello stato d’animo del lavoratore.

Infine, ultima tipologia è il cosiddetto danno esistenziale, inteso come pregiudizio che altera in negativo le abitudini del lavoratore, le sue relazioni personali all’interno della società e del luogo di lavoro, causando così dei peggioramenti alla qualità della vita.  

Consulenza dell’ avvocato per incidenti lavorativi

Come in tutte le controversie giuridiche, il ruolo dell’avvocato non è confinato esclusivamente a difendere la parte debole, come nel caso di specie il lavoratore. La legge infatti garantisce la possibilità di difesa a tutti indipendentemente dalla posizione attiva o passiva in una controversia, se infatti si accorda tutela al delinquente non si vede perché debba esserne privato il datore di lavoro a vantaggio del lavoratore singolo.

Quindi se ad esempio un datore di lavoro viene chiamato a rispondere penalmente o anche solo civilmente di un incidente verificatosi nella sua azienda, un buon avvocato

Risarcimento danni per infortuni su lavoro

Il primo step sarà quello di valutare eventuali responsabilità penali del datore di lavoro. Si parla tecnicamente di danno differenziale perché eccede quello civile coperto da assicurazione Inail e dipende da una condotta lesiva da ascrivere al datore di lavoro.

Nella posizione diametralmente opposta si può venire a trovare anche il datore di lavoro che deve difendersi da una richiesta di risarcimento per infortunio sul lavoro da parte di un dipendente vittima di incidente: anche il primo infatti intuitivamente dovrà rivolgersi ad un avvocato giuslavorista se cerca una consulenza legale specializzata in materia per dimostrare di aver messo in atto tutte le precauzioni di sicurezza previste dalla legge.

Infortunio e malattia professionale: differenze

Molto spesso si fa confusione tra risarcimento per infortunio e per malattia professionale ed è opportuno fare chiarezza sugli istituti coinvolti in queste tutele per i lavoratori.

Come più volte sottolineato l’INAIL è l’istituto che assicura i lavoratori dipendenti e autonomi dagli incidenti sul luogo di lavoro, ma non riguarda la malattia. Questa infatti non dipende da un episodio violento, ad esempio una caduta, la rottura di un macchinario che causa lesioni fisiche ecc., la malattia professionale è però sempre un evento dannoso per il lavoratore e che trae origine proprio dalla sua professione.

Si pensi ad esempio a chi lavora con trapani elettrici o a chi effettua saldature, che a lungo andare possono essere vittime di sordità o di problemi alla vista. In questi casi prima di chiedere il risarcimento dei danni all’azienda per la quale si lavora è opportuno valutare il nesso di causalità, ovvero il collegamento, tra la malattia riscontrata e la professione svolta.

In caso di malattia il lavoratore deve presentare al datore di lavoro un certificato medico che attesti i sintomi della malattia entro 15 giorni da quando ha avuto inizio.

Chi paga la malattia professionale?

Se a seguito della malattia il lavoratore ha subito una inabilità temporanea o assoluta, l’obbligo di pagamento ricade sul datore di lavoro per i primi 3 giorni e successivamente dal 4° giorno in poi la copertura è garantita dall’INAIL.

Per i primi 3 giorni la copertura della giornata lavorativa è al 100%, dal 4° giorno in poi la retribuzione è pari al 60% per i successivi 90 giorni, mentre dal 91esimo giorno fino alla completa guarigione sarà pari al 75%.

Inoltre l’INAIL, garantisce anche cure termali, visite ambulatorie, protesi ecc.

Calcolo risarcimento danni: avvocato del lavoro

All’esito di un eventuale processo, nel caso in cui venga riconosciuto il risarcimento danni al lavoratore vittima di infortunio, occorrerà anche un’equa valutazione dell’importo. Onde evitare duplicazioni e ingiusto arricchimento infatti, il risarcimento sarà corrisposto al netto dell’indennizzo Inail, rientra in quest’ultimo tutto ciò che concerne l’integrità psico-fisica in senso stretto mentre al datore di lavoro possono essere richiesti danni morali e alla vita di relazione sociale.

Come si può intuire da questo quadro si tratta di una materia molto specifica e per questo motivo è consigliabile rivolgersi ad uno studio legale specializzato in materia di diritto di lavoro e, più nello specifico, di risarcimento danni professionali.

Se ti è capitato un infortunio sul lavoro, mentre svolgevi le tue mansioni o a causa di macchinari difettosi e cerchi un professionista per tutelare i tuoi diritti, oppure per conoscere i costi di una consulenza legale e ottenere un preventivo, puoi contattare un avvocato gratis attraverso questo portale.

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