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Crisi economica e aumento prezzi


Aumento prezzi al consumatore: Avvocato

Oggi più che mai, soprattutto dopo l’ondata pandemica dovuta al virus Covid-19, occorre fare i conti con uno spaventoso aumento dei prezzi di tutte le materie prime che gli esperti definiscono inflazione.

Il problema vero si realizza quando all’aumento dei prezzi non corrisponde un eguale vantaggio per l’economia che al contrario resta ferma, proprio come nella situazione odierna, per dirla tutta.

Naturalmente, questa crisi colpisce tutti, ma non tutti ne escono indenni, si pensi ad esempio ad una persona disoccupata, ad un panificio costretto a chiudere perché la fornitura di farina è diventata insostenibile ecc.

In questi casi, si potrebbe almeno valutare la possibilità di contestare l’aumento dei prezzi da parte del fornitore, in assenza di una giusta causa e ciò richiede un’attenta valutazione da parte dell’occhio esperto di un avvocato.

Perché aumentano i prezzi delle materie prime?

La motivazione risiede nel fatto che tutto ad un tratto c’è stata un’impennata nelle richieste che ha reso difficile per i fornitori accontentare tutti i consumatori come prima facevano.

Ma le materie prime costano di più anche perché le aziende che le producono stanno affrontando problemi nuovi legati alla diminuzione del personale, a causa di licenziamenti necessari per difficoltà economiche, e all’aumento dei prezzi di trasporto, a loro volta legati all’aumento del prezzo del carburante.

L’economia è un circolo e nel momento in cui uno dei suoi elementi subisce una variazione non può fare altro che coinvolgere tutti gli altri con un effetto a catena. Ciò, in un certo senso, giustifica le richieste delle aziende produttrici di modificare i prezzi di vendita che in precedenza avevano con i propri clienti.

Cosa fare se il fornitore modifica i prezzi

Al fine di gestire queste situazioni, il cliente deve prima di tutto valutare se nel contratto stipulato è presente una clausola di revisione dei prezzi, che generalmente viene inserita proprio per garantire flessibilità in ragione delle fluttuazioni economiche.

Parimenti importante è valutare se all’interno del contratto è contenuta una clausola di Hardship, che prevede una serie di rimedi azionabili dalle parti nel caso in cui una prestazione diventi troppo onerosa e quindi difficile da adempiere, come appunto può essere un aumento insostenibile dei prezzi delle materie prime.

In questi casi sarà possibile chiedere la risoluzione del contratto oppure ricontrattare le condizioni contrattuali e trovare un giusto equilibrio tenendo conto delle esigenze di entrambe le parti.

Aumento bollette: avvocato

Anche l’energia elettrica e il gas sono considerati materie prime e forse tra i rincari maggiori rientrano proprio le bollette di gas e luce.

Al di là della più volte sottolineata crisi economica che sta attaccando tutti, fornitori, produttori e consumatori, è bene sottolineare che in alcuni casi il rincaro delle bollette non è legittimo. Tanti cittadini infatti in passato hanno sottoscritto con varie società di fornitura di luce e gas contratti che prevedevano un prezzo fisso per la fornitura per un periodo di 24 mesi e questa clausola avrebbe dovuto avere l’obiettivo di tutelarli proprio in periodi di crisi.

Il problema è sorto nel momento in cui queste società hanno effettuato una modifica unilaterale del contratto in danno del consumatore inserendo anche clausole del tipo “silenzio-assenso” in forza delle quali in caso di mancato recesso del consumatore i prezzi dovevano considerarsi automaticamente aumentati.

Come contestare la bolletta

Spesso capita che i consumi segnati sul proprio contatore siano inferiori rispetto a quelli indicati nella fattura ricevuta a casa e in tal caso si ha pieno diritto ad ottenere una rettifica della bolletta.

È necessario effettuare un reclamo scritto mediante l’invio di una raccomandata o di una pec, alla società fornitrice.

Quest’ultima entro il termine di 40 giorni dovrà effettuare le opportune verifiche e comunicare al cliente l’esito delle medesime, se c’è stato un errore nella quantificazione della bolletta entro 90 giorni il cliente riceverà il riaccredito delle somme che non dovevano essere versate.

Un buon avvocato, consiglierà sempre di avviare un tentativo di conciliazione con la società di fornitura, prima di agire in Tribunale considerate le spese legali da sostenere che nell’ottica di un risparmio economico voluto con la rettifica della bolletta non sono il massimo.

Chi è Altroconsumo?

ALTROCONSUMO è la principale organizzazione indipendente di consumatori in Italia che offre tutela ai cittadini e che gestisce più di 300 mila richieste all’anno circa i costi delle bollette e problemi legati alle forniture.

Prevede inoltre un’assistenza per ogni singolo utente, anche a livello legale, mediante un servizio telefonico gratuito. È sempre consigliabile però, rivolgersi a ad un avvocato esperto in controversie del genere per avere una consulenza completa ed evitare brutte sorprese con questi contratti.

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Il primo consiglio utile che probabilmente un avvocato darà al proprio cliente, nel caso di accordi oppure di ordini già sottoscritti è quello di inviare subito una comunicazione via pec nella quale si chiede di avviare trattative per la rinegoziazione delle clausole contrattuali.

Al contrario, per gli ordini e per gli accordi non ancora sottoscritti, quindi per i futuri contratti, sarà opportuno prevedere l’inserimento di clausole per la tutela di entrambe le parti volte a garantire una modificazione dei prezzi, con buona fede, senza con ciò ledere il consumatore o il fornitore.

È importante però prima di firmare un qualunque accordo, rivolgersi ad un consulente legale esperto in materia societaria e più precisamente nei rapporti giuridici tra fornitore e cliente: in primis per analizzare meticolosamente le clausole contrattuali e poi per inserire limiti al libero arbitrio delle parti.

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