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Parcheggio disabili e infrazioni


Cosa succede se parcheggio nel posto dei disabili

Molto spesso capita di utilizzare impropriamente un parcheggio per disabili, senza pensare al danno arrecato alle persone che ne sono destinatarie e che ne hanno effettivamente bisogno. Si pensi ad esempio ai parcheggi per persone invalide posti vicino all’entrata del supermercato per l’ovvia ragione di evitare a chi è in difficoltà di fare troppi metri con le buste della spesa, oppure ai parcheggi per disabili posti lungo il marciapiede e davanti a qualunque esercizio commerciale ecc.

Certamente, occorrerebbe avere rispetto per chi è in difficoltà, ma considerando che non tutti sono sensibili alle problematiche degli altri, la legge ha previsto delle specifiche sanzioni per chi non rispetta gli spazi preordinati alla sosta dei veicoli per disabili.

Sono importantissime le tutele che la legge italiana riserva alle persone invalide, ma ancora più importante è farle rispettare, magari con la difesa di avvocati specializzati in questo settore legale, i quali si occupano proprio di garantire l’applicazione delle agevolazioni e la difesa dei diritti delle persone disabili.

Quali sono i parcheggi per disabili?

Esistono due tipologie di parcheggi per disabili con sanzioni differenti a seconda della violazione. Vediamoli nel dettaglio.

La prima tipologia è rappresentata da quei parcheggi che di solito vediamo a bordo dei marciapiedi, ad esempio dinanzi ai portoni per gli uffici pubblici e degli esercizi commerciali, contrassegnati dall’apposito cartello e in questi casi chi parcheggia sulle strisce gialle rischia soltanto una sanzione amministrativa ovvero una banale multa stradale.

La banalità si riferisce al tipo di sanzione, essendo solo pecuniaria, ma non anche al comportamento di chi parcheggia sui posti riservati a persone in difficoltà, che è in ogni caso riprovevole.

La seconda tipologia comprende i cd. “Parcheggi dedicati” per i disabili, e cioè quelli appositamente richiesti da un disabile e al medesimo assegnati dal Comune di residenza, di solito sono quelli che si trovano sotto casa della persona disabile. In genere si tratta di spazi destinati alla sosta di uno specifico veicolo identificato con il relativo numero di targa.

Sanzioni se si parcheggia nei posti per disabili

Come già evidenziato nel paragrafo precedente esistono due differenti tipologie di parcheggi per disabili e di conseguenza le sanzioni irrogate sono diverse.

Nel caso in cui si parcheggi sulle strisce presenti lungo i marciapiedi, ad esempio all’entrata di esercizi commerciali la sanzione corrisponde ad una multa, effettuata dal vigile, di importo pari ad euro 40 per le moto e i motorini e di 85 euro per le auto. Oltre a ciò, saranno scalati 2 punti dalla patente del conducente che ha commesso l’infrazione.

Sanzione sicuramente più grave è prevista nel caso in cui si parcheggi in uno spazio dedicato alla persona disabile, ovvero nell’ipotesi della seconda categoria di parcheggi. In questo caso si commette reato di violenza privata, al pari di chi parcheggia davanti al garage di un’altra persona, impedendo a questa di entrare o di uscire con l’auto.

Dunque scatta una responsabilità penale solo se lo spazio è stato riservato ad una specifica persona in considerazione del suo stato di salute.

Chi può parcheggiare nel posto disabili?

È chiaro che nel parcheggio disabili può sostare solo la persona invalida, ma per accertare la sua identità è necessario che il veicolo sia munito di apposito contrassegno rilasciato dal Comune di residenza, e che in genere è attaccato al vetro dell’auto ad esempio.

Inoltre il parcheggio può essere utilizzato anche dall’accompagnatore o dall’assistente dell’invalido purché quest’ultimo si trovi a bordo del veicolo. Di fatto quindi, il contrassegno deve sempre essere presente nel veicolo utilizzato.

Come chiedere il contrassegno per parcheggio disabili

Il contrassegno per i disabili, ovvero quel bollino che viene attaccato sul retro della macchina per usufruire di specifici parcheggi all’interno della propria città, deve essere richiesto al Comune di residenza mediante un’apposita istanza.

Nella domanda scritta devono essere inseriti i dati personali della persona invalida, nonché le ragioni giustificatrici della richiesta medesima. A tal riguardo sarebbe opportuno allegare anche una certificazione medica, in genere rilasciata dall’Asl territoriale competente, che attesti le difficoltà fisiche della persona interessata, in modo da fugare ogni dubbio e da evitare un rigetto della richiesta da parte del Comune.

Quanto tempo dura il contrassegno per i disabili

Considerato che il contrassegno per i disabili rappresenta una forte agevolazione che il Comune di residenza concede alla persona in difficoltà, esso ha durata limitata, ma con possibilità di rinnovo.

Per la precisione il contrassegno può essere utilizzato per 5 anni, salava la possibilità di chiedere un rinnovo mediante presentazione di una certificazione medica che attesti il persistere della situazione di disabilità per la quale sia necessario continuare a godere dell’agevolazione sui parcheggi per disabili.

Naturalmente, l’istanza per il rinnovo può essere presentata in totale autonomia senza la necessità di farsi assistere da un avvocato, tuttavia il confronto con un consulente legale esperto in materia può rivelarsi molto utile, ad esempio, in situazioni di rigetto ingiustificato della richiesta, per chiedere al Comune un riesame della questione e solo nei casi più gravi per avviare una causa in Tribunale.

Dove si può parcheggiare con il contrassegno disabili

Anche per i disabili ci sono delle regole da rispettare circa l’utilizzo delle aree di parcheggio loro riservate. In particolare chi è in possesso del contrassegno rilasciato dal Comune può parcheggiare:

- in tutte le aree destinate alla sosta per i veicoli dei disabili, in genere raffigurate con strisce gialle o blu, oltre alla segnaletica orizzontale e verticale;

- nelle zone a traffico limitato (Ztl) o nelle zone a sosta limitata (Zsl), senza limiti di orario;

- nel parcheggio dedicato;

- nelle zone a traffico controllato o nelle aree pedonali, per il caso in cui sia previsto l’ingresso a determinati veicoli.

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