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Passaggio con semaforo rosso e multa


Semaforo rosso: vale sempre la multa?

Il nemico pubblico delle strade è certamente il semaforo, chiunque avrà preso almeno una volta nella vita una multa per essere passato con il rosso, magari perché andava di fretta a lavoro o perché era sovrappensiero.

Premettiamo che quando si è alla guida di veicoli occorre prestare sempre la massima attenzione per tutelare la salute propria e quella degli altri, ma in alcuni casi gli errori sono involontari ed è possibile fare ricorso contro multe ingiuste, preferibilmente con l’assistenza del proprio avvocato di fiducia.

Vediamo nel dettaglio tutte le ipotesi di multa invalida.

Semafori con telecamera: come riconoscerli?

Il semaforo con telecamera, chiamato anche T-red è caratterizzato dalla presenza di un apparecchio video-fotografico che immortala il momento in cui il conducente passa con il rosso e prevede l’irrogazione automatica della sanzione con notifica presso il domicilio del trasgressore.

Tale apparecchio per essere conforme a legge, deve essere omologato nel momento in cui viene posizionato sul semaforo e, poi controllato ogni anno, al fine di accertarne il buon funzionamento. In questi casi, non c’è modo di sfuggire alla multa, diversamente che nei casi in cui manca la telecamera e l’infrazione può essere accertata solo se dopo il semaforo c’è un vigile o un posto di blocco.

Come faccio a sapere se ho preso una multa al semaforo?

Non esiste un modo formale per sapere se si è ricevuta una multa, ad esempio un portale online e simili, l’unica soluzione oggi possibile è quella di chiedere al Comune in cui si crede di aver preso la multa se effettivamente questa è stata effettuata o no.

Nella maggior parte dei casi, infatti, ci si accorge da soli se ad esempio si è passato con il rosso ad un semaforo o se si è entrati in una zona a traffico limitato ecc. tuttavia in alcuni casi i varchi delle zone Ztl potrebbero non essere attivi oppure le telecamere sui semafori potrebbero essere spente.

È possibile, quindi, rivolgersi o al Comando della Polizia Municipale o alla stazione dei carabinieri della zona e chiedere se esista una contravvenzione a proprio carico.

Cosa rischio se passo con il semaforo rosso

L’automobilista che passa dritto con il semaforo rosso rischia di beccarsi una multa anche piuttosto salata, oltre alla detrazione di punti dalla patente di guida.

Nello specifico, i trasgressori che vengono sorpresi dalle forze dell’ordine rischiano una sanzione che varia da 167 euro a 655 euro con l’aggiunta di una decurtazione di 6 punti dalla patente.

Se a commettere l’infrazione è un neo patentato, i punti decurtati sono 12.

L'importo aumenta di un terzo se l’automobilista commette l’infrazione dopo le ore ventidue e prima delle sette.

È anche possibile una riduzione dell’importo, e cioè del 30% se il pagamento della multa viene effettuato entro il quinto giorno successivo alla notifica della violazione.  

Quando le multe al semaforo non sono valide

Per posizionare una telecamera su un semaforo il Comune deve predisporre un provvedimento in cui motiva tale richiesta, ad esempio perché l’incrocio di riferimento è particolarmente pericoloso.

Se tale motivazione non sussiste, l’avvocato potrà chiedere al giudice la disapplicazione del provvedimento anche perché le telecamere non devono essere un espediente per far confluire soldi nelle casse dell’amministrazione comunale, ma solo un mezzo per garantire sicurezza nella circolazione stradale.

In secondo luogo, la multa non è valida se non contiene una serie di informazioni dettagliate e cioè:

- data, ora e luogo in cui è stata commessa l’infrazione

- estremi e targa del veicolo

- dati del conducente

- modello e numero di matricola del dispositivo utilizzato per rilevare la trasgressione (cioè la telecamera).

Se non sussistono tutte queste informazioni, oppure se esse sono errate, è possibile presentare ricorso contro l’ente comunale che ha emesso la multa e impugnare la sanzione ricevuta.  

Avvocato: come contestare la multa al semaforo

Il ricorso contro una multa ingiusta può essere fatto:

- al giudice di pace entro 30 giorni dall’arrivo della notifica della multa;

- al prefetto entro 60 giorni, ma in questo caso, se il ricorso per multa viene rigettato la sanzione viene raddoppiata.

Chiaramente, il ricorso viene formalmente preparato da un avvocato specializzato in controversie di questo tipo e precisamente per i seguenti motivi:

- se si ritiene di non aver commesso il fatto;

- se il verbale ti è stato notificato oltre il termine pari a 90 giorni dall’infrazione;

- se la targa indicata nella multa è sbagliata;

- se il verbale non riporta le modalità di presentazione del ricorso per multa;

- se i riferimenti sono relativi ad un veicolo che non è il tuo.

Come presentare il ricorso con l’avvocato

Un buon avvocato, prima di avviare il ricorso contro la multa valuterà la sussistenza di alcuni requisiti per impugnare il provvedimento. Ci sono infatti delle regole da conoscere e rispettare per fare ricorso, e cioè:

- non è possibile fare ricorso contro una multa già pagata, al massimo in questi casi sarà poi necessario avviare una causa a parte per ottenere il risarcimento dei danni in caso di multa ingiusta;

- non si può fare ricorso contro la decurtazione dei punti dalla patente;

- non si può fare ricorso solo contro l’ammontare della sanzione, nel senso che occorre impugnare l’intero provvedimento.

Va detto, però, che ogni caso è a sé perché potrebbe presentare dei dettagli che ne alterano l’esito, quindi merita un’analisi specifica da parte dell’avvocato scelto, per questo è importantissimo chiedere il prima possibile una consulenza legale, considerati anche i tempi brevi per fare ricorso.

Quanto costa fare ricorso contro la multa

Per inoltrare un ricorso al giudice di pace occorre versare un contributo unificato di 43 euro, ossia una tassa che generalmente si paga per avviare un procedimento legale, e un bollo di 27 euro se l’importo della multa è superiore a 1.100 euro.

Se, invece, la multa notificata non è maggiore di euro 1.033, allora occorrerà versare solo il contributo unificato.

Non è necessaria la presenza dell’avvocato per rivolgersi al giudice di pace, ma è chiaro che la consulenza legale di un professionista può agevolare l’accoglimento del ricorso da parte del giudice e l’annullamento della multa.

Al contrario, agendo in totale autonomia c’è il rischio che il ricorso venga rigettato, oppure che trascorra il tempo utile per impugnare il provvedimento sanzionatorio, con la conseguenza che scaduti i termini non sarà più possibile fare opposizione contro la multa.

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