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Ciò che dici all'avvocato è coperto da segreto professionale


Segreto professionale – Consulente legale

Quando si devono raccontare fatti personali inerenti ad una problematica in ambito giuridico al proprio avvocato di fiducia, non di rado subentrano la vergogna e il timore che vengano rivelati in modo improprio. Si pensi ad esempio al truffatore, oppure ad una persona coperta da debiti e in difficoltà economica, oppure a chiunque abbia la propria casa messa all’asta, o ancora alla moglie che ha tradito il marito ecc.

Sono paure a volte comuni nei soggetti che ricorrono ad un consulente legale per la prima volta. Ma, lo premettiamo subito, sono infondati.

Il Codice Deontologico Forense impone il segreto professionale per gli avvocati. Così come quando si va dal medico, dallo psicoterapeuta e altri professionisti, essere sinceri non è solo importante ma anche sicuro, nei propri interessi da tutelare. Una tutela che vale anche nell'ambito della ricerca di prove. Su questo delicato tema è tornata abbastanza di recente anche la Corte Europea dei diritti dell'uomo (sentenza 17 dicembre 2020, caso n. 459/18).

Cos’è il segreto professionale?

In linea di massima si può affermare che il segreto professionale è un obbligo normativo che deve essere rispettato da alcune figure professionali, le quali sono tenute a non rivelare e non rendere pubbliche alcune informazioni connesse ad un determinato rapporto di lavoro, di assistenza commerciale, di consulenza legale, di assistenza medica.

Si pensi ad esempio al medico che è obbligato a garantire assoluta segretezza circa la patologia del proprio paziente, oppure all’avvocato che ha il dovere di assicurare un rapporto di fiducia e discrezione al proprio cliente.

Più nello specifico il segreto professionale indica un obbligo deontologico e giuridico e infatti la sua violazione dà luogo alla commissione di un vero e proprio reato, disciplinato dall’art 622 del Codice Penale che può comportare una pena pari alla reclusione fino ad un anno.   

Gli obblighi del segreto professionale

Lo scopo del segreto professionale è di proteggere alcune informazioni, le quali se divulgate potrebbero nuocere alla persona del cliente, causando magari un discredito sociale, rendendo note alcune dinamiche familiari, ad esempio in caso di adulterio, o ledendo l’immagine di un imprenditore sul mercato, perché ad esempio si trova sull’orlo del fallimento.

Oltre all’obbligo personale di trattare con estrema correttezza le informazioni ricevute dai propri clienti, l’avvocato ha anche l’obbligo di garantire che con la medesima accortezza le informazioni siano trattate anche dai praticati e dai suoi collaboratori.

È inevitabile che nell’esercizio della propria professione l’avvocato si faccia aiutare da praticanti o altri consulenti legali, ma ciò impone un rigore maggiore nel trattamento dei dai personali e sensibili dei clienti.

La fedeltà e la fiducia che viene a crearsi tra avvocato e assistito è essenziale per garantire un rapporto duraturo nel tempo e anche per avere risultati positivi nei processi. Più il cliente si fiderà del proprio difensore legale più sarà aperto nel raccontare la dinamica dei fatti senza omissioni e di conseguenza l’avvocato avrà maggiori informazioni a disposizione per preparare una strategia vincente in giudizio.

Quando l’avvocato può violare il segreto professionale?

Ci sono alcuni casi in cui il segreto professionale può anche non essere rispettato dall’avvocato durante lo svolgimento del proprio incarico. Ad esempio:

- nell’ipotesi in cui risulti strettamente necessario per la preparazione della difesa del proprio cliente;

- per impedire che venga commesso un reato, si pensi al caso di una persona che dopo aver subito la perdita di un proprio caro a seguito di un omicidio, voglia vendicarsi contro il colpevole;

- nell’ambito di una procedura disciplinare, ad esempio per i provvedimenti assunti dal datore di lavoro verso i dipendenti.

Ovvio è che queste deroghe presentano dei forti limiti nella pubblicità delle informazioni coperte dal segreto professionale, nel senso che esse potranno essere diffuse solo se strettamente necessarie allo scopo dell’avvocato e del cliente, al contrario vi sarà violazione del dovere deontologico con applicazione della relativa sanzione.

Avvocato non rispetta il segreto professionale: cosa succede?

Come già anticipato, la violazione del segreto professionale è considerata a tutti gli effetti un reato e in quanto tale disciplinato da Codice Penale all’articolo 622, in forza del quale si prevede una pena che può comportare un periodo di reclusione fino a un anno o la multa da 30 a 516 euro.

Inoltre, si tratta di un delitto punibile su impulso di parte, cioè a seguito di querela della persona offesa, che si realizza ogni volta che un professionista nell’esercizio della propria attività riveli alcune informazioni senza giusta causa o per trarne profitto economico.

Il segreto professionale rileva anche nel codice deontologico forensi, in cui è previsto all'articolo 28 l'irrogazione della censura e, o in alcuni casi la sospensione dall'esercizio dell'attività da uno a tre anni.

I fatti: sequestro del cellulare

A volte fare un esempio pratico può aiutare a comprendere i concetti, soprattutto quando si tratta di nozioni un po’ astratte, come appunto lo è il dovere del segreto professionale.

Nella fattispecie specifica è accaduto che ad un cittadino norvegese era stato sequestrato il cellulare per indagare su possibili tensioni tra il medesimo, vittima di tentato omicidio, e i due soggetti sospettati. All'atto del sequestro l'uomo aveva contestato che nel dispositivo erano contenute anche comunicazioni intercorse con gli avvocati in merito a un processo penale che lo vedeva imputato e per il quale era stato assolto.

L'autorità giudiziaria, dopo una iniziale rassicurazione, aveva delegato la polizia per filtrare i dati salvati nella memoria del telefono per individuare quelli che potevano essere esentati dal sequestro. Un'autorizzazione che, secondo il ricorrente, andava contro l'articolo 8 della Convenzione secondo cui ognuno ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, della propria casa e della propria corrispondenza. Tale posizione è stata appoggiata dalla Corte.

I giudici, infatti, hanno sottolineato che deve essere tutelato l'interesse di chiunque lo desideri di consultare un avvocato nella massima libertà di espressione, anche nell'ambito di una consulenza legale generale e non strettamente processuale. Dunque l'ingerenza degli inquirenti nelle chat e le email tra assistito e avvocato è stata considerata inadeguata e arbitraria. Ennesima sentenza che conferma il segreto professionale e l'importanza della fiducia nel rapporto tra avvocato e assistito. 

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La scelta del proprio difensore legale è fondamentale per chiunque. Spesso si commette l’errore di individuare l’avvocato solo a ridosso di un problema legale, con la conseguenza che essendo accecati dalla fretta e dalla paura delle sanzioni si finisce per conferire l’incarico al primo consulente interpellato senza conoscere la sua specializzazione, la sua esperienza in relazione al caso concreto ecc. Magari a volte si viene anche ingannati dal fatto che il professionista chieda una parcella economica.

E bene, sarebbe utile tenere a mente alcuni consigli. Innanzi tutto, sarebbe preferibile scegliere con cura il proprio avvocato non al momento in cui si presenta il problema, ma in situazioni di tranquillità in modo da poter conoscere prima la persona umana che si cela dietro la figura del professionista e poi le sue attitudini giuridiche. Questo perché è importantissimo instaurare un legame di affinità con il consulente legale, e conoscere la sua specializzazione ad esempio in diritto civile, diritto penale o diritto amministrativo ecc.

In secondo luogo per quanto ognuno cerchi sempre di risparmiare, soprattutto in questo periodo di profonda crisi economica, è opportuno non selezionare il consulente legale solo in base al suo listino prezzi (preventivo, spese legali, parcella ecc.) ma fare una considerazione a tutto tondo del professionista, ricercando sempre la massima preparazione giuridica per la costruzione di una strategia vincente. Naturalmente se ciò ben si concilia con un avvocato economico, allora si avrà un doppio vantaggio.

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