Trova Online l’Avvocato
che stai cercando

Gratis e Senza Impegno.
Fissa un appuntamento con l'Avvocato

Lavoro Supplementare: cos’è?


Avvocato: Cos'è il lavoro supplementare

Va subito chiarito che il lavoro supplementare va inquadrato solo ed esclusivamente nell’ambito dei contratti part-time, e comunque non deve superare la soglia delle 40 ore settimanali.

Immaginiamo che un lavoratore sia assunto con un contratto di lavoro parziale a 20 ore settimanali e di tanto in tanto il datore di lavoro pretenda delle ore in più, in questo caso occorre conoscere quali sono i limiti orari entro cui il datore può fare tale richiesta e quali sono i diritti che il lavoratore può far valere.

In linea di massima, considerato che il lavoro supplementare è disciplinato dalla stessa legge (art. 6 del d. Lgs. 81/2015), non dovrebbero esserci sanzioni nel caso in cui il capo chieda al proprio dipendente delle ore di lavoro in più, a patto che ci sia un’equa retribuzione, maggiorata in base alle prestazioni lavorative aggiuntive, e che le ore non superino la soglia prevista dalla normativa in esame.

Cos’è il contratto part-time: avvocato del lavoro

Come si desume dal nome stesso, il contratto part-time è un contratto di lavoro caratterizzato da un ammontare di ore inferiore rispetto al contratto full time (40 ore), previsto dal contratto collettivo nazionale.

Si tratta di una forma di contrattazione pensata soprattutto per i lavoratori e lavoratrici che devono dedicarsi anche alla cura della famiglia e si differenzia in 3 tipologie:

1. Contratto Verticale nel caso in cui le ore di lavoro sono concentrate solo in alcuni giorni della settimana, durate i quali però il lavoratore lavorerà full time;

2. Contratto orizzontale, nel caso in cui le ore di lavoro sono spalmate su tutta la settimana ma il lavoratore avrà sempre un orario ridotto

3. Contratto misto, che prevede l’applicazione di entrambe le discipline dei precedenti, in combinazione tra di loro, con i relativi adattamenti.

Lavoro straordinario e lavoro supplementare

La prima macro differenza tra queste due tipologie di lavoro sta nel fatto che il lavoro straordinario si svolge al di sopra delle 40 ore settimanali, mentre il lavoro supplementare entro le 40 ore, che rappresentano il massimo consentito.

Va precisato però, che anche nei contratti di lavoro part-time è possibile che sia svolto lavoro straordinario ma solo se il lavoratore svolge ore di lavoro superiori alle 40.

In ogni caso le ore extra di lavoro sono consentite soltanto se giustificate da chiare esigenze tecnico produttive, se non superano le 48 ore settimanali (termine massimo e inderogabile) e comunque il lavoratore deve essere libero di potersi rifiutare.

Tutti i limiti del lavoro supplementare

È chiaro che il lavoro supplementare non è previsto già nel contratto di lavoro sottoposto al dipendente, proprio perché si tratta di prestazioni lavorative extra e che però sono consentite solo nel rispetto di alcuni limiti fissati dalla legge, e precisamente:

-  il rispetto del tetto massimo delle ore supplementari;

- un’adeguata retribuzione maggiorata in base al lavoro svolto in più;

- la presenza di motivazioni valide per richiedere tali ore extra.

Nel momento in cui il dipendente sia consapevole del fatto che tali requisiti e limiti non vengono rispettati dal datore di lavoro può rifiutarsi legittimamente di svolgere lavoro supplementare e nel caso vi sia bisogno potrà rivolgersi ad un avvocato del lavoro anche solo per avere una consulenza legale sul suo specifico caso e conoscere le modalità per difendere i propri diritti.

Sanzioni per il datore di lavoro

Il datore di lavoro che non rispetti i limiti orari sopra elencati o che pretenda ingiustamente delle ore di lavoro in più dal dipendente incorre in una sanzione amministrativa il cui importo oscilla dai 24 ai 154 euro.

Se poi tale comportamento del datore di lavoro dovesse ripetersi nel tempo la sanzione potrebbe aumentare fino ad euro 5.000.

Come viene pagato il lavoro supplementare

In base alle ore di lavoro extra effettivamente svolte, il dipendente ha diritto ad una retribuzione maggiorata.

Tale maggiorazione dovrà essere inclusa nella busta paga sotto un’apposita voce del cedolino e sarà sottoposta alle medesime trattenute Inps e Irpef, previste per la retribuzione ordinaria.

Naturalmente, le percentuali di aumento dello stipendio variano a seconda del tipo di lavoro svolto e del settore in cui esso è svolto, ad esempio turismo, commercio, ristorazione ecc.

Prendendo come esempio di riferimento il CCNL Commercio e terziario, sono previste le seguenti maggiorazioni:

- 15% per lo straordinario dalla quarantunesima alla quarantottesima ora settimanale, elevato al 20% per lo straordinario eccedente le 48 ore settimanali;

- 30% per lo straordinario festivo;

- 50% per lo straordinario notturno, dalle ore 22 alle ore 6;

- 35% per il lavoro supplementare.

Consulenza legale avvocato del lavoro

Vista la delicatezza degli interessi in gioco, e considerato che in uno scenario critico come quello attuale che stiamo vivendo, avere un posto di lavoro è un elemento imprescindibile nella vita di ciascuno di noi, a volte pur di mantenere la propria occupazione si tende a scendere a compromessi con il proprio capo.

Quando ci si trova in situazioni lesive dei propri diritti, si consiglia sempre di rivolgersi ad un buon avvocato che sia in grado di fornire consigli tecnici su come tutelarsi, tenendo presente che per chi si trova in difficoltà economiche è possibile richiedere il gratuito patrocinio allo Stato nel rispetto di alcune soglie reddituali, oppure cercare un avvocato economico, anche attraverso questo portale, e che sia al tempo stesso competente e specializzato in materia di contratti di lavoro.

CONTATTA GRATIS L'AVVOCATO SPECIALIZZATO IN QUESTA MATERIA

Potrebbe interessarti:

Le informazioni riportate in questo articolo sono a carattere generico e non possono essere considerate documenti ufficiali, così come non possono in alcun modo sostituire il parere di un professionista. Per gli stessi motivi Easy Web Project Srl non risponde in alcun modo della correttezza di quanto riportato, così come dell’aggiornamento dei contenuti, in quanto argomenti suscettibili di modifiche nel tempo. EWP invita pertanto gli utenti a consultare direttamente un avvocato per avere informazioni aggiornate, certe e conformi al proprio caso specifico.

richiesta all'avvocato