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Rave party: le nuove misure


Avvocato: i rave party sono reato?

Con l’insediamento del nuovo governo Meloni, sono state adottate delle particolari misure in relazione ai rave party, la cui esigenza è stata urlata a seguito del rave party di Modena organizzato per Halloween 2022, con 3500 persone arrivate anche dall'estero.

Con il decreto legge del D.L. 31 ottobre 2022, n. 162, il legislatore ha introdotto un nuovo reato nella nostra legge penale per chi organizza o partecipa ai rave party.

Inizialmente si era pensato di intervenire con un’aggravante di un altro reato già esistente, ossia quello di “invasione di terreni ed edifici”, ma poi si è optato per la previsione di un reato specifico di “invasione di terreni ed edifici per raduni pericolosi per l'ordine pubblico o l'incolumità pubblica o la salute pubblica”, disciplinato dall’articolo 434-bis del codice penale.

Cosa si rischia con il rave party: avvocato penale

Chiunque organizza o promuove l'invasione di terreni o edifici al fine di organizza raduni pericolosi per l’ordine pubblico o per la salute o l’incolumità è punito:

- con la pena della reclusione da 3 a 6 anni e

- con la multa da euro 1.000 a euro 10.000,

- nonché con la sorveglianza speciale.

Per il solo fatto di partecipare all'invasione, cioè senza aver preso parte all’organizzazione della stessa, la pena è diminuita.

È sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato di rave party nonché di quelle utilizzate nei medesimi casi per realizzare le finalità dell'occupazione.

Cosa si intende per invasione di terreni

La norma che dispone il reato di rave party precisa chiaramente cosa debba intendersi per raduno ai fini del rave party, e nello specifico afferma che:

“L'invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l'ordine pubblico o l'incolumità pubblica o la salute pubblica consiste nell'invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, commessa da un numero di persone superiore a cinquanta, allo scopo di organizzare un raduno, quando dallo stesso può derivare un pericolo per l'ordine pubblico o l'incolumità pubblica o la salute pubblica.”

Quando si commette reato di rave party?

Il reato di rave party è prima di tutto un reato di pericolo, ossia il tipo di reato in cui l'offesa consiste nella messa in pericolo del bene giuridico (in questo caso la sicurezza e l’incolumità pubblica) e dunque la tutela penale risulta anticipata.

La pericolosità stessa è direttamente collegata a due elementi concorrenti:

1. la partecipazione di un numero di agenti superiore a cinquanta e

2. la funzionalizzazione dell’invasione all’organizzazione di un raduno.

È necessario però che il raduno sia premeditato e che persegua un’invasione, altrimenti non è possibile parlare di reato di rave party. Nella stragrande maggioranza dei casi gli organizzatori di questi eventi lanciano messaggi sui social, via web o comunque in modo a volte subdolo comunicando però con chiarezza l’intento di invasione.

Il reato di rave party è incostituzionale?

Molti hanno contestato la conformità di questo reato alla nostra Costituzione, sostenendo che esso viola i principi di libera aggregazione dei singoli e di manifestazione del proprio pensiero.

In realtà, non è vero che il nuovo reato impedisce di riunirsi in gruppi con più di 50 persone.

Il comportamento sanzionato dalla nuova norma è un altro e cioè:

- l’invasione di terreni, reato per altro già esistente e obiettivamente giusto, perché se un estraneo entra in casa nostra è normale che sia punito;

- ed è anche chiaro e giusto che la norma amplifichi la pena quando ad invadere un edificio o un terreno altrui sia non una singola persona, ma 50 perché il danno prodotto dalla folla è superiore rispetto a quello prodotto da una o due persone.

Tuttavia, l’ex ministro della giustizia teme che il reato possa essere utilizzato ad altri scopi, in particolare per l’occupazione i scuole da parte di studenti, l’occupazione di fabbriche da parte di lavoratori sfruttati ecc., con la conseguenza che il nuovo reato introdotto nel codice penale porterebbe con sé un atteggiamento molto repressivo nei confronti della popolazione.

Rave party e droga

Una delle principali preoccupazioni collegate ai rave party è senza dubbio lo spaccio e l’utilizzo di sostanze stupefacenti. Chiaramente il reato scatta solo in caso di commercio di droghe mentre per l’assunzione personale ci sono solo sanzioni amministrative.

Capire quando ci si trova nell’una o nell’altra ipotesi non è sempre semplice, ma la giurisprudenza più volte ha fornito dei parametri per individuare il quantitativo di dose personale e il quantitativo finalizzato allo spaccio, per il quale scatta il procedimento penale.

Va da sé che i rave party sono i luoghi per eccellenza in cui avviene lo scambio di droghe e sorge spontaneo presumere che l’organizzazione di questi eventi abbia come finalità principale proprio lo spaccio.

Dove sono vietati i rave party?

Oggi non sono pochi i Paesi in cui sono vietati i rave party. Già nel 1994 il governo britannico adottò delle misure per vietare assembramenti senza permesso e che rappresentassero una minaccia per la sicurezza pubblica.

Successivamente, nel 2002 fu la volta della Francia che con la legge Mariani, ha vietato l’organizzazione di rave party senza il consenso dell’Autorità di Pubblica Sicurezza, prevedendo il sequestro degli impianti di musica oltre a conseguenze penali per gli organizzatori.

In Italia, prima dell’introduzione del decreto legge del 2022, le condotte inerenti ai rave party erano disciplinate dal “Tulp”, ovvero il Testo unico in materia di pubblica sicurezza e dal codice penale, ma in maniera generica cioè riconducendo l’evento ai reati di violazione di proprietà privata, al reato di allaccio abusivo di gas e luce ecc.

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