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Avvocato per patti successori


Avvocato per patti successori

Avvocato ci si può accordare su cosa scrivere nel testamento?

Ogni soggetto , con l’avanzare degli anni e dell’età , inizia a pensare a come gestire i propri beni ed i propri averi per il periodo successivo alla propria morte e soprattutto quali sono i soggetti a cui devolverli. Un soggetto può quindi decidere di redigere un testamento, il quale produrrà i propri effetti a seguito della morte. Il testamento è un atto unipersonale in quanto può racchiudere la sola manifestazione di volontà del testatore. L’ordinamento giuridico vieta infatti il testamento che viene redatto da più soggetti. Il testamento è inoltre un negozio a titolo gratuito, cioè il testatore non riceve alcun tipo di corrispettivo. E’ un atto personalissimo, in quanto deve essere redatto dal solo testatore senza l’aiuto di altri soggetti. Il testamento è un atto formale o solenne cioè deve essere redatto in una delle forme previste dalla legge. La legge prevede una specifica forma per il testamento proprio per sottolineare l’importanza che riveste tale atto e soprattutto anche per garantire la genuinità e la spontaneità. Per tale motivo il testamento dovrà essere redatto per iscritto. L’ordinamento giuridico, però, prevede differenti forme di testamento tra le quali il testatore può scegliere.

La legge quindi vieta la possibilità di accordarsi su come gestire l’eredità prima della propria morte. Ad esempio un soggetto, non può accordarsi con un altro soggetto sulla propria eredità e su quelli che sono i beni che gli devolverà prima della propria morte. Tale divieto prende il nome di divieto di patti successori.

Avvocato cos’è il divieto dei patti successori?

L’ordinamento giuridico afferma la nullità di ogni convenzione con cui un soggetto dispone della propria successione e di ogni patto con cui un soggetto dispone dei diritti che gli possono spettare su una successione non ancora aperta, o rinunzi agli stessi, fatte salve le disposizioni di cui agli articoli 768 bis, per quanto concerne il patto di famiglia. La legge vieta i patti successori costitutivi o istitutivi, i patti dispositivi e i patti abdicativi o rinunciativi. I patti successori costitutivi o istitutivi sono quelli con cui un soggetto prima della propria morte si accorda con un altro soggetto per lasciargli la sua eredità con un testamento che redigerà in esecuzione di tale patto.

I patti successori dispositivi sono quelli in cui un soggetto vende o si obbliga a vendere ad un altro soggetto dei beni che dovrebbero pervenirgli in eredità da un altro soggetto non ancora defunto.

I patti successori abdicativi o rinunciativi sono i patti con cui un soggetto si obbliga a rinunciare ad un’eredità di una successione non ancora aperta, cioè quando il soggetto è ancora in vita.

Perché la legge disciplina il divieto dei patti successori?

L’ordinamento giuridico disciplina il divieto dei patti successori per tutelare la libertà testamentaria che consiste nella libertà per il testatore di cambiare le proprie volontà espresse all’interno di un testamento fino ad un istante prima della propria morte. La libertà testamentaria è espressione dell’autonomia privata. Se il testatore, infatti, si accordasse con altri soggetti sui beni oggetto della propria eredità, la libertà testamentaria sarebbe violata. Per tale motivo il testatore non può fare contratti con cui si accorda con altri soggetti.

Inoltre il divieto dei patti successori è previsto per impedire ad un soggetto di desiderare la morte del soggetto che si obbliga a devolvergli l’eredità. Ad esempio se un soggetto si obbliga a vendere la propria casa o ad un altro soggetto al momento della propria morte, il soggetto che deve ricevere la casa potrebbe essere portato a desiderare la morte del soggetto che gli ha promesso la casa. L’ordinamento giuridico proprio per impedire ciò ha previsto il divieto dei patti successori.

Avvocato ci sono eccezioni al divieto dei patti successori?

L’ordinamento giuridico afferma il principio secondo il quale in materia di divieto dei patti successori, c’è una eccezione che consiste nel patto di famiglia che è il contratto con cui, l’imprenditore trasferisce, in tutto o in parte, l’azienda, e il titolare di partecipazioni societarie trasferisce, in tutto o in parte, le proprie quote, ad uno o più discendenti. Con il patto di famiglia l’imprenditore ha la possibilità di gestire il passaggio generazionale all’interno della propria impresa, senza quindi che ci sia la possibilità di contestazioni con l’apertura della successione in sede di eredità.

 Tale contratto mirano a garantire agli imprenditori una successione certa nelle aziende e, contestualmente, a non ledere i diritti degli altri legittimari.

Il patto di famiglia è stato introdotto nell’ordinamento giuridico nel 2006 e rappresenta una importante novità nell’ambito del diritto successorio in quanto in Italia è sicuramente molto diffusa la presenza di imprese a carattere familiare.

I patti successori ed il ruolo dell’avvocato

L’avvocato, che potrà essere facilmente trovato su questa piattaforma, potrà offrire la consulenza necessaria per le specifiche esigenze dei clienti. Il professionista legale, esperto in diritto successorio, potrà indicare al soggetto le modalità con cui potrà disporre dei propri beni e delle proprie sostanze per il periodo successivo alla propria morte senza incorrere in fattispecie che sono vietate dalla legge, indicando le modalità legali con cui un soggetto può decidere di disporre dei propri beni.

La materia successoria è complessa e soprattutto delicata in quanto concerne tutti gli aspetti di un soggetto per il periodo successivo alla propria morte. Rivolgersi ad un professionista legale preparato appare dunque necessario.

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