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Testamento biologico – Consulenza legale


Avvocato: cos’è un testamento biologico?

Con l’espressione Testamento Biologico si vuole indicare il documento con cui una persona, per l’eventualità che venga ad essere affetta da una malattia allo stadio terminale o da una lesione traumatica cerebrale, invalidante e irreversibile, provvede alla nomina di un soggetto, quale amministratore delle proprie sostanze economiche, e detta altresì delle disposizioni inerenti alle cure mediche alle quali intende o non intende sottoporsi.

Questa tipologia di testamento è stata introdotta solo di recente nel nostro Paese, con la legge n. 219 del 22 dicembre del 2017, ciò vuol dire che prima il testamento biologico non era regolamentato in Italia.

Diversamente, in altri Paesi dell’Unione Europea questo istituto è sempre stato presente, si pensi ad esempio alla Germania, all’Inghilterra che contempla il cd. Right to die, ovvero la facoltà di rinunciare ad una determinata cura medica anche se ciò determini la morte, o ancora alla Spagna.

Cosa si può inserire nel testamento biologico

Con il testamento biologico una persona può prendere anticipatamente decisioni circa la propria salute fisica e mentale e scegliere le cure da ricevere in futuro.

In particolare, può decidere:

- di essere assistita senza limiti, finché sia possibile e con qualunque cura medica somministrabile;

- di non ricevere assolutamente alcun trattamento (neppure sperimentale), ad esempio la sedazione, l’incubazione ecc.

Il medico è obbligato a rispettare la volontà del paziente anche se contrastante con quella dei familiari, che ad esempio cercano a tutti i costi di tenere in vita il paziente anche se le probabilità di guarigione sono pressoché pari a zero.

È bene ricordare che le disposizioni inserite nel testamento biologico possono essere revocate o modificate dal paziente finché questi sia pienamente capace di intendere e di volere.

Dati da inserire nel Testamento biologico

È importante indicare in maniera analitica una serie di dati e nello specifico:

- i dati anagrafici del testatore-paziente;

- le attuali condizioni di salute, specificando di essere completamente cosciente;

- i trattamenti sanitari ai quali non ci si vuole sottoporre;

- le cure mediche ammesse

- la nomina eventuale di uno o più fiduciari che curino la corretta esecuzione delle proprie volontà;

- la dichiarazione del medico con la quale rende consapevole il paziente di tutte le conseguenze cui va incontro.

Chi può fare testamento biologico?

Il testamento biologico può essere fatto da chiunque abbia compiuto la maggiore età e sia pienamente capace di intendere e di volere.

Non possono invece farlo i minorenni, per i quali saranno i genitori o il tutore a fornire il consenso informato, né le persone che non siano completamente capaci di intendere e di volere.

Il ruolo del Fiduciario

Con la legge n. 219 del 2017 è stata introdotta anche la figura del Fiduciario, ovvero una persona maggiorenne, pienamente in grado di intendere e di volere che rappresenterà il testatore-paziente quando questi non sarà più in grado di esprimersi in autonomia.

Si tratta però di una nomina eventuale e non obbligatoria, il più delle volte prevista quando il testatore teme che le proprie volontà possano non essere rispettate.

Inoltre, il Fiduciario ha anche il potere di discutere con i medici la possibilità di sottoporre il paziente a cure diverse da quelle indicate nel testamento, perché magari non esistenti all’epoca. È chiaro però che deve trattarsi di decisioni in linea con la volontà espressa dal paziente.

Cosa si intende per accanimento terapeutico

L’accanimento terapeutico si verifica quando in modo irragionevole ci si ostina a sottoporre il paziente a cure e terapie mediche che non portano alcun beneficio reale alla sua salute.

Proprio grazie alla legge sul testamento biologico il paziente ha il diritto di rifiutare qualunque cura medica o di revocare l’eventuale consenso prestato per una parte o per l’intero trattamento.

In più l’articolo 2 della predetta legge stabilisce inequivocabilmente che:

“Nei casi di paziente con prognosi infausta a breve termine o di imminenza di morte, il medico deve astenersi da ogni ostinazione irragionevole nella somministrazione delle cure e dal ricorso a trattamenti inutili o sproporzionati”.

Responsabilità del medico

Da alcuni emendamenti della legge n. 219 del 2017 emerge testualmente che quanto al testamento biologico:

“Il medico è tenuto a rispettare la volontà espressa dal paziente di rifiutare il trattamento sanitario o di rinunciare al medesimo e, in conseguenza di ciò, è esente da responsabilità civile o penale. Il paziente non può esigere trattamenti sanitari contrari a norme di legge, alla deontologia professionale o alle buone pratiche clinico-assistenziali".

Da ciò si deduce che, ad esempio l’eutanasia, ovvero la pratica attraverso la quale si procura intenzionalmente la morte di una persona che ne faccia esplicita richiesta, che in Italia è assolutamente vietata dalla legge, non potrà essere inserita nel testamento biologico, e qualora fosse stata indicata dal paziente sarebbe priva di efficacia.

Come va fatto il testamento biologico

Il testamento biologico viene anche chiamato con l’acronimo D.A.T., cioè Disposizioni Anticipate di Trattamento, e può essere fatto solo in determinate forme:

- atto pubblico o scrittura privata autenticata, presso un notaio;

- scrittura privata consegnata all’Ufficiale dello Stato civile del proprio Comune di Residenza;

- scrittura privata consegnata a specifici uffici della Regione che conservano le D.A.T.;

- scrittura privata da depositare presso gli Uffici Consolari italiani se il testatore è un cittadino straniero;

- in casi particolari, ad esempio quado si è impossibilitati a muoversi, anche mediante videomessaggi con la presenza di due testimoni.

Queste disposizioni sono esenti da imposta di registro, imposta di bollo e da ogni altro tributo.

Per redigere un corretto testamento biologico si consiglia sempre di consultarsi con il proprio avvocato di fiducia, il quale saprà fornire delucidazioni in relazione a cosa mettere nero su bianco e come farlo per evitare incomprensioni future.

Quanto costa un testamento biologico

Come già detto, il testamento biologico è esente dal pagamento di qualunque tassa, compresa l’imposta di bollo e non richiede neppure la registrazione.

È chiaro però che se per redigere il proprio testamento ci si rivolge ad un avvocato specializzato in successioni per una consulenza legale, ci saranno dei costi da sostenere relativi proprio all’assistenza fornita da quest’ultimo.

Avvocato per testamento biologico

Prima di fare un testamento biologico sarebbe utile acquisire determinate informazioni mediche sulle conseguenze delle proprie scelte relative a terapie e trattamenti sanitari.

Oltre tutto, il consulto con un avvocato esperto in successioni potrebbe chiarire in primis le eventuali responsabilità del medico e poi indicare anche le modalità formali per mettere in iscritto le proprie volontà, onde evitare equivoci stante la delicatezza e riservatezza delle disposizioni testamentarie.

Quindi, seppur l’atto finale viene redatto da un notaio, anche l’avvocato gioca un ruolo fondamentale nel guidare il proprio cliente il quale, nel pieno delle proprie facoltà mentali, intende prendere decisioni incidenti in futuro sulla propria vita.

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