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Avvocato per la tutela del possesso


Avvocato per la tutela del possesso

Che cos’è il possesso?

Il possesso consiste nel potere che viene esercitato da un soggetto su una cosa che si manifesta in un’attività corrispondente all’esercizio della proprietà o di altro diritto reale.

L’ordinamento giuridico, quindi, disciplina il possesso affermando che esso si concreta in una relazione di fatto tra un soggetto ed un bene, senza però la necessità che il soggetto risulti titolare del diritto di proprietà o di altro diritto reale.

Gli elementi che devono sussistere per poter parlare di possesso sono due: il soggetto deve avere un comportamento materiale nei confronti del bene, svolgendo attività come se fosse il proprietario o il titolare di altro diritto reale. Inoltre, ulteriore elemento del possesso deve essere la volontà del soggetto possessore di esercitare su quel determinato bene gli stessi poteri del proprietario.

L’ordinamento giuridico afferma che sono suscettibili di possesso i beni materiali, le energie naturali, le universalità di cose, i mobili registrati ed i titoli di credito.

Qual è la differenza tra possesso e detenzione?

La detenzione si differenzia dal possesso. Essa infatti consiste in un mero potere di fatto esercitato da un soggetto su una cosa, che però non è accompagnata dall’intenzione di esercitare un’attività corrispondente a quella del proprietario o del titolare di altro diritto reale.

La differenza principale tra il possesso e la detenzione consiste nell’elemento psicologico. Il possesso infatti presuppone la volontà di un soggetto di comportarsi come il proprietario o il titolare di altro diritto reale. Nella detenzione, invece, la proprietà del bene da parte di un altro soggetto è presupposta.

L’ordinamento giuridico inoltre disciplina il principio secondo il quale la detenzione può essere nell’interesse proprio e in tale ipotesi la legge parla di detenzione qualificata.

Ad esempio nel contratto di locazione, l’inquilino è un detentore e non un possessore in quanto abita l’immobile con la consapevolezza di non esserne il proprietario.

La detenzione può essere anche nell’interesse altrui ed in tale ipotesi l’ordinamento giuridico parla di detenzione non qualificata. Ad esempio nell’ipotesi dei domestici che abitano nelle case in cui svolgono il proprio lavoro o anche i depositari.

Tutela del possesso: perché serve l’avvocato?

Se un soggetto ritiene di essere stato spogliato ingiustamente del possesso di un bene o il vicino esercita azioni che sembrano pregiudizievoli, può risultare opportuno rivolgersi ad un avvocato che sia esperto in diritti reali. Il professionista legale potrà, dopo aver ascoltato le specifiche esigenze del cliente, indicare le modalità più opportune per vedere tutelati i propri diritti. L’avvocato, che potrà facilmente trovato su questa piattaforma, potrà valutare se effettuare una diffida oppure rivolgersi al giudice ed iniziare un processo.

Il possesso quindi, nonostante consiste in una situazione di fatto, riceve protezione dall’ordinamento giuridico. Tale tutela risponde all’esigenza di garantire un ordine collettivo. Se infatti qualsiasi soggetto potesse liberamente impossessarsi di un bene posseduto da altri soggetti, senza esserne proprietario, l’ordine pubblico sarebbe gravemente pregiudicato. Per tale motivo l’ordinamento giuridico ha previsto una serie di azioni a tutela del possesso. Le azioni, che vengono definite possessorie, si differenziano però dalle azioni a tutela della proprietà. Le azioni possessorie possono essere esercitate mediante l’aiuto dell’avvocato.

Avvocato quali sono le azioni a tutela del possesso?

Le azioni possessorie sono : l’azione di reintegrazione o spoglio e l’azione di manutenzione. Ulteriori azioni, che sono affini alle azioni possessorie, ma che presentano una diversa natura giuridica, sono le azioni di nunciazione che sono la denunzia di nuova opera e la denunzia di danno temuto.

L’azione di reintegrazione o spoglio è l’azione con cui il soggetto possessore che viene privato del bene chiede di essere reintegrato nel possesso del bene entro un anno dal sofferto spoglio.

Quando si parla di spoglio, si intende l’arbitraria privazione materiale del possesso, esercitata consapevolmente. Lo spoglio deve essere violento e clandestino.

L’azione di manutenzione viene invece esercitata quando ci sono delle molestie o turbative. Tale azione può essere esercitata anche in presenza di uno spoglio. Tuttavia differentemente dall’azione di reintegrazione o spoglio, in tale ipotesi, lo spoglio deve essere non violento e non clandestino.

Le azioni di nunciazione, sono invece delle azioni cautelari, cioè con tali azioni l’ordinamento giuridico mira a conservare uno stato di fatto e a prevenire un danno che può derivare da una nuova opera o da una cosa altrui. La denunzia di nuova opera è l’azione con cui il proprietario, il titolare di altro diritto reale di godimento o il possessore denunzia l’opera iniziata da un altro soggetto quando teme che da quest’opera possa derivare un danno alla cosa oggetto del suo diritto di proprietà o possesso. L’opera non deve essere ancora terminata.

La denunzia di danno temuto è invece l’azione con cui il proprietario, il titolare di altro diritto reale di godimento o il possessore chiede al giudice quando teme che da un albero o da una costruzione o da cose già esistenti possa derivare un danno alla cosa che forma oggetto del suo diritto.

Quanto costa l’avvocato per le azioni a tutela del possesso?

Il costo dell’avvocato per esercitare un’azione a tutela del possesso non è fisso. Il professionista legale esperto in diritti reali, dopo aver ascoltato la specifica fattispecie, potrà individuare l’azione con la quale meglio tutelare le pretese del cliente. Il costo potrà quindi essere maggiore se maggiore sarà la controversia e la difficoltà che l’avvocato riscontra nell’individuare l’azione, minore se invece la fattispecie presentata dal cliente non presenta particolari insidie.

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