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Unioni civili: cosa sono?


Unioni Civili: tutte le novità di legge

Dal 2016, con l’entrata in vigore della legge Cirinnà, il concetto di famiglia è stato notevolmente ampliato e per certi versi adattato all’evoluzione della nostra realtà sociale.

Oggi, dunque, i conviventi di fatto dello stesso sesso non possono contrarre matrimonio perché questo sarebbe, più che inesistente o invalido, privo di efficacia e quindi inidoneo a sugellare il loro amore, ma possono legarsi ufficialmente con l’Unione Civile.

L’Unione Civile, quindi, fa sorgere vincoli di natura affettiva ed economica, con una serie di diritti e doveri in capo ai partener simili a quelli previsti per i coniugi, salvo l’obbligo di fedeltà e quello di collaborazione.

Ci sono una serie di aspetti da analizzare ai fini di una valida Unione Civile, primo fra tutti il requisito della maggiore età di entrambi i partners, e tendenzialmente conviene consultare un avvocato esperto in diritto di famiglia, prima di compiere un passo sbagliato.

Quali sono i diritti dei partner

All’interno dell’Unione Civile le parti hanno gli stessi diritti e gli identici doveri:

- obbligo reciproco di assistenza morale e materiale;

- obbligo alla coabitazione;

- devono contribuire ai bisogni comuni in proporzione alle proprie sostanze e capacità di lavoro professionale e casalingo;

- devono concordare l’indirizzo della vita familiare e della residenza comune,

- non hanno l’obbligo di fedeltà, come invece previsto nel matrimonio;

- hanno diritto alla comunione legale dei beni, ma possono scegliere un regime patrimoniale differente.

Perché non c’è obbligo di fedeltà?

Come già visto, i diritti e i doveri delle parti sono gli stessi previsti dall’articolo 143 del codice civile per i coniugi, salvo l’obbligo di fedeltà, come per i conviventi.

Tuttavia, in questo caso, trattandosi di un’unione formale il motivo dell’omissione è un altro e cioè non già una presunzione di promiscuità, quanto il fatto che la fedeltà, nel matrimonio, è legata all’esigenza di evitare la cd. Turbatio sanguinis, ovvero la confusione della paternità, che però nell’unione omosessuale maschile è se del caso certa, per assenza della moglie, potenziale traditrice, sostituita dalla madre surrogata. Mentre nell’unione civile tra donne, il problema non si pone affatto.   

Come si fa l’Unione civile: avvocato

L’Unione civile è un accordo tra due persone maggiorenni dello stesso sesso, reso in forma di dichiarazione davanti all’Ufficiale di Stato Civile e alla presenza di due testimoni.

L’accordo, a differenza del matrimonio, non richiede pubblicazioni. Le parti possono stabilire un cognome comune, scegliendone uno tra i loro cognomi oppure possono decidere di anteporre o posporre al proprio quello dell’altro partner.

Le unioni civili, quindi, si redigono davanti all’Ufficiale di Stato civile e vengono poi trascritte nell’apposito registro. Il documento deve contenere:

- i dati anagrafici di ciascun partner;

- la scelta del regime patrimoniale, che di base è la comunione legale dei beni, proprio come nel matrimonio;

- l’indicazione della residenza;

- e deve essere formato alla presenza di due testimoni.

Quando l’Unione civile è nulla

L’Unione Civile è nulla se:

- uno dei due partner è ancora sposato o unito civilmente con un’altra persona;

- una o entrambe le parti sono inferme di mente;

- esiste un rapporto di affinità o parentela tra le parti;

- una delle parti è stata condannata definitivamente per omicidio consumato o tentato nei confronti della persona con cui era sposata o unita civilmente l’altra parte, ad esempio Mario e Luigi intendono costituire un’Unione Civile, ma Luigi è stato condannato per tentato omicidio nei confronti di Adele sposata con Mario.

A volte, una causa di nullità può essere scoperta in ritardo e allora ci si chiede se, a consolidamento ormai avvenuto dell’Unione Civile sia possibile renderla inefficace. Si pensi ad esempio ad un partner che abbia tenuto nascosto un precedente matrimonio non ancora terminato. In questi casi le problematiche sono molto sui generis nel senso che variano a seconda delle specifiche circostanze ed è consigliabile sempre affidarsi ai consigli di un buon avvocato per tutelare i proprio diritti.

Esiste il divorzio per l’Unione civile?

Come il matrimonio, anche l’unione civile può essere sciolta. Si parla in questa circostanza di procedimento semplificato, che non richiede tutte le lungaggini previste nel matrimonio, ma vediamo nello specifico come può essere effettuato lo scioglimento.

Una delle due parti (o entrambe) può manifestare la volontà di separarsi davanti all’Ufficiale di Stato Civile e dopo soli 3 mesi dalla presentazione della richiesta si può chiedere lo scioglimento:

- o per via giudiziale;

- o per accordo scritto e sottoscritto dall’Ufficiale di Stato Civile,

- o attraverso un avvocato.

Da notare che, se una delle due parti cambia sesso l’unione civile si scioglie, mentre se ciò accade durante il matrimonio, cioè se uno dei due coniugi dovesse cambiare sesso, il matrimonio si scioglie automaticamente e si trasforma in Unione Civile.

Eredità nell’unione civile

In caso di morte di uno dei partner, quello superstite può vantare alcuni diritti successori e precisamente ha diritto alla cd. Quota di legittima (pari a metà dell’intera eredità), mentre ciò che residua finisce agli eventuali figli del partner defunto.

La parte di un’unione civile, come accade tra i coniugi, ha sempre il diritto di abitare nella casa familiare e di usare i mobili che l’arredano.

La parte superstite ha, inoltre, diritto alla reversibilità della pensione e della quota maturata del Tfr (Trattamento di fine rapporto).

Se il legame tra i partner dell’Unione Civile dovesse interrompersi prima della morte di uno di loro, l’altro non avrebbe diritto di ereditare nulla, perché in questo caso non si applica la medesima disciplina prevista per la separazione dei coniugi.

Quali altre leggi si applicano all’Unione Civile

La disciplina dettata dalla legge Cirinnà è dunque essenzialmente quella stessa del matrimonio, ricalcata con il sistema del taglia e cuci, o richiamata espressamente di volta in volta all’occorrenza.

Più in generale, salvo casi eccezionali, le disposizioni che si riferiscono al matrimonio e quelle che contengono le parole “coniuge”, “coniugi” o termini equivalenti, ovunque ricorrano in atti amministrativi e legislativi o in contratti collettivi si applicano anche ad ognuna delle parti dell’unione civile.

Trovano quindi applicazione le norme che si riferiscono:

- al congedo matrimoniale;

- al divieto di licenziamento in costanza di matrimonio;

- ai permessi lavorativi per lutto o altre circostanze straordinarie;

- ai permessi per assistere il partner disabile in forza della legge 104.

Avvocato per Unione civile

È chiaro, quindi, che c’è una forte vicinanza tra la disciplina afferente il matrimonio, la convivenza di fatto e le unioni civili. Proprio per questo il vero avvocato specializzato in diritto di famiglia deve essere in grado di offrire una consulenza legale costantemente aggiornata sulle più recenti riforme legislative.

La famiglia rappresenta ancora il punto cardine della nostra realtà sociale, ma è innegabile che questo concetto ha subito delle evoluzioni di cui non si può non tener conto, e tutelare i diritti in queste nuove manifestazioni di famiglia diventa essenziale e al contempo difficile senza l’aiuto di un professionista legale esperto.

Si pensi alla scelta del regime patrimoniale più adatto alle proprie esigenze, ai diritti e doveri che i partner hanno l’uno verso l’altro, ai diritti ereditari o ancora all’angusto problema dell’adozione di bambini da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso, la cd. Stepchild Adoption.

Per questi e per altri dubbi si consiglia sempre di chiedere un parere legale, anche online, o di fissare un appuntamento presso uno Studio legale specializzato prima che gli interrogativi diventino degli ostacoli insormontabili.

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