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Chi paga i debiti del coniuge? Consulenza legale


Debiti del coniuge: chi paga? Avvocato

Le questioni debitorie sono sempre molto complesse e richiedono un’attenta analisi fatta caso per caso in quanto ogni situazione è a sé.

Quanto ai rapporti tra coniugi occorre prima di tutto capire se si è sposati in regime di comunione legale dei beni oppure di separazione. Quindi in vita, se si è coniugati in separazione dei beni, ognuno risponderà dei propri debiti con i propri beni.

Ciò significa, ad esempio, che se il marito è debitore verso una banca, la moglie non potrà subire sui propri beni un pignoramento o una procedura esecutiva.

In caso di morte del marito, tutto dipenderà dalla successione. La moglie o il marito, essendo chiamati all’eredità in qualità di coniugi, saranno certamente responsabili dei debiti che l’altro ha contratto in vita, naturalmente in caso di accettazione di eredità.

Cerchiamo adesso di analizzare gli aspetti più importanti e di capire quando è necessario ricorrere ad un avvocato esperto in rapporti tra coniugi.

Come evitare i debiti del marito defunto: Avvocato

I debiti del coniuge ricadono sull’altro solo a condizione che questi abbia accettato l’eredità.

Da ciò derivano due considerazioni. In primis, a prescindere dal fatto che i coniugi siano sposati in regime di comunione legale dei beni o di separazione, in caso di accettazione di eredità ci sarà sempre una responsabilità del superstite che decide di essere erede.

Va subito detto, però, che si è responsabili solo nella misura della quota ricevuta in successione, non per tutti i debiti del defunto. Quindi se il coniuge è erede al 30% dovrà pagare solo un terzo dei debiti, non tutti!!

Premesso ciò, per evitare i debiti del coniuge è possibile:

- rinunciare all’eredità e in tal modo qualunque pretesa dei creditori non avrà effetto, tant’è vero che potranno essere contestate o addirittura ignorate;

- Accettare l’eredità con beneficio d’inventario, in tal caso il creditore potrà rivalersi verso l’erede solo relativamente alla quota successoria e ai beni ereditari a lui pervenuti. Non sarà possibile attaccare il patrimonio personale del coniuge.

Cosa rischia la moglie per i debiti del marito

Come anticipato, se la coppia è sposata in regime di separazione dei beni, il creditore può attaccare solo il marito e non anche i beni della moglie.

Lo stesso principio vale anche per i debiti contratti con lo Stato e la Pubblica Amministrazione, quindi se il marito non paga delle tasse, ad esempio il bollo auto, la tassa sui rifiuti e di conseguenza gli arrivano cartelle esattoriali, l’Agenzia delle Entrate Riscossione non potrà mettere un fermo amministrativo sull’auto della moglie.

Nel caso ciò accadesse sarà necessario contestare la cartella esattoriale, preferibilmente con l’assistenza di un buon consulente legale e chiedere un risarcimento economico laddove si siano subiti dei danni.

Avvocato: Cosa fare se la banca attacca la moglie

In casi del genere, la difesa per la moglie è invocabile solo nel caso in cui i coniugi siano sposati in separazione dei beni oppure qualora la stessa abbia rinunciato all’eredità in caso di marito defunto.

Immaginiamo che la banca, dopo vari solleciti di pagamento, giustamente ignorati dalla moglie, notifichi alla stessa un provvedimento di pignoramento su beni propri. Cosa fare?

Partendo dal presupposto che la moglie, sposata in separazione dei beni o che non sia erede, non risponde dei debiti del marito, occorre comunque tutelarsi per mettere fine alla procedura esecutiva.

In tal caso si consiglia di rivolgersi ad un avvocato specializzato in pignoramenti ed esecuzioni, per contestare il provvedimento ricevuto mediante un ricorso scritto in cui indicare le ragioni per le quali non si è in dovere di pagare i debiti del marito ed eventualmente allegare anche il certificato di matrimonio dal quale si desume il regime patrimoniale della coppia o l’atto di rinuncia ad eredità per l’ipotesi di morte.

Ho rinunciato all’eredità ma arrivano cartelle esattoriali

Non di rado accade che l’avvenuta rinuncia all’eredità non sia nota all’agenzia delle entrate, dunque potrebbe essere notificata una cartella esattoriale relativa ai debiti del marito.

Nella migliore delle ipotesi è sufficiente recarsi presso gli uffici dell’agenzia delle entrate e chiedere l’annullamento della cartella affermando di non essere eredi.

Altre volte, però, considerato che le cartelle esattoriali vengono emesse molto spesso per debiti con gli enti locali, si pensi al mancato pagamento delle imposte comunali, oppure per mancato pagamento di tasse automobilistiche e simili, non è sufficiente chiedere solo l’annullamento, ma occorre predisporre un vero e proprio ricorso scritto, in cui si ribadiscono le proprie ragioni, da inoltrare prima al Comune, o altro Ente il quale dopo una propria valutazione comunicherà all’agenzia delle Entrate l’eventuale sgravio.

Nonostante il ricorso possa essere presentato in autotutela, è sempre preferibile chiedere un parere legale, se non si è ferrati nelle materie giuridiche in modo da troncare subito la procedura ed evitare di balzare da un ufficio ad un altro.  

Il ricorso in autotutela viene rigettato nella stragrande maggioranza delle volte, quindi soprattutto se la sanzione da pagare è alta, il sostegno di un esperto, che, magari sia anche un avvocato economico, risulta fondamentale.

Avvocato per difesa dai debiti del marito

Qualunque debito è già di per sé una rogna e aver bisogno di un avvocato ingigantisce il problema, a volte.

Non bisogna farsi spaventare dalla necessità di essere legalmente assistiti, perché un buon avvocato può sollevare da tutti quei problemi relativi ai debiti del proprio marito che non si è tenuti a pagare. Nello specifico l’avvocato si occuperà di:

- Fare opposizioni a cartelle esattoriali;

- Difendere da pignoramenti ed esecuzioni;

- rimuovere fermi amministrativi su beni propri;

- fare ricorso contro un decreto ingiuntivo;

- preparare un atto di precetto

- bloccare conti correnti ecc.

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