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Reddito di cittadinanza: cos’è?


Reddito di cittadinanza: cosa posso comprare?

Dopo anni di battaglie in Parlamento, il Reddito di Cittadinanza diventa realtà anche in Italia e per la prima volta lo Stato offre un aiuto concreto ai cittadini in difficoltà economica, oltre a fornire loro una preparazione per trovare un lavoro.

Si tratta, infatti, di una vera rivoluzione con estremi vantaggi per la popolazione, ma della quale se ne è fatto anche un uso distorto. Si pensi alle fale dichiarazioni solo per ottenere questa forma di aiuto economico, agli imbrogli sulla dichiarazione dell’ISEE, all’aumento del nucleo familiare ecc.

Chi può chiedere il Reddito di cittadinanza?

Per accedere al reddito di cittadinanza occorre:

- essere cittadino italiano, cittadino europeo oppure straniero residente in Italia con permesso di soggiorno di lungo periodo;

- essere residente in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa;

Chi ha diritto al Reddito di Cittadinanza?

Può chiedere il reddito di cittadinanza chi:

- ha un ISEE inferiore a euro 9.360 all’anno;

- ha un patrimonio immobiliare, cioè terreno e fabbricati esclusa la prima casa, di valore non superiore a euro 30.000;

- ha un patrimonio finanziario inferiore a 6.000 euro, che può arrivare fino a 20.000 euro se nella propria famiglia ci sono persone con disabilità.

Facciamo un esempio, immaginiamo che tu sia una persona single che ha 30 anni e hai perso il lavoro per colpa della pandemia, inoltre non ricevi più neanche un sussidio di disoccupazione, con il Reddito di cittadinanza riceverai ogni mese circa 780 euro. Una vera boccata di ossigeno per andare avanti e cercare un lavoro.

Come si calcola il Reddito di Cittadinanza

Il beneficio economico dato dal reddito di cittadinanza si compone di due parti:

- la prima destinata ad integrare il reddito familiare;

- la seconda prevista solo per chi è in affitto, che incrementa il beneficio di un ammontare annuo pari al canone di locazione.

In ogni caso l’importo complessivo, sommate le due componenti, non può comunque superare i 9.360 euro annui e cioè i 780 euro mensili.

La determinazione dell’ammontare del reddito di cittadinanza viene effettuata dall’INPS sulla base della dichiarazione ISEE e delle informazioni sui trattamenti erogati ai beneficiari. In caso di variazione della composizione del nucleo familiare, si pensi ad esempio ad un componente che se ne stacca, il beneficio economico sarà rideterminato in base al nuovo numero dei componenti.

Quando avviene l’accredito delle somme?

Il versamento delle somme spettanti ai beneficiari avviene a partire dal mese successivo alla richiesta e viene erogato senza interruzioni per un periodo continuativo massimo di 18 mesi.

Potrà essere rinnovato, previa sospensione di un mese, prima di ciascun rinnovo. Diversamente, la sospensione dell’accredito non è prevista nel caso della Pensione di cittadinanza

Cosa posso comprare con il Reddito di Cittadinanza

Considerando che il Reddito di Cittadinanza è stato pensato per fornire un aiuto economico per far fronte a situazioni di necessità, è chiaro che le somme erogate possono essere utilizzate solo per l’acquisto di beni essenziali alla persona e dunque:

- per fare la spesa, comprensiva di beni alimentarti, bevande e prodotti per l’igiene personale;

- per acquistare medicinali, per pagare visite mediche;

- per pagare le bollette e le utenze.

Oltre a ciò, si può usare la carta RdC anche per fare benzina, per acquistare elettrodomestici, cellulari, computer, per fare sport o ancora per abbigliamento e per comprare biglietti del teatro o del cinema.

Si tratta di un aiuto economico ad ampio spettro che ha poche limitazioni e che può essere utilizzato per i bisogni quotidiani.

Per cosa non può essere usata la Carta RdC

Non servirebbe sottolineare che il reddito di cittadinanza non può essere usato per l’acquisto di prodotti superflui alle esigenze personali e soprattutto di prodotti di lusso. Quindi, a titolo esemplificativo, la carta RdC non può essere utilizzata per:

- l’acquisto di auto di lusso;

- comprare gioielli;

- acquistare armi;

- entrare in club privati ecc.

In questi casi, non dovrebbe proprio essere accettata la carta, anche se è inutile dire che in alcuni casi le necessità economiche hanno spinto i negozianti a farlo. Va da sé che in tale evenienza ci saranno delle sanzioni.

Come imbrogliare per ottenere il RdC

Già nel 2021, dai controlli effettuati da carabinieri e Agenzia delle Entrate sono stati riscontrati una serie di incongruenze tra chi ha percepito il reddito di cittadinanza e il suo tenore di vita, nel senso che moltissime persone hanno falsificato la propria condizione economica solo per ottenere soldi dallo Stato. In che modo?

Tra i trucchi, a volte sciocchi, adottati dagli italiani rientrano:

- l’invenzione di parenti nel proprio nucleo familiare;

- il cambio di residenza fittizio, “stratagemma” utilizzato per lo più dai giovani per staccarsi dal nucleo familiare;

- la dichiarazione di appartenere a più nuclei familiari;

- l’abbassamento dell’ISEE, in genere facendo ridurre il proprio conto corrente bancario trasferendo i soldi ad altre persone fidate;

- lavoro in nero e occultamento di beni di lusso.

Conseguenze per irregolarità: avvocato

Una delle principali contraddizioni della legge che ha previsto l’erogazione del reddito di cittadinanza è proprio l’affermazione secondo la quale anche in caso di false dichiarazioni restano salvi gli aiuti economici ottenuti in favore di minori e per le situazioni familiari in condizioni di particolare disagio.

Quindi, è come dire che chi dichiara il falso può tenersi i soldi senza incorrere in conseguenze e senza dover risarcire lo Stato, ma solo se il reddito di cittadinanza è stato richiesto per minori o per famiglie in condizioni disagiate.

Ad ogni modo, è un’ipotesi di inganno che non viene punita dalla legge. Ma per l’ipotesi in cui non si riesce a farla franca è bene contattare il prima possibile il proprio avvocato di fiducia per difendersi e cercare quantomeno di ridurre la sanzione, se si è nel torto evidente.

Avvocato per ricorso reddito di cittadinanza

Non sono poche le persone che pur rientrando nella fascia dei possibili percettori del reddito di cittadinanza perché in linea con i requisiti richiesti, si sono visti respinta la domanda per motivi a volte infondati.

Ci si chiede allora come si può agire in queste circostanze, gli avvocati in genere indicano due strade:

- il riesame, richiesto in genere quando la domanda sia stata respinta per mancanza di dati o documenti essenziali e in questo caso è sufficiente allegare tutti i documenti omessi;

- il ricorso, attuabile qualora la domanda sia stata respinta per mancanza dei requisiti richiesti dalla legge per ottenere il beneficio economico. In questo secondo caso però occorre dimostrare che la domanda è stata respinta per un errore dell’INPS ed è in questo senso che risulta indispensabile la consulenza legale di un buon avvocato esperto in ricorsi contro la Pubblica Amministrazione.

È superfluo precisare che chi fa domanda per il reddito di cittadinanza lo fa perché è in difficoltà economica e logicamente non ha disponibilità per chiedere una consulenza legale ad un avvocato, per questo le alternative sono due: o si cerca un avvocato economico, che comprensivo della situazione tenta di aiutare il proprio cliente, oppure si fa ricorso al gratuito patrocinio, sempre se il proprio reddito annuo resta al di sotto di una specifica soglia prevista dalla legge.

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