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Ritardo nei viaggi: cosa spetta al viaggiatore?


Treno in ritardo: come farsi risarcire il biglietto

Certamente il ritardo durante i viaggi è una costante per tutti, chi in macchina, chi in aereo, chi in treno, ma la sottile differenza è che mentre quando si viaggia in macchina non si può contestare il ritardo a nessuno, quando si acquista un biglietto aereo o del treno ci sono una serie di diritti che ogni viaggiatore ha e che può far valere.

Si pensi all’ipotesi in cui un lavoratore pendolare si presenti a lavoro un’ora dopo l’orario di inizio a causa di un treno che fa ritardo per guasti al motore o per problemi durante il percorso, chi risarcisce il viaggiatore?

Chiaramente è la compagnia dei treni che ha degli obblighi nei suoi confronti, ma bisogna fare una precisazione in merito alle ipotesi in cui i ritardi o la soppressione dei treni dipendono da cause di forza maggiore, si pensi ad esempio ad uno sciopero nazionale.

Ad ogni modo, risulta sempre utile per il viaggiatore conoscere i mezzi che ha a disposizione per recuperare i soldi spesi nell’acquisto del biglietto.

Quando il ritardo è tollerabile

È chiaro che un ritardo di 10 minuti e un ritardo di 2 ore non possono essere considerati alla stessa maniera. Affinché si possa parlare di un ritardo del treno che non sia più tollerabile occorre tener conto del tempo effettivo di attesa e anche della lunghezza della tratta, nonché della distanza percorsa.

Occorre poi fare una distinzione tra i treni regionali, interregionali e intercity, per i quali finché il ritardo resta nel limite di 59 minuti non è dovuto alcun rimborso del biglietto, e i treni cosiddetti “Frecce” per i quali a partire dal 59esimo minuto è previsto il rimborso del 25%del biglietto.

Attenzione però perché tale rimborso non viene corrisposto in soldi, ma mediante uno sconto sull’acquisto del successivo biglietto che arriva fino al 50% nel caso di ritardo superiore a 120 minuti. Naturalmente, si tratta di indicazioni generiche che possono variare a seconda della Compagnia di treni in questione, quindi si consiglia sempre di chiamare un call center o di consultare il sito web online.

Rimborso biglietto: quando si può chiedere?

Il viaggiatore ha diritto di chiedere un rimborso del biglietto tutte le volte in cui il ritardo supera i 59 minuti, dunque:

- per i ritardi compresi tra i 60 e i 119 minuti, è previsto un rimborso del 25% del biglietto;

- per i ritardi che superano i 120 minuti si prevede uno sconto del 50% del biglietto.

In entrambi i casi lo sconto è valido per la durata di un anno e si applica sul successivo biglietto acquistato.

Cosa fare se il treno viene cancellato

Se un viaggio viene cancellato dalla Compagnia dei treni per causa ad essa imputabile, ad esempio per guasti al motore, per problemi tecnici lungo i binari ecc. e il viaggiatore non ha potuto utilizzare il biglietto già acquistato prima della cancellazione, questi ha diritto al totale risarcimento.

Il rimborso verrà erogato esclusivamente previa attestazione della rinuncia al viaggio, fornita nel momento in cui si è verificato l’impedimento al viaggio, ad eccezione del caso di soppressione del treno per sciopero del personale delle Ferrovie dello Stato Italiane.

Il rimborso, inoltre, può essere chiesto soltanto dal titolare del biglietto o da persona da questi appositamente delegata e non può essere presentato per i biglietti acquistati con l’utilizzo di buoni sconto.

Posso fare causa alla compagnia di treni?

Solo nel momento in cui il viaggiatore riuscisse a dimostrare di aver subito danni personali a seguito del ritardo causato dal treno, si pensi ad esempio ad un rimprovero a lavoro o ad un appuntamento cancellato per una visita medica, sarebbe possibile chiedere un risarcimento dei danni per vie legali.

Si tratta, però, di ipotesi molto difficili da provare, anche perché più volte la Corte di Cassazione ha stabilito che le compagnie dei treni sono tenute solo a garantire al viaggiatore il pagamento del biglietto di un treno successivo, ma non a risarcirlo in termini economici (cioè con la restituzione del denaro impiegato per l’acquisto o con la corresponsione di una somma di denaro a titolo di risarcimento danni).

Avvocato: indennità per ritardo treno

In linea generale, sebbene questi suggerimenti potrebbero subire delle modifiche a seconda della compagnia di treni che si sceglie, l’indennità può essere chiesta decorse 24 ore dalla fine del viaggio e fino a 12 mesi successivi alla data in cui si è verificato il ritardo.

Nella maggior parte dei casi ogni compagnia fornisce mediante il proprio sito web una procedura per chiedere l’indennità, attraverso la compilazione di moduli nei quali sarà necessario indicare i propri dati anagrafici, gli estremi del biglietto acquistato e eventualmente anche i danni subiti (ad esempio ritardo a lavoro, ritardo ad una visita medica ecc.)

Non sempre però questa strada sortisce gli effetti desiderati, a volte perché le richieste intasano la rete, altre volte perché non risultano sufficientemente fondate e allora è opportuno rivolgersi ad un avvocato per individuare la strategia difensiva più adatta ed eventualmente fare causa alla compagnia di treni in questione.

Si consiglia, però, di valutare sempre l’aspetto economico, spesso avviare una causa in Tribunale ha costi maggiori rispetto all’indennità che si pretende di ottenere e anche la consulenza legale di un avvocato economico non riuscirebbe ad ovviare tale problema in quanto ci sono dei costi processuali e delle spese legali fisse da sostenere.

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