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Che cos’è la class action?


Tutela consumatore: avvocato per class action

La class action è un’azione legale collettiva esercitabile per sanare i danni subiti da una classe di consumatori, che è stata introdotta nel nostro Paese nel 2005 ma è effettivamente entrata in vigore solo nel 2010.

La novità legislativa risiede nella collocazione di tale strumento giuridico nel codice di procedura civile e non più nel codice del consumo, a testimonianza del fatto che si tratta di una vera e propria procedura attivabile per la difesa del consumatore, da sempre considerato parte debole del rapporto contrattuale.

Chi può chiedere la class action?

In primis va sottolineato che la class action può essere proposta solo dopo il verificarsi del danno per il consumatore, e quindi solo per richiedere un risarcimento dei danni. Diversamente non è attivabile per prevenire lesioni al consumatore.

Premesso ciò, l’azione può essere intrapresa sia dal singolo consumatore che da un’associazione di consumatori o da parte di un comitato di cui gli stessi fanno parte.

Difficilmente la class action è fatta da un singolo perché i vantaggi che essa apporta si evidenziano proprio nell’unione dei consumatori e infatti:

- permette di risparmiare sulle spese legali inerenti alla causa, in quanto esse si spalmano su tutti coloro che ne prendono parte;

- consente di ottenere un esito più celere poiché il giudice competente è chiamato a pronunciare la sentenza una sola volta, con effetto per tutti, e non per singolo consumatore che avvia il processo.

Come partecipare alla procedura

Si può prendere parte alla class action in fase iniziale, oppure successivamente perché ad esempio se ne è avuta notizia tramite una comunicazione via internet oppure chi l’ha avviata, consapevole del fatto che vi sia un danno generale per la categoria dei consumatori, decide di effettuare inviti e di lasciare aperta l’adesione.

Naturalmente, è necessario un apposito atto di adesione nel quale indicare i dati anagrafici del consumatore che aderisce, l’indicazione del domicilio o della residenza e la specifica lesione che si ritiene aver subito. Va da sé che la motivazione deve essere in linea con quanto previsto nella class action già avviata, altrimenti per discordanza di motivi sarà necessario avviare una procedura differente.

L’atto di adesione va poi depositato presso la Cancelleria del Tribunale competente, magari con l’aiuto di un avvocato specializzato che oltre a fornire consulenza legale circa le problematiche del caso specifico si occupi anche degli adempimenti formali richiesti.

Una volta che si è deciso di aderire ad una class action non sarà più possibile avviare un’azione in autonomia avente lo stesso scopo.

Consumatori e azienda possono fare un accordo?

Tra le diverse novità, merita di essere analizzata anche la possibilità di concludere accordi transattivi tra le parti.

Di norma è lo stesso tribunale che propone alle parti di tentare una conciliazione o comunque di trovare un punto in comune. Dopo l’accoglimento della richiesta di class action, infatti, sono i rappresentanti comuni delle parti che vi hanno preso parte ad interagire per trovare un accordo transattivo.

Da notare che non è un obbligo ma soltanto un invito, magari per evitare di proseguire il giudizio in Tribunale in modo tale da accorciare i tempi e da risparmiare in spese processuali, oltre chiaramente a risarcire i danni subiti dai consumatori.

Cosa succede se si perde una class action? Avvocato

Come già anticipato, il vantaggio primario della class action è l’unione di tanti consumatori per la tutela dei medesimi diritti lesi, tuttavia non sempre l’azione collettiva porta ad un esito favorevole da parte dei giudici che decidono nel merito.

Se questi ultimi deliberano di dare ragione agli attori, ovvero coloro che hanno proposto la class action, si procederà alla liquidazione delle somme dovute a titolo di risarcimento dei danni.

In caso di decisione negativa, invece, vige il principio “chi perde paga” e ciò comporta non solo il pagamento delle spese processuali e del compenso degli avvocati che hanno seguito la causa, ma anche il ristoro di eventuali danni richiesti dalla controparte.

È vero, infatti, che una società contro la quale viene proposta l’azione sarà costretta a difendersi e quindi ad assumere degli avvocati nonché ad affrontare anche un discredito sociale con probabili effetti negativi sui profitti economici.

Quanto costa fare una class action

Il costo di una class action dipende in buona parte dalla difficoltà della controversia e dai diritti da tutelare. Più la situazione è complicata più sarà difficile per gli avvocati che curano il caso articolare una strategia difensiva vincente.

È importante vincere la causa principalmente per la tutela dei diritti per i quali si agisce, ma da un punto di vista più strettamente economico è utile anche perché in caso di esito positivo il giudice condannerà l’azienda o la società non solo al risarcimento dei danni verso i consumatori, ma anche al pagamento di tutte le spese processuali, ovvero: parcella avvocato, spese di notifica e deposito atti, tasse da versare per avviare la causa ecc. 

Si ricorda poi che i costi sono in un certo senso ammortizzati dal fatto che agendo collettivamente anche le spese sono distribuite tra tutti i soggetti che decidono di aderire alla class action.

È bene segnalare, infine, che contro il decreto emesso dal giudice è possibile proporre impugnazione, con ricorso depositato presso la cancelleria del Tribunale, ma comunque gli effetti del provvedimento saranno subito posti in essere.

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