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Avvocato per bolletta ingiusta


Bolletta troppo alta: come contestarla?

Se stai leggendo questa pagina probabilmente fai parte della larga schiera di persone che ha ricevuto l'amara sorpresa di una bolletta troppo cara o che ha incluso servizi non richiesti. Come far valere i tuoi diritti? Devi pagare e chiedere il rimborso o è meglio contestare la bolletta subito?

Sembra una banalità, ma contestare una bolletta prevede il rispetto di una procedura formale da concludere entro limiti di tempo ben precisi, altrimenti si rischia che la bolletta finisca in prescrizione e che non si potrà più ottenere un rimborso.

Consultare un buon avvocato può essere utile per evitare ritardi ulteriori, con applicazione di more e sanzioni al mancato pagamento, e diventa invece necessario quando il consumatore decide di agire per le vie giudiziali.

Come contestare una bolletta senza pagare

Tutte le aziende che erogano servizi, che siano di gas, luce, acqua etc. sono tenute per legge a presentare con la bolletta non solo l'importo totale ma il dettaglio delle spese addebitate, nonché delle voci extra previste dal contratto.

Il cliente può rivolgersi in primis all'ente erogatore e cercare di comprendere il dettaglio spese aprendo un reclamo per gli addebiti non riconosciuti. Se questo passo non dà effetti, ci si può rivolgere allora alle Autorità Garanti o al giudice di pace.

Cosa fare se la bolletta è troppo alta?

Soprattutto nell’ultimo periodo, le bollette di gas e luce sono aumentate in misura sproporzionata e ciò è dipeso in primis dall’aumento dei prezzi delle materie prime, in particolare del gas che è cresciuto almeno del 30%.

A questo problema si è ovviato in parte con una serie di interventi del Governo, soprattutto a sostegno delle famiglie bisognose.

Tralasciando gli aspetti teorici, da un punto di vista pratico se si riceve una bolletta troppo alta, occorre:

1. contattare la società che fornisce energia elettrica;

2. chiedere assistenza, anche, telefonica per un eventuale storno;

3. compilare un modulo di reclamo, se l’assistenza del servizio clienti non è stata soddisfacente.

Se, poi, in questo modo non si risolve il problema, allora il cliente può optare per un ricorso davanti al giudice, che metterà definitivamente un punto sulla questione. La consulenza legale di un avvocato, dunque, sarebbe più che mai necessaria per la guida del consumatore, considerato sempre quale parte debole di un contratto.

Perché la bolletta è così alta

Oltre all’aumento dei prezzi delle materie prime che comporta il logico rincaro delle bollette, ci sono altre cause che determinano l’aumento dei costi delle bollette e cioè:

- la dispersione elettrica, dovuta al cattivo isolamento dell’impianto elettrico che fa perdere all’abitazione una parte dell’energia;

- la perdita di gas, ad esempio per il malfunzionamento della caldaia, dei fornelli ecc.

- il contatore guasto, che semplicemente indica un consumo non corretto.

Bolletta di conguaglio

Altra causa per la quale la bolletta risulta eccessivamente alta è il conguaglio. Spieghiamo meglio: la bolletta di conguaglio arriva una volta all’anno a tutti i clienti e include una serie di costi che nel corso dell’anno non sono stati conteggiati nelle bollette precedenti.

In sostanza, quindi, la bolletta di conguaglio serve a pareggiare i conti con il fornitore quando ci sono dei consumi che non sono stati fatturati al cliente.

Tuttavia, per evitare di ricevere una maxi bolletta, occorrerebbe fare periodicamente l’autolettura del proprio contatore e inviarla al proprio fornitore, per evitare sorprese tra consumi effettivi e consumi reali.

Come scrivere una lettera di contestazione

In primis, la contestazione della bolletta va rivolta all’Ufficio Reclami della società erogatrice, e se le spiegazioni telefoniche non sono sufficienti a risolvere i propri problemi allora occorrerà redigere una lettera di contestazione, nella modalità di una raccomandata con ricevuta di ritorno.

Naturalmente, è necessario rispettare alcune formalità, nel senso che all’interno del documento devono essere inserite le proprie generalità, l’intestatario dell’utenza, l’indirizzo presso cui avviene l’erogazione di energia elettrica o gas, il codice cliente e chiaramente le motivazioni del reclamo.

Quali sono le contestazioni più frequenti

Vediamo alcuni casi di reclami più comuni in base a quelle che sono le segnalazioni degli utenti. Un caso abbastanza frequente è quello della doppia fatturazione. Come evitare di pagare una bolletta due volte? In questo caso il consumatore dovrà allegare al reclamo una copia della ricevuta di pagamento.

Può capitare che invece vengano addebitate spese non riconosciute: nella lettera di contestazione (da spedire con raccomandata con ricevuta di ritorno) andrà chiesta la cancellazione del servizio non richiesto. Se il fornitore non risponde o rigetta il reclamo, la legge prevede la possibilità di rivolgersi alle Autorità Garanti. Queste ultime sono specifiche in base al tipo di servizio (AEEG per Energia e Gas, AGT per la telefonia ecc.) e la consultazione di questi enti è gratuita.

Se anche il suddetto tentativo di conciliazione fallisce, è possibile rivolgersi al giudice presentando un reclamo per via giudiziale, con l’assistenza dell’avvocato.

Quanto tempo c’è per contestare la bolletta

Dopo aver spedito la lettera di contestazione, la società erogatrice ha a disposizione il termine di 40 giorni per dare una risposta al cliente.

Si tratta di un vero e proprio obbligo perché in caso di ritardo il consumatore ha diritto ad ottenere un risarcimento dei danni che va dai 20 euro, quando il ritardo è di due mesi, ai 40 euro, per i ritardi fino a 9 mesi.

La contestazione può risolversi in due modi:

a) la società accoglie la richiesta del cliente e le somme addebitate erroneamente vengono restituite al cliente che le ha pagate, oppure accreditate sulla successiva bolletta;

b) la società rigetta la contestazione del consumatore, e in questo caso sarebbe fortemente consigliato rivolgersi ad un avvocato per individuare la strategia da adottare per soddisfare la nostra richiesta.

Contestazione bolletta dal giudice

Quando con un semplice reclamo il consumatore non riesce a risolvere il problema della bolletta alta, è possibile agire anche in sede giurisdizionale, cioè in tribunale davanti al giudice.

Il vantaggio di questa strada è quello di decidere una volta per tutte chi ha ragione, se il cliente o la società erogatrice, nonché quello di fissare un eventuale risarcimento dei danni a carico dell’ente in caso di comportamento scorretto verso l’utente.

Lo svantaggio è evidente: per agire in giudizio il cliente dovrà sopportare una serie di costi aggiuntivi, come ad esempio le spese legali per l’avvocato, se consultato, i costi processuali, le spese di notifica, lo stress subito ecc., con la conseguenza che magari il prezzo da pagare per la procedura davanti alm giudice sia più alto della bolletta medesima.

Non bisogna però scoraggiarsi, perché il cliente può chiedere un risarcimento dei danni anche per le spese sostenute per presentare ricorso.

Prescrizione bolletta

Se il consumatore dovesse scegliere di contestare la bolletta davanti al giudice, è bene informare che questa procedura può essere intrapresa solo entro il termine di 5 anni dall’emissione della bolletta.

Ciò significa che, decorso questo termine la bolletta è prescritta e il consumatore non potrà fare più nulla per chiedere un rimborso.

Serve l'avvocato per contestare una bolletta?

Veniamo così al caso estremo in cui potrebbe servire una consulenza legale per reclami contro bollette di importo ingente. Proprio dall'importo dipende la via da seguire:

  • per bollette di importo non superiore a 500 euro è ammessa la difesa personale senza avvocato;
  • per bollette entro i  2500€ è possibile citare in giudizio direttamente il gestore del servizio dinanzi al giudice di pace.

Dinanzi al giudice può anche essere richiesto un risarcimento dei danni per stress o spese sostenute per l'azione di reclamo. Il ricorso giurisdizionale è ammesso entro 5 anni dalla data di emissione della bolletta. Oltre questo termine il diritto cade in prescrizione.

Pensi di aver subito un torto e non vuoi trovarti a pagare una bolletta ingiusta? Il fornitore ha respinto il tuo reclamo? Se cerchi un avvocato specializzato per presentare un ricorso davanti al giudice di pace, il primo consiglio è quello di valutare la sua esperienza in materia, la sua disponibilità e anche la vicinanza fisica. Attraverso questo portale è possibile contattare online un avvocato gratis al quale chiedere un preventivo analitico per il tuo caso in poche ore.

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