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Sollecito pagamento spese condominiali


Condomino non paga spese condominiali: Avvocato

Probabilmente la maggior parte delle liti condominiali dipende dal mancato pagamento delle spese condominiali da parte di qualche inquilino, magari perché si trova in difficoltà economica oppure per semplice dimenticanza.

In questi casi, al fine di garantire la cura delle parti e dei servizi comuni l’amministratore di condominio è tenuto ad inviare una comunicazione al condomino moroso per sollecitare il suo pagamento, in genere mediante una lettera raccomandata A/R, oppure una Pec che contiene tutti i dettagli relativi alle spese ancora da pagare.

In genere, dopo aver ricevuto il sollecito scritto, il condomino ha a disposizione 15 giorni per pagare e mettersi in regola con le spese condominiali che non sono state versate.

Cosa fare se un condomino non paga le spese condominiali: diffida legale

Nell’ipotesi in cui, il condomino moroso dopo aver ricevuto il sollecito al pagamento delle spese, decida comunque di non saldare il proprio debito, le strade sono due:

-una lettera di diffida legale scritta da un avvocato specializzato e notificata al debitore;

- un Decreto ingiuntivo, su iniziativa dell’amministratore di condominio.

È chiaro che la lettera di diffida è uno strumento più incisivo del sollecito anche perché ha un valore legale e giuridico più forte, oltre al fatto che viene connotata da una certa autorità proprio perché scritta da un professionista legale, ma è comunque meno grave di un decreto ingiuntivo. La diffida infatti, intima il debitore a pagare, entro un congruo tempo indicato nel documento, ma allo stesso tempo ha lo scopo di risolvere la questione senza finire in tribunale, dunque in via stragiudiziale.

L’avvocato quindi, indicherà nella lettera l’ammontare complessivo del debito, le eventuali aggiunte in caso di mora del debitore, il termine entro cui pagare e le spese legali da sostenere.

Quando viene emesso decreto ingiuntivo?

Se neppure la strada della lettera di diffida termina con il pagamento delle spese condominiali arretrate, allora l’amministratore di condominio può decidere di avviare la procedura di ingiunzione senza dover richiedere una preventiva autorizzazione all’assemblea, come previsto anche dalla Riforma del Condominio, ovvero la legge n. 220 del 2012 art. 18.

Formalmente, però, è l’avvocato incaricato della causa che deve chiedere l’emissione del decreto ingiuntivo al giudice, e ciò comporterà un aumento delle spese legali e della sua parcella.

Le spese legali devono essere anticipate dal condominio che decide di agire, e solo all’esito della condanna contro il debitore, il quale viene condannato anche al pagamento delle spese processuali, è possibile che recuperi una parte dell’anticipo.

Le spese condominiali cadono in prescrizione?

Generalmente, come ogni debito, anche le spese condominiali cadono in prescrizione.

Ciò significa che se non vengono pretese dal condomino moroso entro un determinato lasso di tempo, questi può considerarsi libero e non più tenuto a pagarle.

Occorre però fare una distinzione tra spese condominiali ordinarie e spese condominiali straordinarie, in quanto i tempi di prescrizione variano a seconda del tipo di debito.

Ebbene, le prime sono quelle riguardanti la normale gestione dell’immobile e tutti i servizi connessi, ad esempio la pulizia delle scale ecc., dunque devono essere corrisposte mensilmente.

Le seconde, invece, si riferiscono ai lavori di manutenzione dell’edificio, si pensi al rifacimento della facciata esterna, che quindi vanno versate una tantum al ricorrere della necessità.

Per le spese condominiali ordinarie la prescrizione si ha dopo 5 anni dal giorno della delibera di approvazione del rendiconto e dello stato di riparto preparato dall’amministratore di condominio.

Per le spese condominiali straordinarie la prescrizione si ha dopo 10 anni, a decorrere dal medesimo termine su indicato.

Avvocato per lettera di diffida al condomino moroso

L’avvocato per la lettera di diffida, o per richiedere il decreto ingiuntivo deve necessariamente essere un consulente legale specializzato in materia di liti condominiali, il quale nella maggioranza delle ipotesi cercherà di risolvere la situazione con una semplice lettera di diffida notificata al debitore, in modo da agevolare il condominio riguardo le spese da affrontare.

Scegliere un buon avvocato è essenziale per risolvere celermente la questione, anche perché non va dimenticato che le spese condominiali possono cadere in prescrizione se non pretese entro determinati termini.

Chi paga la lettera dell’avvocato contro il condomino moroso

In linea generale, gli avvocati addossano le spese legali per il loro intervento al debitore, ovvero al destinatario del sollecito e della lettera di diffida legale, indicando stesso nella comunicazione l’ammontare della parcella e le spese connesse agli oneri di notifica della comunicazione ecc.

Discorso differente vale invece per le spese postali di notifica, perché queste devono essere anticipate da tutto il condominio. È possibile, però, che l’amministratore in sede di approvazione del bilancio successivo preveda l’addebito delle stesse ai soli condomini morosi.

Spese condominiali: quanto costa una consulenza? Avvocato economico  

In Italia le liti tra condominio e inquilini sono molto frequenti, ma il costo di una consulenza e la parcella dell’avvocato variano a seconda dell’attività legale che si richiede: lettera di diffida, decreto ingiuntivo ecc.

Certamente si tende a cercare sempre un avvocato economico, che al tempo stesso sia competente in materia e in grado di risolvere la questione nel minor tempo possibile.

È importante però affidarsi ad uno studio legale che abbia familiarità con problematiche simili e che da tempo si occupa di rapporti tra condomini. Attraverso questo portale è possibile ricercare gratis un avvocato e fissare un appuntamento.

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