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Cos’è il matrimonio per procura – Consulenza legale


Matrimonio per procura: Avvocato

La legge italiana prevede espressamente la possibilità di celebrare un matrimonio per procura e precisamente disciplinandolo all’articolo 111 del codice civile.

In origine, la forma del matrimonio per procura era adottata solo per consentire la celebrazione dell’unione coniugale in tempo di guerra, quando appunto i militari erano lontani dalle futuri mogli, ma con il passare del tempo tale particolare forma di procura è stata estesa anche in favore di persone residenti all’estero e che per gravi motivi erano impossibilitati a ricongiungersi con l’altro nubendo.

È evidente che il matrimonio per procura resta un’ipotesi eccezionale, rispetto alla modalità tradizionale di celebrazione, e utilizzata solo al ricorrere di determinate circostanze nonché a seguito di un’apposita autorizzazione rilasciata dal giudice competente.

Chi può sposarsi con una procura?

I militari e le persone che per ragioni di servizio si trovano al seguito delle forze armate, nonché colui che risiede all’estero (ma in tal caso sarà necessaria una specifica autorizzazione emessa dal Tribunale e solo per gravi motivi) possono sposarsi per procura.

La procura deve essere rilasciata ad un soggetto che si chiama “nuncius”, il quale non è un vero e proprio procuratore poiché non manifesta una volontà propria nell’interesse altrui, ma ha il solo potere di riferire la volontà del futuro coniuge che ha conferito procura pronunciando semplicemente il “Sì” alla celebrazione del matrimonio.

Inoltre, l’atto con cui si conferisce procura deve essere un atto pubblico, quindi redatto da un notaio, oppure per il caso speciale dei militari deve essere redatta nelle forme ad essi consentite dalla legge ed ha una durata di 180 giorni.

Quando la procura per il matrimonio è nulla

Naturalmente, i vizi della procura si riflettono sulla validità del matrimonio.

Così la celebrazione del matrimonio è nulla se

- la procura non è stata rilasciata mediante atto pubblico o secondo le forme previste dalla legge per i militari;

- non indica le generalità del nuncius, detto anche ambasciatore;

-  non indica il nome dell’altro nubendo.

In realtà, il matrimonio è parimenti nullo se la celebrazione avviene decorso il termine di 180 giorni dal rilascio della procura, cioè il termine di efficacia della procura medesima.

Considerata la delicatezza della questione, si consiglia di rivolgersi fin da subito ad un avvocato specializzato in rapporti coniugali e più in generale in diritto di famiglia, in modo da adottare la soluzione più consona al proprio caso specifico.

Avvocato: si può revocare la procura per il matrimonio?

È possibile che vi sia un ripensamento da parte di uno o di entrambi i coniugi, ad esempio perché decidono di sposarsi personalmente oppure perché, nell’ipotesi più grave, decidono di non sposarsi più.

In questi casi la procura rilasciata per la celebrazione del matrimonio può essere revocata e il matrimonio sarà nullo anche se celebrato nell’ignoranza della revoca, salvo che non vi sia stata coabitazione (cioè pura e semplice convivenza sotto lo stesso tetto pur in assenza di rapporti sessuali) anche temporanea, dopo la celebrazione del matrimonio stesso.

Come celebrare il matrimonio per procura

Non è obbligatorio farsi assistere da un avvocato per la celebrazione di un matrimonio per procura, ma è comunque fortemente consigliato avere accanto un consulente legale esperto in materia, in considerazione dell’eccezionalità delle circostanze.

Quando due persone desiderano, o meglio si trovano costrette a doversi sposare a distanza, quindi mediante una procura, è necessario rispettare la seguente procedura:

1. Consegnare presso il Comune di residenza i documenti generalmente previsti per il matrimonio, e cioè i documenti di identità, l’estratto di nascita, il certificato di stato civile;

2. Consegnare anche il nulla osta al matrimonio per il coniuge che si trova all’estero, tale documento va richiesto al Consolato competente, ovvero a quello di riferimento per il Paese estero di residenza;

3. Effettuare le pubblicazioni richieste dalla legge;

4. Lo sposo che risiede all’estero deve inviare una procura redatta per atto pubblico da un Notaio;

5. Occorrerà legalizzare la procura estera, prima che essa sia utilizzata in Italia;

5. Infine, la procura dovrà essere depositata presso il Comune in cui sarà celebrato il matrimonio.

Requisiti per il matrimonio

Nonostante si tratti di una forma eccezionale di matrimonio, la legge prescrive pur sempre il rispetto di requisiti essenziali al fine di rendere valido il matrimonio.

Nello specifico, i futuri coniugi:

- dovranno essere maggiorenni, quindi aver compiuto gli anni 18;

- essere di stato civile “libero”;

- essere pienamente capaci di intendere e di volere;

- non essere in alcun modo legati da vincoli di parentela;

- essere di sesso diverso, in quanto per le coppie formate da persone maggiorenni del medesimo sesso il matrimonio sarebbe nullo a prescindere, in quanto sostituito dall’Unione Civile (Legge Cirinnà del 2016).

Come visto, la procedura per richiedere il rilascio della procura non è semplicissima da un punto di vista formale, in primis perché richiede l’intervento del notaio e poi perché c’è bisogno di una legalizzazione nel Paese in cui viene spedita, attraverso l’attività del Consolato competente.

Quanto tempo occorre per il rilascio della procura

Essendo una procedura molto formale, i tempi tecnici della richiesta variano da caso a caso, e cioè a seconda delle circostanze concrete. È chiaro che se viene richiesta procura per il matrimonio, da parte di un militare che si trova all’estero per una missione di guerra, sarà più semplice ottenerne il rilascio data l’evidenza dell’impedimento a ricongiungersi.

Se, invece, a voler celebrare un matrimonio per procura sono due persone che risiedono in Paesi diversi, per motivi differenti da quelli militari, sarà necessario l’ulteriore autorizzazione da parte del Tribunale che rilascerà la predetta procura solo in seguito alla valutazione del caso e al ricorrere di gravi motivi.

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