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Smaltimento dei rifiuti: come funziona?


Avvocato per smaltimento rifiuti

I rifiuti sono uno dei tanti problemi che la nostra società si trova a dover affrontare, causa di enormi danni all’ambiente ma più egoisticamente sono anche causa di ingenti spese economiche.

I rifiuti sono sostanze di scarto o di avanzo di molteplici attività umane. Un particolare problema è costituito dall’ “Usa e getta”, si pensi ad esempio agli imballaggi, alle confezioni dei prodotti ecc. Solo in Emilia Romagna ogni abitante produce in media circa 650 kg di rifiuti all’anno.

La principale normativa di riferimento per lo smaltimento dei rifiuti è il Decreto legislativo n. 152 del 3 Aprile 2006, che ha l’obiettivo di ottimizzare la gestione dei rifiuti definendo obblighi ed oneri di tutti i soggetti coinvolti nella gestione dei rifiuti stessi.

Tipologie di rifiuti

Quando si parla di rifiuti è doveroso fare una distinzione delle varie tipologie di esse, anche per capire in che modo impattano sulla realtà ambientale:

a)  rifiuti urbani, ovvero i cosiddetti “rifiuti domestici”, ad esempio quelli derivanti da locali di ristoro quali bar, ristoranti ecc. e quindi bicchieri del caffè, bottigliette di plastica, ecc.;

b) rifiuti speciali, ovvero rifiuti da attività commerciali, da aziende, da imprese e comunque non classificabili come rifiuti urbani. In questa tipologia rientrano anche tutti i rifiuti pericolosi, che contengono sostanze in concentrazioni tali da poter causare danni all’uomo o all’ambiente.

La principale differenza tra queste due tipologie è che mentre i rifiuti urbani possono essere affidati al servizio pubblico di raccolta secondo il regolamento del proprio Comune di residenza, lo smaltimento dei rifiuti speciali, per legge, deve essere affidato a società che si occupano nello specifico di questa attività di trasporto iscritte all’Albo Gestori Ambientali affinché conferiscano il rifiuto a centri di recupero o smaltimento autorizzati.

Questo significa che pratiche di gestione autonome, cioè l’abbandono all’interno dei cassonetti o presso le discariche, non sono lecite né legali, ed anzi, possono essere soggetto di contestazioni e di denunce da parte delle autorità competenti.

Le discariche e gli inceneritori

Ma dove finiscono i rifiuti? Il metodo più tradizionale, che ci portiamo dall’antichità, è rappresentato dalle discariche, ovvero luoghi in cui vengono accumulati rifiuti, parte di essi si decompone, ma i materiali non biodegradabili rimarranno lì in eterno.

La presenza di discariche comporta diversi problemi, in primis la contaminazione dei terreni circostanti e di conseguenza anche delle falde acquifere. Fortunatamente le nuove discariche sono provviste di strutture di isolamento dal terreno e di depurazione del percolato.

Com’è evidente accumulare rifiuti non è saggio, e una valida alternativa sembra essere fornita dagli inceneritori che li bruciano e ne diminuiscono notevolmente la quantità, ma poi sorge il problema delle polveri sottili e dei gas emessi durante questa emissione.

Inutile negare che, da un punto di vista esclusivamente economico, si tratta di attività molto redditizie che spingono in alcuni casi a porre in essere imprese illegali, magari che offrono lo smaltimento di rifiuti a prezzi più bassi senza però rispettare la normativa prevista. E allora sorgono controversie e cause contro le aziende colpevoli, che vengono affidate ad avvocati penalisti esperti nel settore.

Tutte le sanzioni per abbandono rifiuti

La normativa prevede pesanti sanzioni, sia pecuniarie che penali, a seguito di violazioni riguardanti l’abbandono di rifiuti ed il trasporto degli stessi privo di documenti obbligatori, nello specifico la legge dispone:

- Multe da 1.600,00 a 9.300,00 euro per trasporto non accompagnato da un formulario di identificazione dei rifiuti, o per trasporto con formulario incompleto o riportante dati inesatti;

- Arresto del legale rappresentante fino a 2 anni per trasporto di un rifiuto pericoloso non accompagnato da formulario di identificazione dei rifiuti;

- Multe da 2.600 a 26.000 euro (in alternativa, reclusione da 3 mesi ad 1 anno) per abbandono o deposito non controllato di un rifiuto non pericoloso;

- Multe da 2.600 a 26.000 euro (in alternativa, reclusione da 6 mesi a 2 anni) per abbandono o deposito non controllato di un rifiuto pericoloso.

In questi casi si consiglia fortemente di rivolgersi ad uno studio legale specializzato in questo settore e che possa fornire una consulenza stragiudiziale e giudiziale in caso di giudizio già avviato in Tribunale.

Smaltimento rifiuti: quando è reato

Abbandonare rifiuti in luoghi non autorizzati o comunque senza essere in possesso di licenze tali da permettere questa attività comporta la violazione di specifiche disposizioni nonché la partecipazione al danno ambientale. Nello specifico il Codice Ambientale dispone:

“Il divieto assoluto di abbandono dei rifiuti sul suolo e nel sottosuolo, e parimenti nelle acque superficiali e sotterranee”.

Questo divieto si applica a qualunque tipo di rifiuto, sia esso solido o liquido, che infatti deve essere riposto negli specifici cassonetti.

La violazione di questa norma comporta:

- sanzioni amministrative se il trasgressore è un cittadino e il materiale di rifiuto è di tipo domestico;

- sanzioni penali se il trasgressore è un’impresa o un’azienda e i rifiuti sono relativi ad attività professionale.

Solo in questo secondo caso, quindi, c’è reato, ma ciò non vuol dire che la violazione del soggetto privato sia meno grave a livello sociale.

Avvocato: come fare denuncia?

La denuncia di abbandono rifiuti può essere fatta o al sindaco del luogo in cui sono stati trovati i materiali abbandonati, oppure alla Polizia locale che svolge la sua attività sempre nel luogo interessato dalla presenza di rifiuti.

La segnalazione può essere fatta a voce o per iscritto e in questo secondo caso sarebbe utile allegare foto, video che testimonino la violazione. Ad ogni modo però, vista la gravità della denuncia è necessario indicare i dati anagrafici del soggetto trasgressore, la zona interessata, la tipologia e la quantità di rifiuti abbandonati.

Consulenza legale per smaltimento rifiuti

Il settore della gestione dei rifiuti è caratterizzato da leggi nazionali e comunitarie molto rigide, soprattutto per le aziende che sono la principale fonte di inquinamento dell’ambiente a causa della quantità e della tipologia di rifiuti prodotti.

L'attività di consulenza legale svolta da avvocati specializzati e da consulenti esperti del settore permette alle aziende di operare in condizioni di legalità ed a evitare la commissione di violazioni.

Si pensi ad esempio:

- all’ottenimento di autorizzazioni regionali, provinciali e comunali per lo stoccaggio di rifiuti urbani o speciali;

- all’assistenza in procedimenti giudiziali conseguenti alla irrogazione di sanzioni per violazioni del Codice ambientale;

- alla redazione di regolamenti societari in relazione alla gestione dei rifiuti ecc.

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