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Distanze tra costruzioni : consulenza legale


Distanze tra costruzioni : consulenza legale

Che cos’è la proprietà?

La legge afferma il principio secondo il quale il proprietario ha il diritto di godere e di disporre della cosa in modo pieno ed esclusivo, fatti salvi i limiti imposti dall’ordinamento giuridico. La proprietà è un diritto che conferisce al soggetto che ne è titolare il potere di decidere se, come e quando usare il bene e decidere di venderlo o trasferirlo per atto inter vivos o testamento. Il diritto di proprietà presenta determinate caratteristiche: assolutezza, pienezza, elasticità, autonomia ed indipendenza, esclusività, imprescrittibilità.

La pienezza conferisce al proprietario ogni lecita utilizzazione del bene; per quanto concerne l’elasticità, anche quando i poteri del proprietario sono stati limitati dalla costituzione di altri diritti, il diritto di proprietà è potenzialmente integro riprendendo l’ampiezza automatica al venire meno del vincolo (ad esempio usufrutto);  il diritto di proprietà non presuppone l’esistenza di un altro diritto parallelo; il proprietario può inoltre escludere chiunque dal godimento del bene ed è imprescrittibile.

Quali sono i limiti al diritto di proprietà?

La legge distingue differenti tipologie di limiti: limiti posti nell’interesse pubblico e limiti posti nell’interesse privato. Per quanto concerne i limiti posti nell’interesse pubblico, si discorre di vincoli e gli istituti sono l’espropriazione per pubblica utilità, l’occupazione e la requisizione. Per quanto concerne i limiti posti nell’interesse privato, si discorre di limiti espressione del potere conformativo. Tali limiti sono cioè posti per conformare la proprietà privata ad interessi collettivi. Tali limiti concernono la distanza tra le costruzioni, luci e vedute, immissioni, ecc.

Distanza tra le costruzioni

La legge, per tutelare la salubrità e la vivibilità degli edifici, ha disciplinato ed imposto un limite minimo di distanza che deve intercorrere tra le costruzioni e gli edifici. Lo scopo preminente, è quello di impedire il crearsi di intercapedini, cioè di spazi che riducono la vivibilità degli edifici. L’ordinamento giuridico afferma il principio alla stregua del quale un fabbricato di nuova costruzione deve essere distante almeno 3 metri dal fabbricato del fondo contiguo. Nei regolamenti locali può essere stabilita una distanza maggiore, ma mai inferiore.

L’ordinamento giuridico disciplina, inoltre, la distanza per gli alberi, le distanze minime per gli apiari e le distanze per l’apertura di vedute dirette e balconi. Per quanto concerne la distanza per gli alberi, dovranno essere osservate le distanze stabilite dai regolamenti, dagli usi locali o, in mancanza, quelle imposte dalla legge. Gli apiari devono essere collocati a non meno di dieci metri da strade di pubblico transito e a non meno di cinque metri dai confini di proprietà pubbliche o private. Per quanto concerne le vedute , deve sussistere la distanza di un metro e mezzo.

Avvocato cosa si intende per costruzioni?

Per quanto concerne il concetto di costruzione, l’ordinamento giuridico ha affermato il principio alla stregua del quale la costruzione è una qualsiasi opera non interrata che ha i caratteri della stabilità ed immobilizzazione rispetto al suolo, anche mediante appoggio o incorporazione o collegamento fisso ad un corpo di fabbrica contestualmente realizzato o preesistente, e ciò indipendentemente dal livello di posa ed elevazione dall’opera stessa, dai suoi caratteri e dalla sua destinazione, potendosi tuttavia fare riferimento anche all’attività di scavo e di posa in opera delle fondazioni, che consentano però di rilevare in maniera univoca quale sia la sagoma dell’edificio in funzione del quale le medesime sono svolte.

Avvocato cosa fare se tra le costruzioni c’è una distanza inferiore a 3 metri?

Nell’ipotesi di costruzione inferiore alla distanza di tre metri, il soggetto potrà rivolgersi all’avvocato per comprendere come tutelare le proprie pretese. L’avvocato che potrà essere facilmente trovato su questa piattaforma potrà indicare come agire. L’ordinamento giuridico in tali ipotesi disciplina determinati strumenti di tutela. Il professionista legale potrà infatti valutare la sussistenza dei presupposti per chiedere, in giudizio, la riduzione in pristino ed anche il risarcimento del danno.

Nell’ipotesi di accoglimento della domanda da parte del giudice, dovrà quindi essere ordinata la riduzione in pristino mediante la demolizione delle parti che non osservano tali limiti.

Il soggetto che è legittimato a proporre domanda di riduzione in pristino è il proprietario dell’immobile rispetto al quale la distanza del della costruzione eseguita sul fondo finitimo sia inferiore a quella legale.

Avvocato che cos’è il muro di cinta?

La legge afferma il principio secondo il quale il muro di cinta e ogni altro muro isolato che non abbia un’altezza superiore ai tre metri non è considerato per il computo della distanza di tre metri. Tale esenzione dal rispetto della distanza di applica ai muri di cinta mediante i quali viene recintata una determinata proprietà ed anche ai manufatti che siano idonei a delimitare un fondo ed abbiano ugualmente la funzione e l’utilità di demarcare la linea di confine e di recingere il fondo.

Quanto costa l’avvocato per la tutela della proprietà?

Il costo dell’avvocato per la richiesta di riduzione in pristino e di risarcimento del danno non è fisso. Esso potrà essere maggiore o minore in relazione all’attività svolta. Maggiori sarà il lavoro dell’avvocato, maggiore potrà essere il costo.  

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