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Avvocato per divisone dell’eredità


Avvocato per divisone dell’eredità

Che cos’è la comunione dell’eredità?

La comunione dell’eredità si ha quando al soggetto che muore, succedono più eredi , che diventano tutti comproprietari dei beni che fanno parte dell’eredità. Ogni soggetto, che viene quindi definito coerede, è titolare di una quota dell’eredità.

Alla comunione ereditaria l’ordinamento giuridico applica le medesime norme che si applicano alla comunione ordinaria.

Ogni soggetto che è comproprietario dei beni dell’eredità, quindi ogni coerede, può cedere la propria quota di eredità ad altri soggetti, diversi dai coeredi. Tuttavia prima di cedere tale quota, il soggetto dovrà notificare agli altri coeredi la propria volontà di cedere la quota. I coeredi infatti sono titolari del diritto di prelazione, cioè del diritto di essere preferiti nell’ipotesi di cessione della quota. Infatti se il coerede decide di cedere la propria quota ad un altro soggetto, senza notificare tale cessione ai coeredi, questi ultimi potranno riscattare la quota dell’eredità dal soggetto al quale è stata ceduta.

Come si scioglie la comunione dell’eredità?

La comunione ereditaria si scioglie con la divisione. Con tale operazione il diritto del coerede su tutto il patrimonio che costituisce l’eredità si trasforma in un diritto esclusivo su beni determinati. Ad esempio se sono coeredi 3 fratelli ed il patrimonio è costituito da 3 diversi immobili, con la comunione dell’eredità ciascun fratello sarà titolare, quindi proprietario di tutti e 3 gli immobili. Con la divisione dell’eredità ogni fratello diventerà proprietario esclusivo di un solo immobile. L’ordinamento giuridico disciplina diverse modalità di divisione dell’eredità: la divisione contrattuale, la divisione testamentaria e la divisione giudiziale.

Avvocato che cos’è la divisione dell’eredità ?

La divisione contrattuale, cioè la divisione mediante la stipula di un contratto è quel tipo di divisione con cui i le parti , d’accordo , dividono i beni dell’eredità. A ciascuno di essi viene quindi attribuita una parte del valore proporzionale alla propria quota. Il contratto di divisione ha natura transattiva, cioè costituisce il risultato di un accordo che preclude alle parti la possibilità di avanzare successivamente qualsiasi pretesa di diritti e titoli.

Se nel contratto di divisione vengono omessi e non vengono considerati alcuni beni, l’ordinamento giuridico prevede uno specifico rimedio: il supplemento di divisione.

La divisione dell’eredità può essere fatta anche dal testatore.

Questo tipo di divisione non è assimilabile alla divisione dell’eredità mediante la stipula di un contratto e alla divisione giudiziale. Infatti in tale ipotesi è il testatore che, in vita, redige un testamento all’interno del quale divide tutti o parte dei propri beni tra i coeredi mediante assegnazioni. Le assegnazioni hanno lo scopo di attribuire la proprietà esclusiva dei beni a ciascun assegnatario e prevengono il sorgere della comunione ereditaria e quindi le successive e necessari operazioni di divisione dell’eredità tra i coeredi.

Il ruolo dell’avvocato nella divisione dell’eredità

Se il testatore non ha effettuato una divisione testamentaria con un testamento ed i coeredi non riescono a giungere ad un accordo per effettuare la divisione dell’eredità mediante la stipula di un contratto , l’avvocato potrà agire in giudizio.

Prima di agire in giudizio l’avvocato dovrà però esperire il tentativo di mediazione obbligatoria. L’ordinamento giuridico, infatti, afferma il principio secondo il quale in materia di divisione giudiziale dell’eredità,dovrà essere esperito il tentativo di mediazione obbligatoriamente. In tale ipotesi il processo di divisione dell’eredità consta di diverse fasi. Dapprima dovrà essere formata la massa ereditaria, successivamente dovrà essere effettuato un calcolo per il valore dei beni che fanno parte dell’eredità. Tale operazione viene effettuata da un consulente tecnico che dovrà individuare il valore di tutti i beni del patrimonio ereditario al momento della divisione. Tale procedimento prosegue con la formazione del progetto di divisione. Dovranno essere individuate quindi tante porzioni quanti sono i coeredi che partecipano alla divisione dell’eredità. Infine dovrà esserci l’assegnazione e l’attribuzione delle porzioni. L’ordinamento giuridico afferma il principio secondo il quale al processo di divisione dell’eredità devono partecipare tutti i coeredi.

La divisione dell’eredità può essere chiesta dai coeredi sempre. L’azione è infatti imprescrittibile. I coeredi possono quindi rivolgersi all’avvocato quando lo ritengono opportuno. L’avvocato eserciterà un’azione giudiziale con la quale inizierà il processo di divisione dell’eredità.

La divisione giudiziale non potrà essere chiesta per i beni che non possono essere divisi. I beni che non possono essere divisi sono quei beni per i quali lo scioglimento della comunione determinerebbe il venire meno della funzione a cui erano destinati.

Quanto costa la divisione dell’eredità?

Il costo della divisione dell’eredità non è fisso. Esso varia in relazione alle attività che l’avvocato dovrà svolgere.

Il professionista legale, dopo aver esaminato la fattispecie sottoposta, offrirà in sede di colloquio preliminare, un preventivo in relazione a quelle che sono le attività che dovrà svolgere.

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Maggiori saranno gli eredi ed i beni da dividere e, maggiore sarà il lavoro dell’avvocato, maggiore potrà essere il costo. Anche l’entità del patrimonio, infatti , è un fattore di notevole importanza nella determinazione del costo. Ad esempio se un soggetto possiede tanti beni, maggiori saranno le difficoltà per dividere tali beni senza violare i diritti dei legittimari e quindi maggiore potrà essere il lavoro dell’avvocato, che potrà richiedere un costo più elevato. Se un soggetto invece possiede pochi beni, il lavoro dell’avvocato potrà essere inferiore e quindi il costo anche potrà essere minore.

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