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Processo penale: come inizia


Il processo penale: Consulenza legale

In un processo si incontrano i diritti di due o più parti e ciascuna ha diritto di avere difesa legale. Le regole nel processo penale possono essere sui generis perché da un lato c'è l'imputato, difeso dal suo avvocato penalista, e dall'altro l'accusa, rappresentata dal Pubblico Ministero. Quest'ultimo avvia il processo penale non in difesa di una parte privata ma nell'interesse pubblico. Agisce quindi in funzione di organo dell’amministrazione giudiziaria dello Stato.

In estrema sintesi potremmo dire che il processo penale ha inizio con una notizia di reato che viene iscritta presso un registro dell’Ufficio del Pubblico Ministero, il quale viene a conoscenza del reato o personalmente oppure mediante comunicazioni effettuate da altri, ad esempio mediante istanza, denuncia, querela o richiesta di procedibilità.

All’iscrizione della notizia di reato viene affiancato il nome della persona alla quale esso è collegato oppure se ignota vi sarà una notizia di reato a carico di persone ignote. Da questo momento cominciano a decorrere i termini di legge per l’avvio e la prosecuzione delle indagini.

Il ruolo del Pubblico Ministero nelle indagini

Rispetto a quanto avviene nei sistemi di Common Law, (ad esempio in Inghilterra e in America) inoltre, il PM ha una funzione attiva e operativa anche nella conduzione delle indagini.

Queste potrebbero servire, come noto, per raccogliere prove o individuare il colpevole di un reato. Ebbene nei Paesi anglosassoni, come si vede spesso anche nei film, se ne occupa autonomamente la polizia, oppure possono intervenire detective privati. I risultati saranno poi trasmessi al Pubblico Ministero che, sulla base di questi, deciderà se esercitare l’azione penale oppure no.

Nel nostro sistema giuridico le funzioni del PM nelle indagini sono decisamente più attive. In Italia, come anche in Giappone, egli conduce le indagini avvalendosi della polizia. In altri Paesi, come in Germania ad esempio, può addirittura condurre le indagini personalmente (anche se nella pratica spesso le delega alla polizia). Altre funzioni del PM nell'ordinamento italiano sono le seguenti:

  • Può prendere parte al processo civile se a tutela di un interesse pubblico o di soggetti che non possono agire in prima persona, come minori e incapaci;
  • Può sollevare la questione di legittimità costituzionale di una legge nel corso di un processo.

Nel corso dell’articolo cercheremo di illustrare, seppur in maniera poco approfondita le tappe più importanti del processo penale, al fine di trasmettere una visione d’insieme del procedimento ma naturalmente senza alcuna pretesa di esaustività.

Le indagini preliminari

La fase immediatamente successiva all’iscrizione della notizia di reato nel registro del Pubblico Ministero è rappresentato dalle indagini preliminari, le quali sono volte ad accertare almeno se sussistono elementi tali da fondare l’accusa in giudizio.

Quindi in base al loro contenuto potrà esserci:

a) un rinvio a giudizio, mediante l’esercizio dell’azione penale da parte del Pubblico Ministero, oppure

b) una richiesta di archiviazione del procedimento perché evidentemente i dati raccolti sono troppo deboli per fondare un’accusa in giudizio, oppure perché il fatto commesso non è considerato reato dalla legge, la persona è ignota, oppure il reato si è estinto.

Nonostante il Pubblico Ministero abbia un forte potere nel processo penale, occorre sottolineare che la decisione ultima di procedere in giudizio o di archiviare il caso spetterà sempre al Giudice delle Indagini preliminari, ovvero il giudice competente per questa specifica fase del procedimento penale.

Quali sono i mezzi di prova

Il mezzo di prova più conosciuto, anche da chi non è esperto del diritto penale è sicuramente la testimonianza, ma accanto a questa hanno notevole rilievo anche l’esame privato delle parti e la perizia.

In primo luogo l’esame testimoniale consiste nel racconto di fatti da parte di persone che ne hanno avuta la diretta conoscenza e viene condotto sotto giuramento, attraverso domande poste dal Pubblico Ministero o dall’avvocato penalista. Bisogna essere molto attenti nel porre le domande all’imputato perché sono vietate quelle che potrebbero compromettere la sincerità del testimone o la libertà di espressione.

In secondo luogo, l’esame delle parti private si svolge senza vincolo di giuramento (diversamente dalla testimonianza) ed è finalizzato all’acquisizione di ulteriori informazioni ma da parte delle parti stesse del processo e non di soggetti terzi. Quindi le domande questa volta saranno rivolte all’imputato, alla parte civile che non sia esaminata anche in qualità di testimone, dal responsabile civile e dalla persona civilmente obbligata.

Infine, l’ultimo mezzo di prova è costituito dalla perizia che viene utilizzato quando per svolgere diligentemente le indagini siano richieste specifiche competenza tecniche scientifiche, artistiche ecc. e dunque, il giudice ha bisogno del sostegno di una persona esperta.

Tuttavia, in fase di decisione il giudice non è vincolato a quanto risultato dalla perizia, al contrario può discostarsene sulla base del noto principio del “Libero Convincimento del giudice” previsto dalla legge in materia penale.

Discussione e sentenza

Il fulcro del procedimento penale è dato sicuramente dalla fase di discussione e dall’emissione della sentenza da parte del giudice.

La fase della discussione, ovvero del dibattimento è pubblica ed orale e prevede l’esposizione degli elementi raccolti dal pubblico ministero e dagli avvocati difensori a sostegno delle proprie strategie processuali.

Alla fine della discussione ci sarà poi l’emissione della sentenza che potrà essere di condanna, se il giudice alla luce di tutti gli elementi e indagini raccolte ritenga che l’imputato sia colpevole, oppure ci sarà sentenza di assoluzione.

Quanto dura un processo penale?

La legge italiana, purtroppo prevede ancora oggi tempi abbastanza lunghi per i procedimenti penali ed è forse questa la piaga maggiore del nostro sistema di giustizia, nonostante l’art. 111 della Costituzione e l’art. 6 della CEDU, assicurino la ragionevole durata del processo penale nei giudizi di appello e di legittimità.

Ad ogni modo, sono previsti per quei giudizi, termini di durata massima del processo e cioè:

- 2 anni per l'appello e

- 1 anno per il giudizio in Cassazione, il cui superamento determina l'improcedibilità dell'azione penale.

Il ruolo dell'avvocato penalista

La controparte nel processo sarà assistita da un avvocato penalista con funzione di difesa e rappresentanza.

La nomina, a differenza dei processi civili, nel procedimento penale è un atto a forma libera. Può essere anche orale, ossia verbalizzata da parte della Polizia Giudiziaria (o di Pubblica Sicurezza) o da parte degli ausiliari del PM o del Giudice.

Gli avvocati per l’indagato o imputato possono essere al massimo due (uno se ha avuto accesso al patrocinio a spese dello Stato o se si tratta di persona offesa dal reato).

Inoltre, la difesa penale deve essere:

  • Piena,
  • Effettiva,
  • Libera e
  • Autonoma.

L’avvocato penalista difende anche il colpevole?

Prima di tutto è necessario chiarire che nel nostro ordinamento vige il principio della “presunzione di innocenza”, quindi nessuno può essere dichiarato colpevole a priori, cioè prima del passaggio in giudicato di una sentenza di condanna.

Chiarito ciò, il ruolo dell’avvocato è quello di prestare difesa ai suoi clienti, indipendentemente dal fatto che siano colpevoli o no. Sicuramente da un punto di vista morale sarà più semplice difendere la vittima del reato, piuttosto che l’assassino, ma è pur vero che anche i colpevoli hanno diritto ad una difesa per evitare di ricevere una punizione più dura di quella prevista dalla legge.

È molto importante che l’avvocato penalista instauri un dialogo sincero con il proprio assistito, soprattutto per comprendere le ragioni che lo hanno indotto ad agire in un determinato modo e magari costruire la sua difesa proprio su questo.

È obbligatorio l’avvocato nel processo penale?

L’imputato è obbligato ad avere un avvocato per la sua difesa in giudizio e se non ne sceglie uno volontariamente sarà l’autorità giudiziaria ad assegnargli un avvocato d’ufficio, la cui parcella dovrà comunque essere pagata dall’imputato.

In linea di massima l’obbligo di farsi difendere da un avvocato sussiste fin dalle indagini preliminari, e sarà essenziale soprattutto in fase di discussione. Tuttavia, l’attività dell’avvocato penalista dipende da caso a caso.

Parcella Avvocato penalista

Le cause penali sono sempre più complesse di quelle civilistiche, anche perché si toccano interessi non solo patrimoniali ma attinenti anche a diritti personali, si pensi ad esempio ad un omicidio, ad uno stupro, al traffico di sostanze stupefacenti e che pertanto prevedono una responsabilità personale del colpevole.

La difesa dell’avvocato sarà tanto più intensa quanto più difficile sarà la problematica, è chiaro che mettendo sul piatto della bilancia un omicidio e un falso in atto pubblico ci sarà un peso estremamente diverso.

Dunque, dire a priori quale potrebbe essere l’ammontare della parcella dell’avvocato penalista è forse avventato, ma certamente si può affermare che in genere i processi penali sono abbastanza dispendiosi considerando che si protraggono per molto tempo e che per tutto questo tempo è sempre richiesta la difesa dell’avvocato.

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