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Muffa in casa affitto: chi paga?


Muffa in casa affitto: Avvocato per diffida al proprietario

Le conseguenze di infiltrazioni di acqua e muffe all’interno di un immobile possono essere molto spiacevoli, sia da un punto di vista di salute (umidità, allergie, freddezza in casa ecc.) sia da un punto di vista patrimoniale in quanto sorgono delle spese da affrontare per rimediare ai danni.

È quindi necessario conoscere i propri diritti di inquilino e capire come agire in via autonoma cercando di risolvere pacificamente la situazione o più velocemente con l’intervento di un avvocato specializzato in controversie tra proprietari di casa e affittuari.

In linea generale, la legge pone a carico dell’inquilino il dovere di provvedere all’ordinaria manutenzione dell’immobile, a patto che si tratti di spese di modico importo, mentre si ritengono a carico del padrone di casa tutte le altre spese e in particolare quelle di straordinaria amministrazione.

Quali sono gli obblighi dell’inquilino

Quando ci sono dei danni arrecati all’immobile occorre verificare se essi dipendano dal normale utilizzo dell’appartamento secondo la sua destinazione, ad esempio casa familiare, ufficio professionale ecc. e ovviamente se il tipo di utilizzo è quello che è stato convenuto nel contratto.

Se questi controlli sono positivi, nel senso che l’inquilino si è comportato con l’ordinaria diligenza richiesta, in modo da restituire al termine del contratto l’immobile esattamente nelle condizioni in cui gli è stato consegnato (salvo il deterioramento dovuto all’utilizzo proprio della casa) e custodendo accuratamente l’appartamento, il proprietario di casa non potrà rivalersi contro di lui, né pretendere il pagamento dei costi necessari al ripristino dell’immobile.

Naturalmente, il proprietario dovrà verificare che tali danni siano stati causati dall’incuria dell’inquilino oppure no, e a tal fine dovrà convincere il giudice che il deterioramento dell’appartamento sia dipeso da negligenza dell’inquilino, ad esempio perché ha lasciato finestre e balconi aperti che hanno permesso all’acqua piovana di entrare.

Muffa causata da infiltrazioni di tubature

Al riguardo occorre fare una precisazione.

Se la muffa e l’umidità dipendono ad esempio da tubature usurate, dal cattivo funzionamento dell’impianto idrico, o da cause atmosferiche per le quali nel contratto non era previsto nulla di particolare, e quindi con esclusione di colpa in capo all’inquilino, la responsabilità ricadrà certamente sul proprietario.

Più volte, i giudici, all’esito di cause in tribunale tra proprietari e affittuari hanno stabilito che la presenza di macchie di muffa nell’immobile, che costringono l’inquilino ad andare a vivere altrove o comunque a rimanere in un ambiente dannoso per la propria salute determinano un legittimo risarcimento dei danni in suo favore.

Viceversa, se il danno deriva da un uso dell’appartamento non conforme a quanto pattuito, il proprietario potrà trattenere la cauzione che è stata versata dall’inquilino all’inizio dell’affitto, a titolo di ristoro dei danni.

Chi decide l’importo dei danni?

Prima di tutto occorre capire a chi addossare la colpa in caso di danni arrecati all’immobile. Questa decisione spetta al giudice a seguito delle prove fornite dal proprietario e dall’inquilino.

Se, quindi, si decide di non risolvere la controversia bonariamente ma di procedere per vie legali finendo in tribunale, l’importo dei danni sarà stabilito dal giudice, il quale deciderà anche chi dovrà pagarli.

In questi casi, si consiglia di rivolgersi il prima possibile ad un buon avvocato, soprattutto perché la decisione del giudice si baserà sulle prove documentate durante il processo rispettivamente da proprietario e inquilino. È importante costruire bene la propria difesa altrimenti si rischia di subire oltre alla condanna delle spese legali anche la condanna alle spese per ripristinare l’immobile.

Avvocato per diffida: come abbassare il canone di affitto?

Uno strumento per evitare di finire direttamente davanti al giudice è quello di far scrivere una lettera di diffida legale dal proprio avvocato, chiedendo al proprietario di casa di intervenire e risanare le parti dell’appartamento deteriorate dalla muffa.

All’interno della lettera di diffida, l’avvocato preciserà:

- la zona interessata dalla muffa e dall’umidità,

- le cause che hanno comportato il deterioramento dell’immobile, ad esempio infiltrazioni di acqua dall’appartamento sovrastante,

- la richiesta al proprietario di intervenire a proprie spese e

- il termine entro il quale ristrutturare le parti della casa rovinate da muffa.

In caso di inottemperanza da parte del proprietario, l’avvocato procederà in giudizio e richiederà oltre al risarcimento dei danni anche l’abbassamento del canone di affitto, oppure la sua totale interruzione almeno finché l’appartamento non torni ad uno stato ottimale per essere abitato.  

Posso chiedere il risarcimento danni?

È bene premettere che rientra negli obblighi del proprietario quello di garantire all’inquilino di godere in maniera piena e incondizionata dell’appartamento in cui vive, e quindi proprio per questa ragione laddove vi fossero problematiche legate all’immobile egli è tenuto ad intervenire a proprie spese prima ancora di stipulare un contratto di affitto con la persona interessata, o comunque almeno prima di consegnargli le chiavi dell’appartamento.

Quindi, il padrone di casa deve riparare le cause che determinano l’infiltrazione di acqua con conseguente muffa e umidità all’interno dell’immobile.

La violazione di questi obblighi consente all’inquilino di chiedere il risarcimento dei danni e addirittura, in caso di danno tanto grave da compromettere l’utilizzo di una salubre abitazione, interrompere il pagamento del canone di affitto.

Avvocato low cost per controversie di affitto

Quando si decide di rivolgersi ad un consulente legale, chiedendo di essere aiutati per ottenere la ristrutturazione del proprio appartamento invaso di muffa e umidità, il primo consiglio che il professionista darà per risparmiare soldi è quello di agire per vie stragiudiziali, cioè inviando una lettera di diffida al proprietario.

In tal caso, infatti, occorrerà pagare solo l’avvocato per la sua consulenza e per l’attività svolta mediante la redazione della diffida. Non ci saranno altre spese legali, ad esempio il versamento del contributo unificato per dare avvio alla causa, i costi dell’attività processuale, e cioè il deposito e la notifica degli atti ecc. Attraverso questo portale, poi, è possibile cercare un buon consulente che sia anche un avvocato economico, in modo da contenere i costi da sopportare e comunque chiedere rapidamente un preventivo online e gratis, per la sua parcella.

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