Preventivo legale scritto: due cose importanti da sapere su obbligo e sanzioni
- In che cosa consiste l'obbligo di preventivo scritto e che cosa resta escluso
- Che cosa succede se l'avvocato non fornisce il preventivo scritto?

In che cosa consiste l'obbligo di preventivo scritto e che cosa resta escluso
Partiamo da quanto appena anticipato in merito all'obbligo di preventivo scritto in ambito legale. Può un avvocato prevedere esattamente a quanto ammonteranno le spese legali? L'obbligo in analisi riguarda quella che viene definita come "prevedibile misura" del compenso. Questa definizione tiene conto proprio del fatto ci sono elementi non prevedibili. Pensiamo, ad esempio alla chiamata in causa di una terza persona: sono fattispecie ipotetiche non prevedibili ad inizio mandato e che possono rendere più complesso (dunque anche più oneroso) il lavoro dell'avvocato.
Che cosa succede se l'avvocato non fornisce il preventivo scritto?
Non presentare il preventivo costituisce inadempimento contrattuale. C'è però una lacuna normativa in merito alle sanzioni. Per colmarlo si ricorre alle sentenze giurisprudenziali: l'avvocato che non ha presentato il preventivo legale per tempo va saldato o questa sua mancanza esonera le parti?
Una sentenza della Cassazione del 2017 in effetti ha riconosciuto il diritto alla restituzione dei soldi per mancanza di fattura e preventivo scritto. Tuttavia concludere sulla base di questo dispositivo che è lecito non pagare l'avvocato se manca il preventivo scritto risulta affrettato.Peraltro segnaliamo che la circolare del 2017 del Cnf ha chiarito che, in mancanza di un riferimento scritto, l’eventuale controversia tra cliente e avvocato in merito al compenso dovuto determina l’obbligo per il giudice di applicare i “parametri fissi” delle tariffe professionali forensi fissati dalla legge.
Quello che, più realisticamente, un cliente può fare dinanzi ad una parcella riferita a importi non concordati precedentemente, è:
- ricorrere al giudice per far riscontrare l’assenza del preventivo scritto e chiedere che siano applicati i parametri forensi indicati al DM 2014;
- denunciare l’avvocato al consiglio con conseguente irrogazione di una sanzione deontologica.
Ricordiamo infine che il codice deontologico forense prevede anche che l'avvocato informi le parti sul grado di complessità dell'incarico, in questo caso però anche verbalmente. Ciò serve per spiegare all'assistito quali saranno le “attività da espletare, precisando le iniziative e le ipotesi di soluzione” (art. 27 comma 1), ivi compresa la possibilità di ricorrere a strumenti di risoluzione alternativa delle controversie (comma 3) e la possibilità di avvalersi del patrocinio a spese dello Stato (comma 4); che l’avvocato informi la parte assistita “sulla prevedibile durata del processo” (comma 2); che l’avvocato fornisca al cliente gli estremi della propria polizza assicurativa (comma 5).
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