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Quanto dura l’ergastolo in Italia?


Quanti anni danno per l'ergastolo?

Tendenzialmente a questa domanda viene da rispondere che l’ergastolo dura per tutta la vita, in quanto l’ergastolo non si misura in anni ma rappresenta una pena perpetua per chi commette determinati reati previsti dalla legge penale.

Ciò vuol dire che chi è condannato all’ergastolo sarà costretto a passare tutta la sua vita in carcere, ma attenzione in Italia non è così.

L’ergastolo nel nostro Paese dura 26 anni, perché dopo questo tempo il detenuto può chiedere la liberazione condizionale a patto che abbia dimostrato pentimento e si sia impegnato a svolgere diligentemente le attività di lavoro in vista del reinserimento nella vita sociale, ossia la cosiddetta buona condotta.

Ma procediamo con ordine e vediamo nel dettaglio in cosa consiste l’ergastolo e quali sono le peculiarità legate ai singoli reati.

Che cos’è l’ergastolo: consulenza legale

L’ergastolo corrisponde sicuramente alla pena più severa prevista dalla nostra legge ed è disciplinato dall’articolo 22 del codice penale che testualmente afferma:

“La pena dell’ergastolo è perpetua, ed è scontata in uno degli stabilimenti a ciò destinati, con l’obbligo del lavoro e con l’isolamento notturno.

Il condannato all’ergastolo può essere ammesso al lavoro all’aperto.”

Questa pena è stata sempre al centro di accesi dibattiti, in quanto per certi versi essa urterebbe con i diritti fondamentali degli individui e soprattutto con il principio della funzione rieducativa della pena.

Non a caso infatti lo stesso articolo 27 della Costituzione afferma che “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”, sottolineando come l’aspetto umano del condannato debba sempre essere posto al primo piano.

Ergastolo e buona condotta

Cosa si intende per buona condotta all’interno di un carcere? Per essere tecnici, la buona condotta va intesa come il comportamento leale e corretto del detenuto durante il tempo in cui sconta la pena a lui attribuita dal giudice.

Nello specifico ha una buona condotta il detenuto che partecipa alle attività rieducative dei carceri, che non prende parte a risse e che tenga un comportamento conforme alle regole.

Come da principio, la buona condotta può essere applicata a tutti i reati, anche per quelli più gravi e permette una liberazione anticipata. Tuttavia, per l’ergastolo occorre una precisazione.

Considerato che la pena è perpetua, non sarebbe possibile uscire prima dal carcere, ma la buona condotta è comunque utile per beneficiare anzitempo di:

- permessi premio;

- semilibertà;

- libertà condizionale.

Quando chiedere lo sconto della pena

La persona condannata all’ergastolo può chiedere sconti di pena, o meglio le agevolazioni viste nel paragrafo precedente solo al ricorrere di 2 condizioni e cioè:

- abbia assunto una buona condotta durante il periodo di pena;

- abbia già scontato 26 anni di pena.

È per questo che si dice che l’ergastolo in Italia non è una pena perpetua, ma dura solo 26 anni, decorsi i quali è possibile ottenere una sorta di sconto.

Anzi, ad essere ancora più precisi l’ergastolano che si sia sempre comportato con buona condotta può giungere a beneficiare della liberazione condizionale dopo 21 anni anziché 26, in quanto 5 anni possono essere sottratti per la liberazione anticipata.

Avvocato penale per chiedere sconti di pena

È chiaro che la riduzione della pena per buona condotta non si ottiene automaticamente, ma occorre effettuare una specifica richiesta al giudice ovvero il magistrato di sorveglianza territorialmente competente, effettuata da parte del condannato, o su presentazione dell’istanza da parte del proprio avvocato penalista, scelta sicuramente preferibile.

Il giudice, prima di decidere in ordine allo sconto della pena dovrà valutare ogni singolo semestre del detenuto all’interno del carcere e precisamente se quest’ultimo si sia comportato in maniera diligente e orientato al reinserimento nella vita sociale.

Nella sua analisi, il magistrato terrà conto anche di eventuali documenti scritti forniti dal direttore del carcere, da carabinieri e da tutti gli ausiliari che svolgono attività di reintegrazione dei detenuti. Si pensi ad esempio ad una relazione scritta indicativa dei rapporti tra il detenuto e i suoi compagni, gli operatori o i familiari.

Lo sconto di pena può essere revocato?

Il fatto che il giudice consenta uno sconto di pena non vuol dire che esso non possa essere revocato al ricorrere di determinate circostanze.

Infatti, se il condannato dopo aver ricevuto una liberazione anticipata o comunque un alleggerimento della pena di ergastolo (permessi premio, semilibertà e libertà condizionale), commetta un reato doloso, cioè un crimine intenzionale, lo sconto di pena viene immediatamente revocato e la buona condotta tenuta durante il periodo di pena svanisce.

Cos’è l’ergastolo ostativo?

Diversamente, dall’ergastolo semplice, quello fin qui esaminato, che come visto consente l’applicazione di misure premiali in caso di buona condotta del detenuto, l’ergastolo ostativo è la forma più aspra e severa di ergastolo perché non consente di avere nessuna misura alternativa al carcere e nessun beneficio penitenziario.

Non a caso esso viene disposto per i cosiddetti reati ostativi, quali ad esempio: il terrorismo, l’associazione mafiosa, l’associazione per traffico di sostanze stupefacenti o il reato di sequestro a scopo di estorsione.

Su questa tipologia di ergastolo è dovuta intervenire la Corte europea nel 2019, la quale ha bocciato l’ergastolo ostativo in quanto contrario al contenuto dell’articolo 3 della Convenzione EDU che appunto vieta l’utilizzo di misure degradanti verso la persona umana, come è il divieto per il detenuto di accedere a misure di rieducazione e reinserimento nella vita sociale.

Si ricorda ancora una volta, che la pena deve avere una funzione rieducativa e non repressiva, altrimenti si rischia di violare uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione, ossia il principio di eguaglianza, che è enunciato dall’articolo 3 della stessa.

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