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Intossicazione alimentare al ristorante: Chi paga?


Intossicazione alimentare al ristorante: avvocato

Purtroppo, gli inconvenienti delle intossicazioni alimentari in ristoranti, pub, pizzerie ecc. sono ancora molto frequenti, nonostante i numerosi controlli che sono stati imposti ai ristoratori, quali ad esempio:

- tenere le etichette di scadenza su ciascun alimento;

- mantenere l’ambiente di cucina pulito e disinfettato;

- acquistare cibi freschi;

- controllare le informazioni nutrizionali e la provenienza di qualunque alimento;

- inserire nei menu ipotetiche sostanze allergeniche, oltre a chiedere anche per cortesia ai clienti se soffrono di qualche allergia particolare, ecc.

In realtà, c’è ancora una certa disinformazione sul problema e spesso chi soffre di un’intossicazione alimentare non sa di poter chiedere un risarcimento dei danni attivando le vie legali con un avvocato. Va poi detto, che nel migliore dei casi il cliente si salva con un mal di pancia, ma in alcune ipotesi più gravi si finisce in ospedale per lavande gastriche e terapie d’urgenza.

I ristoratori sono responsabili delle intossicazioni alimentari subite dai propri clienti se queste derivano da pietanze mangiate proprio all’interno dei loro locali.

Avvocato: quando il ristorante è responsabile

Da un punto di vista tecnico e giuridico il ristorante è responsabile a livello contrattuale ed extracontrattuale verso i propri clienti.

In particolare, quando ci si siede al ristorante e si ordina una pietanza si sta dando atto ad un vero e proprio contratto con cui le parti si impegnano rispettivamente: il cliente a pagare il conto alla fine del servizio e il ristoratore a garantire un certo standard qualitativo del cibo offerto, oltre alla corretta cottura e al rispetto di tempi d’attesa ragionevoli.

Quanto alla responsabilità del ristorante, questi è tenuto in primis ad offrire prodotti conformi al menu e al codice del consumo (ovvero il decreto legislativo n. 206 del 2005), che dispone indici di qualità dei cibi da rispettare per non incorrere in sanzioni.

In secondo luogo, è importantissimo che gli ambienti siano sanificati periodicamente, e che il personale di cucina lavori con guanti e cuffie per capelli.

Da ciò consegue, che ogni qualvolta il cliente non sia soddisfatto dei piatti serviti sarà legittimato a chiedere una sostituzione, uno sconto al momento del pagamento del conto o addirittura a non pagare il ristoratore. Naturalmente, il responsabile del ristorante potrà dimostrare che le accuse del cliente siano infondate, in quanto ad esempio vi è corretta corrispondenza tra quanto ordinato e quanto servito.

Cosa succede se il cibo è avariato?

La presenza di cibo avariato nei piatti rende certamente più semplice ottenere il risarcimento dei danni per intossicazione alimentare.

Resta però onere del cliente provare che:

- il cibo era scaduto e

- il nesso causale tra i malesseri subiti e le pietanze consumate al ristorante.

L’ammontare economico che il ristorante dovrà pagare dipenderà dai danni causati al cliente, è chiaro che quest’ultimo non potrà rivolgersi ad un avvocato per fare causa al ristorante solo per un insoddisfacimento derivante dal gusto.

L’avvocato dovrà dimostrare che il cliente è finito al pronto soccorso per colpa del cibo servito in quel ristorante, in cui gli alimenti erano conservati con incuria oppure sono stati serviti nonostante fossero scaduti al fine di non buttarli via.

Per far questo è necessario un referto medico che attesti il malessere e la causa.

In seguito spetterà al giudice liquidare l’ammontare del risarcimento dei danni.

Come denunciare il ristorante

La denuncia va presentata presso le Forze dell’ordine locali, le quali attiveranno una serie di controlli presso il ristorante denunciato al fine di verificare il rispetto delle norme sull’igiene dei locali e la corretta conservazione dei cibi.

In alcuni casi l’avvocato potrà richiedere anche l’intervento di un medico legale che certamente avrà una competenza più tecnica nell’analisi della situazione.

È chiaro che anche il ristorante avrà diritto di difendersi con un proprio consulente legale, e dimostrare ad esempio che l’intossicazione alimentare del cliente sia in realtà dipesa da una sua allergia non dichiarata al momento della comanda al tavolo.

È responsabile il ristorante o il cuoco?

Capire se la colpa dell’intossicazione alimentare ricada sul gestore del ristorante o sul singolo cuoco che ha cucinato le pietanze per il cliente sentitosi male è arduo.

Certamente l’ordine degli alimenti e i rapporti con i fornitori sono curati dal titolare del ristorante, quindi se l’intossicazione dovesse dipendere da cibi consegnati già scaduti o comunque avariati, la responsabilità potrebbe ricadere su quest’ultimo. È anche vero però che il cuoco proprio per le sue competenze dovrebbe accorgersi se gli alimenti sono avariati e in cattivo stato di conservazione.

La risposta è più semplice quando, pur essendo certa la data di scadenza dei cibi, la provenienza e la loro corretta conservazione, il cliente abbia comunque dei malesseri dopo la cena. In tal caso si potrebbe ipotizzare anche un comportamento doloso del cuoco, volto a cagionare un danno al cliente e si potrebbe ricadere in responsabilità penale per lesioni alla persona.

In ogni caso, affidarsi ad un avvocato specializzato è sempre la scelta giusta per far luce sulla questione e tutelare le proprie ragioni.

Avvocato: come dimostro l’intossicazione alimentare?

Immaginiamo che subito dopo una cena al ristorante il cliente si senta male ed è costretto ad andare in ospedale, dove il medico di turno gli diagnostica un’intossicazione alimentare. È possibile fare causa al ristorante?

La risposta è certamente sì, ma l’onere di provare che l’intossicazione sia stata causata proprio dai piatti serviti quella sera a cena, ricade sul cliente. Quest’ultimo, naturalmente assistito da un avvocato di fiducia, dovrà infatti provare che il ristorante sia stato colpevole dell’intossicazione alimentare, ad esempio perché il cibo era scaduto, o perché non era stato avvertito della presenza di un alimento cui era allergico, nonostante lo avesse fatto presente prima della cena, o ancora perché la cottura è avvenuta in una cucina non pulita e invasa da batteri.

Solo in tal modo, il giudice sulla base dei fatti e delle prove assunte potrà valutare la questione ed eventualmente condannare il ristorante al risarcimento dei danni.

Cosa rischia il ristoratore?

A seconda delle circostanze, l’intossicazione alimentare può comportare:

- responsabilità civile, che obbliga al solo risarcimento economico dei danni subiti e per la quale si è soliti rivolgersi ad un avvocato civilista;

- responsabilità penale, che si configura in caso di commercio di sostanze nocive, scadute o addirittura tossiche e che prevede la reclusione da 6 mesi a 3 anni, oltre all’irrogazione di una multa. Al riguardo sarà necessaria la consulenza legale di un avvocato penalista.

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