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Social network e privacy: tutti i pericoli


Social network e violazione della privacy

È indubbio che i social network siano un terreno sconfinato di libertà per ciascun utente, ma fino a che punto questa libertà può essere considerata legittima e legale?

I reati sui social network sono moltissimi e per evitare di rimanerne vittima occorre sapere come difendersi, anche se detto francamente non occorre per forza avere conoscenze giuridiche e legali per capire cosa si può fare per tutelarsi.

La legalità per un verso è anche intuitiva ed è chiaro a tutti, che ad esempio diffondere su instagram immagini altrui senza preventivo consenso o pubblicare su Facebook un post offensivo verso qualcuno non è affatto rispettoso e potrebbe condurre a delle conseguenze più o meno gravi.

Ad ogni modo, avere un avvocato di fiducia al quale chiedere una consulenza legale al riguardo, è sempre un asso nella manica soprattutto quando le circostanze sono delicate, perché magari ci sono di mezzo minori, oppure soggetti di etnie o religioni differenti ecc.

Quando c’è violazione della privacy

La violazione della privacy è un termine piuttosto ricorrente sui social network, ed è commessa da chi diffonde, ad esempio, informazioni sulla salute di altri o più banalmente da chi fa circolare foto, immagini, video o registrazioni vocali altrui senza ovviamente il suo preventivo consenso.

Viola la privacy anche chi rende pubblico il numero di cellulare di un’altra persona, la sua email, il suo indirizzo di residenza o qualunque altro dato personale.

Sembrerà strano, ma commette violazione di privacy anche chi pubblica una foto su instagram con una propria amica la quale, pur avendo acconsentito allo scatto, non ha acconsentito alla pubblicazione della foto in cui è ritratta.

In tal caso è possibile sporgere querela contro chi ha violato la nostra privacy.

Attenzione, perché altro reato molto grave collegato alla violazione della privacy è il reato di sostituzione di persona che si realizza quando una persona apre un account social con i dati personali di altra persona realmente esistente, compresa la foto del profilo e le informazioni personali o professionali.

È punibile anche chi si vanta di titoli professionali fasulli per raggiungere scopi illeciti, si pensi ad esempio a chi fa credere di rivestire una carica di rilievo in società e poi non è vero.

Avvocato: come può tutelarsi l’utente

La tutela dei propri dati personali su internet, o addirittura la tutela di se stessi, è un affare che nel tempo è diventato sempre più complicato, in quanto strettamente collegato alla crescita esponenziale dell’utilizzo dei social network.

In Italia la Privacy è disciplinata dal d.lgs. n. 193/2003, ma le norme in esso contenute fanno difficoltà ad imporsi anche sui social network considerato l’alto rischio di perdere facilmente il controllo dei propri dati personali.  

Quindi, premesso che la prima regola per tutelarsi sul web è quella di utilizzare un po’ di buon senso nelle critiche e nei commenti, anche se fatti ad amici, alcuni accorgimenti per evitare problemi legali potrebbero essere:

- l’utilizzo di password sui propri profili;

- prestare attenzione ai cookies;

- non aprire allegati di e-mail provenienti da utenti sconosciuti;

- leggere le licenze riguardati la privacy prima di installare software, ecc.

Minacce e stalking sul web

Attenzione a quelle espressioni che spesso sono presenti sui social del tipo: “te la faccio pagare”, “guai a te se ti becco dal vivo” e simili, perché se pronunciate con una certa serietà possono implicare una vera e propria minaccia nei confronti del destinatario.

Ai fini della serietà della minaccia è sufficiente essere credibili e incutere timore, non è pertanto necessario agire materialmente.

Addirittura, in alcuni casi le minacce via social possono implicare anche reato di violenza sessuale, seppur in assenza di contatto fisico di qualsiasi tipo. Si pensi ad esempio, all’invio di messaggi spinti su WhatsApp o Facebook e alla minaccia di diffonderli pubblicamente.

È importante non sottovalutare il mondo virtuale, che al giorno d’oggi, si può affermare con piena convinzione, è più frequentato della vita reale e rappresenta un universo parallelo in cui devono vigere le medesime regole di rispetto reciproco.

Una violenza virtuale va ugualmente tutelata e occorre conoscere i propri diritti al fine di difendersi con l’assistenza di un buon avvocato penalista laddove le circostanze lo richiedano.

Diffamazione su Facebook: rischi penali

Il reato più diffuso sui social è sicuramente il reato di diffamazione, anzi una diffamazione aggravata in questo caso perché la legge prevede un inasprimento di pena per tutte le offese che vengono diffuse attraverso social media, come internet.

Chi commette diffamazione sui social network rischia ben 2 anni di reclusione e può inoltre essere querelato dinanzi alla polizia locale entro 3 mesi dalla scoperta del fatto lesivo.

Spesso chi commette questo reato vuole nascondersi dietro il cosiddetto diritto di critica ma è evidente che il confine tra questo e l’offesa è molto labile, così capita spesso di farsi trascinare in un escalation di polemiche non costruttive o addirittura in un turbine di insulti per il solo gusto di mettere in cattiva luce qualcuno.

In linea di massima, è il giudice che stabilisce caso per caso quando si possa parlare di legittima critica o di offesa e in generale la diffamazione scatta tutte le volte in cui il giudizio è orientato a deridere o umiliare qualcuno sia da un punto di vista personale che professionale.

Al contrario, si rimane nell’ambito della legittima critica quando c’è soltanto una manifestazione pacifica delle proprie opinioni seppur contrastanti con quelle altrui.

Consulenza avvocato economico

L’evoluzione della società in cui viviamo ha portato anche all’evoluzione della giurisprudenza e della legge, che cercano di avvicinarsi sempre di più alle esigenze virtuali dei cittadini.

A tal proposito, non bisogna trascurare le ipotesi di violazione della privacy, di minacce e stalking sul web e soprattutto occorre essere a conoscenza del fatto che ci sono avvocati specializzati nel settore giuridico-tecnologico e che si occupano proprio della gestione di controversie per così dire “virtuali”, in cui c’è il rischio di lesioni personali, professionali e della dignità di ciascuno di noi.

È sempre consigliabile utilizzare i social network con parsimonia, ma nel momento in cui ci si rende conto di essere vittima di reati sul web è bene consultare il prima possibile un consulente legale, che magari con un po’ di fortuna sia anche un avvocato economico

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