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Spese legali e spese processuali


Spese legali: quando l’avvocato è gratis?

Quando si decide di ricorrere alla giustizia per risolvere le proprie controversie è bene sapere fin da subito che ci saranno dei costi da sopportare. A volte si parla indistintamente di spese legali e spese processuali, ma ci sono delle differenze da chiarire.

Le spese legali sono quelle inerenti alla difesa privata della parte, ovvero in parole semplici: la parcella dell’avvocato. Ciò spiega perché esse non sono fisse e dipendono dalla difficoltà del caso, nonché dal prestigio dello studio legale incaricato. Il loro ammontare è quindi definito in un preventivo scritto che il cliente ha il diritto di pretendere dall’avvocato scelto, prima di confermare l’incarico.

Le spese processuali, invece, sono in linea di massima fisse e stabilite dalla legge. Si potrebbe dire che esse corrispondono al prezzo da pagare per azionare la macchina della giustizia, cioè per avviare un processo. In sostanza comprendono i costi di marche da bollo, le spese di notifica degli atti e il versamento del contributo unificato, ove richiesto.

Spese legali: freno alle cause inutili

Le spese legali sono in alcuni casi un deterrente per cause non necessarie, nel senso che a volte le persone per non affrontare tutti i costi processuali e legali visti in precedenza (spese di notifica, deposito atti, parcella avvocato ecc.), rinunciano ad avviare cause non strettamente indispensabili.

Del resto, i tempi medi della giustizia in Italia sono già abbastanza lunghi per via dei processi in coda, quindi è utile cercare di contrastare ulteriori rallentamenti e sovraccarichi dei Tribunali, che già così sono al collasso.

È pur vero però, che quello italiano resta un popolo abbastanza incline a ricorrere allo strumento della tutela processuale: ogni anno nel nostro Paese vengono avviate circa 3 milioni e mezzo di cause civili.

Di queste, secondo una stima del Censis (Centro Studi Investimenti Sociali) circa 180 mila riguardano liti condominiali per motivi futili ma che, in caso di causa, non hanno spese legali inferiori a qualche centinaio di euro (difficilmente l’onorario di un avvocato, considerando la responsabilità e il lavoro che richiede, potrà essere inferiore).

Inoltre, ci sono persone che, sebbene per natura non litigiose, possono essere, ad esempio per il lavoro che fanno o il ruolo che ricoprono, più esposte al rischio di processi e denunce, si pensi ad esempio ai datori di lavoro che spesso vengono citati in giudizio per licenziamenti ingiusti, per ritardi nel pagamento degli stipendi, per mobbing ecc.

Spese legali e gratuito patrocinio

Per spese legali, quindi, si intende principalmente la parcella dell’avvocato, ma la legge prevede delle ipotesi in cui è possibile avere un avvocato gratis.

Per tutte le persone meno abbienti, o in difficoltà economica transitoria è previsto lo strumento del Gratuito Patrocinio, in forza del quale il cliente otterrà ugualmente la difesa in giudizio di un avvocato qualificato, ma questi sarà interamente pagato dallo Stato.

Naturalmente, occorre essere in possesso di alcuni requisiti e cioè:

- un reddito non superiore ad euro non superiore a euro 11.528,41;

-  la presenza di motivazioni valide e meritevoli di tutela, perché in virtù del principio di economia processuale e del vantaggio qui previsto per chi è in difficoltà economica, la legge italiana scongiura l’inizio di processi inutili.

Cosa sono le polizze di tutela legale?

Le polizze di tutela legale servono a coprire le spese legali garantendo all’assicurato l’avvocato gratis per i contenziosi più comuni, da quelli condominiali alle vertenze di lavoro passando per le cause di risarcimento danni per incidenti stradali, e non a caso infatti la polizza di tutela legale viene spesso proposta in abbinamento alle assicurazioni auto sebbene possa essere proposta anche come prodotto autonomo.

Ovviamente, il costo delle polizze per tutela legale varia in base al tipo di copertura che si sceglie, In media il i prezzi sono più alti per le aziende, oscillando sui 400 euro all’anno e più bassi per le persone fisiche, poiché si possono trovare anche assicurazioni di 200 euro annui.

Si tratta, però, di indicazioni meramente approssimative: trattandosi di compagnie private, ognuna può scegliere il prezzo della propria polizza in base ai servizi che offre.

Cosa copre la polizza?

In linea di massima, la polizza copre:

- le spese processuali per la difesa penale o civile;

- la parcella dell’avvocato;

- i costi del perito (se necessario);

- la richiesta di risarcimento danni.

Si precisa, però, che ogni compagnia assicurativa ha la facoltà di articolare liberamente le polizze offerte, con clausole ed esclusioni differenti. 

Quando è utile stipulare una polizza?

Nella vita privata di tutti i giorni, a lavoro, in vacanza o semplicemente guidando un’auto può sempre accadere di subire un danno o di cagionare involontariamente un danno, con spiacevoli conseguenze dal punto di vista economico e personale.

Ad esempio si potrebbe essere vittima di un incidente stradale oppure potrebbe capitare di essere citato in giudizio, in qualità di datore di lavoro, per un infortunio subito da un dipendente ecc.

Ad ogni modo, è sempre utile poter contare sulla consulenza legale di un avvocato di fiducia, ma si sa che la difesa di un avvocato ha costi onerosi e quasi mai quantificabili a priori.

Stipulare una polizza tutela legale è tendenzialmente consigliato a tutte quelle persone che sanno di non potersi permettere un avvocato all’occorrenza e che al contempo non rientrano nella soglia di reddito per chiedere il Gratuito Patrocinio, ma anche alle aziende, che molto spesso si trovano citate in giudizio.

Come si stipula una polizza di tutela legale

L’intermediario che si occupa di aiutarti nella stipula della polizza di tutela legale può anche essere lo stesso della polizza RC Auto, ma le compagnie assicurative devono essere differenti, altrimenti non si potrà contare sulla tutela legale di un avvocato per ottenere un equo risarcimento, proprio perché ci sarà conflitto di interessi.

È per questo che prima di scegliere il tipo di polizza da sottoscrivere occorre valutare una serie di variabili e cioè capire cosa è compreso nell’assicurazione, se il rimborso del tuo legale avviene man mano o solo all’esito del processo, se sono compresi il risarcimento dei danni ecc. e dunque sarebbe meglio affidarsi ad un buon intermediario per individuare la polizza più rispondente alle proprie esigenze.

Liti all’estero: vale la polizza italiana?

Ci sono alcune polizze di tutela legale che garantiscono copertura anche per liti avvenute all’estero, oppure per controversie con cittadini non italiani.

In questi casi, se la compagnia nella propria polizza ha garantito difesa legale all’estero, compirà una serie di adempimenti necessari per proteggere gli interessi del proprio cliente e cioè:

1. Individuazione della Compagnia straniera della controparte con cui interfacciarsi,

2. Produzione e richiesta di tutta la documentazione utile alla soluzione del caso;

3.  Conferire incarico, se necessario, ad un legale di fiducia esercente all’estero.

Naturalmente, tutti gli adempimenti avverranno in lingua straniera se le circostanze dovessero richiederlo.

Polizza tutela legale: la scelta dell’avvocato gratis è libera

Prima di stipularla è bene verificare le condizioni, alcune compagnie ad esempio si riservano il diritto di recesso dopo la prima causa se i costi legali sono eccessivi, le fattispecie escluse nonché i massimali previsti.

Ma c’è un possibile equivoco importante da chiarire: la scelta dell’avvocato è libera anche per chi è titolare di una polizza legale.

Certo la compagnia può consigliare un professionista se il cliente è privo di un nominativo di fiducia ma la scelta dell’avvocato resta solo ed esclusivamente di quest’ultimo. In questo senso si è espressa anche la Corte di Giustizia dell’Unione Europea nella causa n. C442-12 (depositata il 7 novembre 2013).

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