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Quali spese legali devo pagare in caso di recesso del mandato all'avvocato?


Quali spese legali devo pagare in caso di recesso del mandato all'avvocato?Per capire quali spese legali sono dovute da chi cambia avvocato, partiamo dalla natura del rapporto giuridico. Comprendere le regole che lo regolamentano ci aiuta a rispondere. Questo l'approccio seguito dai giudici della Cassazione che, con ordinanza del 9 gennaio 2020, n.185, hanno respinto le richieste di un avvocato ribadendo che, in caso di recesso unilaterale, è dovuto il rimborso delle spese sostenute e del compenso legale per l'opera svolta.

Le spese legali da sostenere e il rapporto con l'avvocato

Il rapporto tra avvocato e assistito può durare anche anni. Non sempre tutto fila liscio o secondo le proprie aspettative. Giuridicamente si configura come un contratto di opera intellettuale. Da questo inquadramento conseguono aspetti importanti. In particolare che, nel caso di recesso unilaterale dell’assistito, si applica l’art. 2237 c.c., secondo cui al legale spetta unicamente il pagamento dell’attività sino ad allora svolta, oltre alle spese sostenute. Nel caso specifico i giudici hanno negato al legale il diritto al danno emergente, calcolato in circa 400 euro e quello del lucro cessante (oltre 130 mila euro). E' vero che la regola generale (articolo 1725 cc) vuole che il mandatario, in caso di recesso unilaterale, abbia diritto al risarcimento del danno ma, trattandosi di prestazione d’opera intellettuale al prestatore spettano invece solamente le spese (articolo 2227 cc). La prestazione dell'attività dell’avvocato viene disciplinata attraverso le regole del contratto di prestazione d’opera professionale, a cui si applicano anche le norme sul contratto d’opera solamente quando determinano problemi di incompatibilità. Per quanto riguarda il recesso, l’art. 2237 c.c. in quanto norma speciale  prevale su quella generale ex art. 2227 c.c. secondo il principio per cui lex specialis derogat legi generali (sposato anche dalla sentenza della Cassazione numero 3062/2002).

Perché è importante trovare un avvocato di fiducia

Come sopra accennato i processi possono durare anni. Quello tra avvocato e assistito, vista anche la delicatezza degli interessi tutelati, è un rapporto di natura fiduciaria (rileva il cd intuitus personae). Se questo viene meno, indipendentemente dalla condotta dell'avvocato, è nella facoltà delle parti cambiare legale in qualsiasi momento del processo. Questa libertà viene appunto mitigata solo con la previsione del rimborso delle spese  sostenute e del corrispettivo per il compenso per l’opera svolta. E' evidente che questa misura è posta a tutela delle parti. Ecco perché l'eventuale deroga va messa per scritto e deve essere frutto di trattativa tra le parti.    

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