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Reclamo bancario – cos’è


Reclamo contro la Banca: Avvocato

Molto frequenti sono i problemi tra clienti e istituti bancari riguardanti ad esempio l’accredito di un importo scorretto sul proprio conto corrente, l’applicazione di interessi usurari, la sottrazione di spese per la tenuta del conto in misura maggiore rispetto a quanto pattuito originariamente, un rifiuto ingiustificato circa la concessione di un finanziamento ecc.

In questi casi, la parte debole del rapporto contrattuale è certamente il singolo cliente, il quale per avere la restituzione delle somme addebitate o comunque per far valere le proprie ragioni deve presentare un’apposita richiesta formale, ossia un reclamo bancario.

Non è obbligatoria l’assistenza di un avvocato, seppur consigliata poiché la compilazione del reclamo potrebbe risultare difficoltosa per chi non è esperto della materia.

Avvocato: come scrivere un reclamo contro la banca

Il reclamo contro la banca può essere presentato con due modalità, ovvero mediante una lettera personalizzata scritta dal cliente o con la compilazione di un modulo messo a disposizione dal sito della stessa banca. 

Il contenuto della lettera di reclamo deve essere chiaro e sintetico, avendo cura di inserire tutti i presupposti principali della richiesta:

1. Motivo del reclamo, ad esempio applicazione di interessi usurari, prelievo ingiustificato di somme dal proprio conto, modifica delle condizioni contrattuali ecc.

2. Data in cui è avvenuta l’operazione da parte della banca;

3. Richiesta specifica del cliente per la tutela delle proprie ragioni, ovvero la restituzione delle somme addebitate, la nullità delle nuove clausole contrattuali ecc.

Se si sceglie la redazione del reclamo mediante una lettera scritta, allora questa dovrà essere consegnata a mano all’ufficio reclami dell’ente bancario di riferimento, spedita con lettera raccomandata con ricevuta di ritorno oppure mediante posta certificata.

È importante conservare la ricevuta dell’invio del reclamo che nel caso di consegna a mano dovrà essere richiesta all’ufficio competente.

A chi rivolgersi per un reclamo

Come anticipato, il reclamo può essere redatto autonomamente dal singolo cliente, tuttavia laddove la richiesta venga rifiutata, oppure decorsi i termini anzidetti non vi sia stata comunque una risposta da parte della banca, allora occorrerà rivolgersi ad un consulente legale per proseguire un’azione in giudizio in cui si condanna la banca e si richiede il risarcimento dei danni, oltre alla restituzione delle somme trattenute dall’ente.

Quali sono i termini per il reclamo

Ogni Banca, o istituto finanziario deve avere a disposizione un Ufficio Reclami al fine di assistere ciascun cliente in caso di problemi.

La banca deve rispondere entro il termine massimo di 60 giorni, oppure entro il termine di 15 giorni se il reclamo ha ad oggetto pagamenti.

Se decorsi tali termini, la banca non invia alcuna risposta, si ritiene che operi il silenzio-rigetto, cioè un mancato accoglimento della richiesta.

In tale ultimo caso, è possibile procedere davanti all’autorità giudiziaria, naturalmente con l’assistenza di un buon avvocato, oppure promuovere un ulteriore esposto alla Banca d’Italia.

Conseguenze del reclamo

Dopo aver ricevuto il reclamo, la banca può accoglierlo o rifiutarlo.

In caso di accoglimento dovrà essere spedita al cliente una lettera raccomandata in cui l’ente indica le i tempi e le modalità per risolvere il problema.

In caso di rigetto, invece, la banca dovrà comunque comunicare al cliente le ragioni della propria decisione ed eventualmente indicare l’arbitro finanziario al quale rivolgersi per porre fine alla controversia.

Tuttavia, il cliente leso ha sempre la possibilità di rivolgersi ad un avvocato per una consulenza legale e analizzare in maniera specifica il problema.

Arbitro Bancario finanziario: quando serve

L’arbitro bancario finanziario è un organo istituito nel 2009 con l’obiettivo di risolvere in sede stragiudiziale le controversie tra clienti e banche.

Per poter richiedere l’intervento dell’arbitro è necessario che sia stato preventivamente inviato il reclamo alla banca e che la stessa:

a) non abbia accolto il reclamo

b) non abbia risposto nei termini di legge

c) abbia accolto solo parzialmente la richiesta del cittadino.

Anche la richiesta all’arbitro bancario deve essere fatta in forma scritta, oppure online sul sito web di riferimento. Dopo aver ricevuto il ricorso, l’arbitro bancario deve rispondere entro il termine di 60 giorni con esito positivo o negativo.

Nel primo caso si avrà soddisfacimento delle ragioni del cliente nei tempi e con le modalità indicate dall’arbitro stesso; nel secondo caso il cittadino potrà comunque decidere di continuare l’azione contro la banca ma stavolta in sede giudiziaria, quindi in Tribunale e con la difesa obbligatoria di un avvocato.

Quanto costa una causa contro la Banca

Le cause contro le banche sono sempre molto lunghe e costose, sia perché le procedure sono oggi molto complesse sia perché nel panorama processuale la banca è sicuramente un soggetto forte.

Prima di arrivare in tribunale, infatti, si cerca sempre una conciliazione con l’istituto bancario, ma quando ciò risulta impossibile allora occorre affidarsi ad un avvocato specializzato nella materia e che abbia già una consolidata esperienza alle spalle in tema di controversie bancarie.

Attenzione a scegliere con cura il proprio assistente legale, perché nell’ipotesi in cui si perdesse la causa oltre a pagare tutte le spese legali e processuali potrebbe essere previsto anche un risarcimento dei danni in favore della banca citata in giudizio, rovesciando quindi la situazione. Secondo la regola generale, infatti, la parte soccombente è sempre tenuta ad indennizzare l’altra per le spese sopportate in giudizio.

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