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Dall’ avvocato per il bollo auto


Comunemente, si crede che il bollo auto sia un tributo da pagare sulla circolazione o sull’utilizzo del veicolo, ma in realtà si tratta di una tassa che incide sulla proprietà dell’autovettura. Quindi, deve pagarla anche il proprietario che tenga il veicolo fermo o inutilizzato.

La disciplina normativa sul bollo auto è contenuta nel DPR n. 39 del 1953 ovvero nel “Testo Unico delle Leggi sulle Tasse Automobilistiche”. La Tassa Automobilistica è un Tributo imposto a tutti coloro che risultano essere proprietari, usufruttuari oppure utilizzatori di beni mobili iscritti nei Pubblico Registro Automobilistico.

Il bollo auto va pagato ogni anno e il suo costo è rapportato alla potenza dell’automobile e alla regione nella quale si risiede, penalizzando le auto più potenti, considerate in genere più costose. Ogni regione, poi, può prevedere delle specifiche esenzioni o agevolazioni. bollo auto

Come si paga il bollo auto

Il pagamento del bollo dipende dalla data di immatricolazione del mezzo e dalla regione di riferimento, ma deve comunque avvenire entro l’ultimo giorno del mese successivo alla data di scadenza del bollo stesso.

I metodi per pagare la tassa sono molto semplici: tradizionalmente ci si reca nelle tabaccherie o nelle ricevitorie SISAL, presso le Agenzie Pratiche Auto, nelle sedi ACI (Automobil club d'Italia) e negli uffici postali. Ma, è possibile effettuare il pagamento anche online da casa, con i sistemi PagoPA e mediante l’internet banking di alcuni istituti bancari.

Bollo pagato in ritardo: cosa succede?

Dopo un mese di insolvenza, si potrà comunque pagare il bollo, ma saranno previste sanzioni, che aumenteranno a seconda dei mesi di ritardo accumulati. Dopo il primo anno, la sanzione sarà pari al 30% della tassa dovuta, con l’aggiunta degli interessi di mora.

Mancato pagamento del bollo auto

Il mancato pagamento della Tassa Automobilistica comporta per il contribuente la possibilità di richiedere un Ravvedimento Operoso. Detto ravvedimento deve essere richiesto dal contribuente entro un anno e comporta l'applicazione di una sanzione in misura ridotta rispetto a quella ordinaria. Qualora il ravvedimento non possa essere più chiesto perché è già trascorso oltre un anno dal mancato pagamento, la multa irrogabile comporterà l'applicazione di una sanzione ordinaria.

Il limite massimo per regolarizzare il pagamento è 3 anni, decorsi i quali se il Tributo non viene pagato, il contribuente potrà essere destinatario di una cartella di pagamento e soggetto ad azioni esecutive quali, ad esempio, il fermo amministrativo del mezzo o il pignoramento del conto corrente.

Altro effetto pregiudizievole è la radiazione dell’autovettura dal Pubblico Registro Automobilistico cd. P.R.A., con la conseguenza che per tornare in circolazione sarà necessario pagare tutti i bolli arretrati, nonché fare una nuova immatricolazione dell’autovettura.

Quando c’è esenzione dal pagamento del bollo?

Ci sono dei casi in cui il bollo non è dovuto e, pertanto rientrano nelle esenzioni le auto e i mezzi di proprietà dello Stato o al servizio di enti pubblici, i mezzi che risultano essere trentennali o i veicoli ultraventennali di interesse storico, indipendentemente dal fatto che questi ultimi siano o meno iscritti all'ASI ovvero al “Registro delle Auto Storiche Italiane”. Ancora, sono esonerati da tale tributo i soggetti disabili.

Quando viene emesso il fermo amministrativo?

Se dopo tre anni dalla scadenza non è stato pagato il bollo, l’Agenzia delle Entrate invierà una cartella esattoriale intimando al pagamento della predetta tassa, che dovrà effettuarsi entro i 60 giorni successivi, altrimenti verrà emesso un provvedimento di fermo amministrativo sul veicolo con l’ulteriore rischio di vedere pignorata la propria automobile.

Un veicolo sotto fermo amministrativo può circolare?

Ovviamente, quando un’auto è sottoposta a fermo amministrativo, il suo proprietario non può utilizzarla, almeno finché non salda il debito, ciò perché il fermo è una misura cautelare che mira a conservare l’integrità e il valore del veicolo, considerata l’eventualità di venderlo all’asta. Di conseguenza, chi guida un veicolo sottoposto a tale misura, incorre in una multa e in alcuni casi anche nella confisca del veicolo.

Avvocato per la rimozione del fermo amministrativo

Il metodo più semplice per rimuovere il fermo amministrativo è il pagamento della sanzione, tuttavia bisogna sottolineare che il conducente ha diritto di ricevere un preavviso di 30 giorni da parte dell’Ente per la Riscossione, in mancanza del quale non potrebbe essere legittimamente applicata una restrizione sul veicolo. Per verificare la corretta notificazione di tale avvertimento, la forma in cui è comunicato, i termini di presentazione e il contenuto, potrebbe essere utile una consulenza legale con l’esperto legale del settore.

In ogni caso, il proprietario che riesca a dimostrare la stretta necessità dell’auto per la propria attività lavorativa, si pensi ad esempio all’agente di commercio che ha bisogno del veicolo per recarsi dai propri clienti, non subirà mai un fermo amministrativo, poiché obiettivo della legge è tutelare il lavoro senza arrecare pregiudizio ai singoli.

Prescrizione bollo auto

Anche il bollo auto può cadere in prescrizione. Come? C’è un termine di massimo 3 anni entro cui l’Ente per la Riscossione può chiedere il saldo del bollo. Il termine decorre dalla data di scadenza del tributo, e se in quest’arco temporale non è stata inviata alcuna comunicazione per il versamento della somma al proprietario del veicolo, questi può considerarsi libero dall’obbligo di pagare.

Ad esempio, supponiamo che l’ultimo bollo pagato risalga al mese di maggio 2017, se fino al mese di giugno 2020 non c’è stato alcun sollecito di pagamento, il bollo sarebbe prescritto.

Come far valere la prescrizione: chiedi all’avvocato

È possibile controllare la prescrizione del proprio bollo sul sito online ACI. Nell’ipotesi in cui, a seguito di tale verifica si riceva un avviso di accertamento circa il ritardo o mancato pagamento si può presentare un’istanza di annullamento in autotutela entro il termine di 30 giorni dall’avviso. Se invece, si è ricevuta una cartella esattoriale, è possibile agire con ricorso avanti la Commissione tributaria competente, entro il termine di 60 giorni.

Dunque per tutelare al meglio le proprie ragioni è buona norma rivolgersi subito ad un Avvocato Specializzato in materia tributaria per richiedere una semplice consulenza o per conoscere quali potrebbero essere le conseguenze derivanti dal proprio caso di specie.

Contatta gratuitamente l’Avvocato Specializzato in materia Tributaria compilando il form previsto sul sito AvvocatoFacile.it e sarai ricontattato da un Avvocato Specializzato indicativamente entro le prossime 24-48 ore.

 

 

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