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L’ Avvocato per stalking: la tutela penale delle vittime


Purtroppo i casi di cronaca aventi ad oggetto fenomeni di stalking anche grave sono talmente numerosi che oggi difficilmente si trova qualcuno che non sappia che cosa significa questo termine inglese. Letteralmente “to stalk” si traduce come “pedinare” ma uno stalker può andare molto oltre questo.

L’ avvocato per stalking sarà un penalista perché la condotta è stata riconosciuta come reato. Lo Stato riconosce una forte tutela alle vittime di stalking cercando di sensibilizzare all’importanza della denuncia tempestiva. A volte è difficile per le vittime stesse comprendere la gravità e la pericolosità di certe minacce e condotte moleste. La cronaca ci insegna che, purtroppo, si sottovalutano i segnali fino ad arrivare ad un punto di non ritorno perché ormai è troppo tardi, fino a che lo stalking non degenera in violenza sessuale, in femminicidio ecc.

I dati sono allarmanti: ogni anno circa 70.000 donne sono vittime di stupro o tentato stupro. Riconoscere il reato di stalking può contribuire a ridurre questo preoccupante numero.

Lo stalking: definizione del reato

La disciplina penale dello stalking è contenuta all’articolo 612 bis del codice penale, nella rubrica Atti persecutori, in cui si recita:

“Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita”.

Traducendo il testo normativo in circostanze pratiche possiamo affermare di essere in presenza di stalking tutte le volte in cui sono compiute aggressioni fisiche o sessuali nei confronti della vittima, minacce dirette o alle persone vicine, comportamenti ossessivi, persecuzioni ecc.

Tutti questi comportamenti condividono la medesima caratteristica: sono persecutori e insistenti e la vittima che li subisce ne risulta impaurita e angosciata.

Differenza tra stalking e minacce: requisiti

Dalla definizione codicistica sopra riportata emergono i due elementi distintivi del reato di stalking:

  • comportamenti reiterati nel tempo;
  • natura persecutoria dell’atto, tale da generare “un perdurante e grave stato di ansia o di paura” nella vittima per la propria incolumità o “un fondato timore” per persone care come strumento di ritorsione.

Nella condotta possono rientrare diverse fattispecie. L’obiettivo della norma, come si evince dalla definizione, serve per dare un peso diverso a situazioni che finora venivano inquadrate nei delitti meno gravi di minaccia, violenza privata o trattati come contravvenzione per molestie (art. 660). Non è invece necessario che la condotta sia predeterminata, potendo le azioni anche essere innescate con disegno casuale e di natura istintiva.

In verità, si parla di minaccia quando una persona vuole provocare ad un’altra un danno ingiusto mediante un comportamento intimidatorio. Come lo stalking si tratta di atteggiamenti ripetuti, ma non con la medesima costanza e frequenza o comunque non creano lo stesso stato di ansa e di paura o di modificazione delle abitudini di vita.

Tipica minaccia è la minaccia di morte ad esempio “se non mi fai vincere il processo, ti uccido”, che sicuramente è un reato da denunciare, ma non come stalking. A volte sono proprio gli avvocati ad essere destinatari di questi “avvertimenti”, perché magari in ballo c’è la libertà del colpevole.

Potremmo dire che lo stalker è colui che non si limita a spaventare la vittima una volta, ma ha proprio lo scopo di perseguitarla, di creare una soggezione psicologica che si alimenta pian piano fino a provocare danni morali oltre che fisici in casi più terribili.

La reiterazione della condotta

Con il termine Reiterazione ci si riferisce indubbiamente ad una condotta che si ripete, seppur con modalità diverse, più volte. Può esserci stalking di persona, al telefono, via email, con pedinamenti o appostamenti fuori dai luoghi frequentati dalla vittima, ecc. Il fine resta lo stesso.

Proprio la frequenza determina lo stato d’ansia nelle persone offese. Con sentenza n.33842 del 2018, la Corte ha chiarito che bastano due sole condotte per integrare la reiterazione anche se gli atti non si sviluppano in una sequenza temporale prolungata.

Lo stato di ansia e paura

I giudici hanno chiarito che per lo stato di ansia e paura non sono richieste perizie. E’ sufficiente che la condotta comporti un “effetto destabilizzante della serenità e dell’equilibrio psicologico della vittima, considerato che la fattispecie incriminatrice di cui all’art. 612 bis cod. penale non costituisce una duplicazione del reato di lesioni (art. 582 cod. penale), il cui evento è configurabile sia come malattia fisica che come malattia mentale e psicologica (Sentenza Cass. sez. 5 n. 18646/2017).

Cosa fare se si è vittima di stalking: consulenza dell’ avvocato e querela

Lo stalking è punito su querela della persona offesa. Ecco perché c’è tanta sensibilizzazione per la denuncia, perché spesso la vittima sente imbarazzo nel dover rendere nota una situazione del genere e finisce per sopportare da sola peggiorando la sua condizione. Ed ecco anche perché è così importante non subire in silenzio.

Il termine per proporre querela è di 6 mesi. Va detto tuttavia che la legge prevede la possibilità di procedere d’ufficio se la vittima è minorenne o una persona con disabilità con 104, oppure se il fatto è collegato ad altro delitto per il quale si procede d’ufficio.

Il modo più rapido, sicuro e diretto per sapere come muoversi e come tutelarsi contro uno stalker, è contattare l’avvocato penalista. Anche prima dell’accertamento della responsabilità penale, i giudici potrebbero tutelarti con misure cautelari, quali ad esempio l’ammonizione orale, il divieto di frequentare i posti in cui ti rechi abitualmente ecc. La tutela giuridica insieme alla consapevolezza di poter contare sulla protezione di un avvocato specializzato, potrà aiutarti ad affrontare più serenamente questa battaglia.

Tutte le sanzioni contro il reato di Stalking

La pena prevista per chi commette stalking va da sei mesi a quattro anni di reclusione. Ci sono delle maggiorazioni per casi di stalking considerati più gravi:

- la sanzione sale se il fatto è commesso dal coniuge legalmente separato o divorziato o da persona che sia stata legata da relazione affettiva alla persona offesa;

- La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso a danno di un minore, di una donna in stato di gravidanza o di una persona disabile ex articolo 3 della legge 104/92, ovvero con armi o da persona travisata.

Gratuito patrocinio per le vittime di stalking

Proprio per sensibilizzare su questo reato, che molto spesso viene vissuto in silenzio e in totale solitudine, la legge prevede in via eccezionale la possibilità di accedere al gratuito patrocinio a spese dello Stato anche per le vittime di stalking che non superano i requisiti di reddito previsti.

L’obiettivo che si vuole realizzare è quello di limitare il più possibile la sofferenza di tale reato rimuovendo ogni tipo di ostacolo, anche economico che possa in qualche modo impedire alla vittima di denunciare l’accaduto.

In caso di gratuito patrocinio ci sono degli avvocati iscritti in appositi elenchi tenuti presso i Consigli degli Ordini degli Avvocati, i quali sono gli unici competenti a poter difendere la vittima. Infatti, sono gli stessi Consigli che trasmettono al consulente legale le denunce ricevute dai cittadini.

È di tutta evidenza poi che in questo caso l’avvocato sarà pagato dallo Stato, non dalla vittima, e in genere lo Stato si accolla anche il costo delle spese processuali.

Quindi, se hai bisogno di un confronto legale ti consigliamo di contattare l’avvocato penalista per sapere se nella situazione che stai vivendo ci sono gli estremi per il reato di stalking, per sporgere denuncia e per scoprire se hai diritto al gratuito patrocinio.

La necessità di un aiuto: la protezione dell’ avvocato

È proprio in circostanze come queste che è forse più facile riconoscere un buon professionista, perché ci si trova di fronte a situazioni delicate che ledono psicologicamente e a volte anche fisicamente una persona.

Ciò fa sorgere un senso di colpa nella vittima, un’angoscia per i comportamenti subiti che la spinge a tenerseli dentro per paura di istigare ancor di più il colpevole o semplicemente per imbarazzo.

Allora un buon avvocato, prima ancora di indossare le vesti di difensore in sede processuale deve ispirare sicurezza e fiducia al proprio cliente, metterlo a suo agio e farlo sentire protetto. Deve emergere prima di tutto l’aspetto umano del professionista.

Per questo è importante scegliere con cura il proprio consulente di fiducia perché rappresenterà un punto di riferimento per tutta la durata del processo.

Quanto costa una denuncia per Stalking?

Fatto salvo che una denuncia per stalking trova giustificazione quando una persona è vittima di comportamenti che le impediscono di vivere serenamente la propria vita, è bene indicare le due strade percorribili.

In primis la Querela presso la Procura della Repubblica, entro 6 mesi dall’ultimo atto subito, in secondo luogo un Ammonimento al Questore che consiste in una sorta di diffida legale verso il colpevole per mettere fine ai suoi comportamenti.

Chiaramente i costi variano a seconda che il comportamento pericoloso continui o si arresti dopo la querela, perché da questo dipenderà l’istaurazione o meno di un processo penale con tutte le spese processuali e legali oltre alla parcella dell’avvocato penalista.

Stalking Immaginario: come difendersi dalla denuncia

Nel corso dell’articolo è stato più volte sottolineato che i presupposti affinché si possa parlare di stalking sono:

- violenza psicologica nei confronti della vittima;

- stato di ansia e di paura;

- costrizione a cambiare le abitudini di vita, ad esempio sostituire il numero di cellulare, cambiare città traslocare in una diversa casa ecc.;

- fondato timore per la propria integrità fisica.

Ma se questi requisiti non ci sono, come ci si difende?

Prima di tutto se la querela non è stata fatta nel termine di 6 mesi, allora non ha validità. In secondo luogo si potrà dimostrare al giudice la falsità delle accuse, e qui è fondamentale l’assistenza di un buon avvocato perché dovrà sostenere l’assenza di uno stato di ansia e di paura nella vittima, oppure che questa non abbia modificato le proprie abitudini di vita.

Tipico esempio è quando alla fine di una relazione amorosa uno dei due partner continui a scrivere e telefonare all’altro per riallacciare i legami. Naturalmente, ciò non sarà sufficiente per parlare di stalking. Si tratta di un reato molto delicato che lede la libertà morale delle persone, ma può anche infangare la reputazione sociale di qualcun altro in caso di denuncia insussistente.

Bisogna stare molto attenti prima di sporgere denuncia e il consiglio più attento è di rivolgersi sempre al proprio avvocato di fiducia prima di agire d’impulso.

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