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Recupero crediti: cos’è?


Avvocato: cos'è il recupero crediti?

A volte può risultare difficile recuperare il proprio credito dal debitore, tuttavia, per fortuna ci sono delle procedure che rendono più agevole per il creditore riavere le somme da parte del debitore. Queste procedure possono svolgersi in ambito stragiudiziale in cui si cerca di risolvere la controversie in modo pacifico cioè senza dover per forza ricorrere al tribunale in modo da ridurre tempi e costi, oppure in ambito giudiziale con la necessaria assistenza di un avvocato e in questo caso si dà avvio ad un vero e proprio processo con tutti le spese legali collegati, a partire dalle spese di deposito e notifica atti per poi finire con il pagamento della parcella dell’avvocato.

Procediamo con ordine, in modo da individuare la strategia più consona al caso di specie.

Quando si può fare il recupero crediti

Prima di tutto occorre precisare quali devono essere le caratteristiche del credito affinché questo possa essere oggetto di una procedura di recupero crediti. Deve trattarsi di un credito:

1. certo, nel senso che il creditore dovrà avere a disposizione delle prove incontrovertibili dalle quali desumere l’esistenza del credito medesimo

2. liquido, cioè l’ammontare del credito deve essere già determinato o comunque facilmente determinabile ad esempio mediante un semplice calcolo matematico

3. esigibile, poiché il termine normalmente fissato per il pagamento del credito deve essere ormai già scaduto. Solo a partire da questo momento, infatti, il creditore ove il debitore non avesse già pagato potrà richiedere e pretendere il pagamento delle somme.

Quali sono i termini per il recupero crediti

In linea di massima, dal momento in cui il credito è diventato esigibile il creditore ha tempo 10 anni per chiedere la riscossione dello stesso, dopo di che il diritto di credito sarà prescritto.

Ci sono, poi, particolari crediti per i quali la legge prevede termini diversi, tra i più importanti:

- 5 anni per i crediti previdenziali, per quelli che derivano dal pagamento dell’affitto o della locazione, o ancora per i crediti derivanti da una sentenza di risarcimento danni

- 3 anni per quei crediti che derivano da attività lavorative, ed infine

- 2 anni per crediti che originano da sinistri stradali

Come anticipato, la scadenza di questi termini comporta prescrizione del diritto del creditore, che però può essere interrotta con l’invio di una lettera di diffida legale, con l’avvio di una causa in giudizio e quindi cominceranno poi nuovamente a decorrere.

Recupero crediti stragiudiziale

Il recupero crediti si intende stragiudiziale quando le attività volte al suo ottenimento sono effettuate fuori dalle aule del tribunale, cioè non richiedono l’intervento del giudice, ad esempio:

- con l’invio di un sollecito di pagamento che preferibilmente sarà scritto e spedito a mezzo Pec o lettera raccomandata

- con l’invio di una lettera di diffida legale, che anche se firmata da un avvocato comunque non costituisce di per sé l’inizio di un procedimento in Tribunale

- o in genere con l’invio di qualunque altro tipo di comunicazione che abbia una data certa e sia in forma scritta.

Operando in questo modo, il vantaggio è chiaramente in termini di costi e tempi perché non vi sono per il creditore spese legali da sostenere e soprattutto il recupero avverrà in tempi molto più brevi rispetto a quelli di un processo ordinario in Tribunale. Il tutto sul presupposto che il debitore decida di collaborare, ovviamente!

Recupero crediti giudiziale

Dopo aver tentato la strada del recupero crediti in via stragiudiziale, se il creditore non ottiene i risultati sperati e comunque non riesce a realizzare le sue pretese l’unica alternativa valida è la procedura stragiudiziale.

In questo secondo caso occorrerà rivolgersi al giudice competente in materia, mediante il deposito presso la cancelleria del tribunale di un atto di citazione contro il debitore inadempiente, con la speranza di ottenere un provvedimento di condanna al pagamento oltre che eventualmente il risarcimento dei danni subiti.

Ci sono però anche nell’ambito della procedura stragiudiziale due possibili alternative:

- chiedere l’emissione di un Decreto ingiuntivo, generalmente in tempi brevi

- avviare una causa ordinaria che però ha costi e tempi ancora maggiori.

È evidente la necessità di scegliere un buon avvocato, non solo per una consulenza iniziale, ma anche per tutto il successivi iter legale in quanto la difesa in giudizio da parte di un legale è obbligatoria.

Quanto costa un avvocato per recupero crediti?

Al riguardo è utile precisare, anche come consiglio, che la presenza di un avvocato è opportuna sia se si decide di procedere con un recupero crediti stragiudiziale sia giudiziale perché avere un confronto effettivo con le norme che tutelano i propri diritti offre una visione più ampia sui mezzi messi a disposizione dalla legge per tutelare i propri crediti.

Premesso ciò, va specificato che:

- nella procedura stragiudiziale i costi dell’avvocato possono riguardare solo una consulenza legale ed al massimo la spedizione di una lettera di diffida;

- nella procedura giudiziale, invece, le spese legali da sostenere riguarderanno il deposto e la notifica di atti, ma soprattutto la parcella che avrà un valore tanto più elevato quanto più complessa sarà la causa.

Non è possibile determinare a priori la parcella di un avvocato, perché molto dipende anche dalla difficoltà di recuperare il credito e dal suo importo. Ad ogni modo, ciascun cliente ha diritto di chiedere un preventivo scritto prima di decidere se affidare o meno a quell’avvocato la propria controversia.

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