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Avvocato: cos’è la diffamazione?


Risarcimento danni per diffamazione

Innanzitutto, prima di capire come e quando si può chiedere un risarcimento danni per diffamazione, occorre capire quando si può affermare di essere stati diffamati. La diffamazione è a tutti gli effetti un reato che lede l’onore, la reputazione e la dignità di una persona in sua assenza, senza la possibilità per questa di difendersi.

Oggi, questo reato è molto più frequente rispetto al passato anche grazie agli innumerevoli mezzi di comunicazione offerti dal web, e chi lo commette incorre senza dubbio in responsabilità penale, se denunciato.

Si pensi ad esempio, alla diffusione di una falsa notizia in cui si afferma che un proprio conoscente sia un evasore fiscale, un ladro, un imbroglione ecc. ledendo la sua reputazione personale e professionale.

Come denunciare chi ti ha diffamato

Contro la persona che ha leso il proprio onore è possibile agire sia in sede penale che in sede civile per ottenere il risarcimento dei danni.

In primo luogo, l’azione penale deve essere avviata sporgendo denuncia alle autorità giudiziarie, in realtà per la precisione si tratta di una querela, poiché questo reato non è perseguibile d’ufficio, ma solo su interesse della parte offesa.

La querela può essere scritta oppure orale, anche se la prima è sempre più consigliata e la persona offesa dovrà avere cura di esporre i fatti in maniera dettagliata indicando:

- il tipo di offesa ricevuta, i tempi e i mezzi attraverso cui è stata diffusa;

- il pregiudizio causato alla propria reputazione personale e professionale, si pensi ad esempio anche ad una perdita economica legata al proprio lavoro;

- le generalità dell’offensore;

- e chiaramente le prove, come un post pubblicato su internet, un articolo di giornale, una registrazione, o la presenza di testimoni.

Inoltre la denuncia deve essere sottoscritta, proprio perché chi la propone deve assumersi la responsabilità di quanto dichiarato.

Serve l’avvocato per la denuncia?

Per presentare la denuncia alle autorità giudiziarie non è obbligatoria l’assistenza dell’avvocato, ma chiaramente è consigliata sia per la necessità di scrivere con precisione una buona denuncia sia per il successivo processo penale in Tribunale.

Inoltre, se ci si affida fin da subito ad un buon avvocato si ha il vantaggio di farsi seguire per tutto il procedimento e di analizzare già in principio le prove che si hanno a disposizione, la difficoltà del caso e anche le probabilità di ottenere un risarcimento dei danni.

Cosa rischia chi commette reato di diffamazione

Il reato di diffamazione è disciplinato dal codice penale all’articolo 595 in cui è previsto che chi offende l’altrui reputazione è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino ad euro 1.032.

Se l'offesa consiste nell'attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a 2.065 euro.

Se l'offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a 516 euro.

Ovviamente per l’attivazione di queste pene è necessario che si agisca in sede penale contro la persona che ha leso la propria reputazione, in primis con una querela proponibile autonomamente e a seguire con l’assistenza di un avvocato penalista per tutta la durata del procedimento penale.

Come si ottiene il risarcimento per diffamazione

Per ottenere il risarcimento economico da diffamazione è necessario dimostrare di aver subito un danno e che quel danno derivi proprio dalle false notizie diffuse dal colpevole al solo scopo di pregiudicare la persona dell’offeso.

Quindi, l’avvocato dovrà provare in giudizio che sussiste un nesso di causalità tra il danno sofferto e la condotta del colpevole, cioè che proprio a causa della diffamazione subita sono stati riportati danni alla propria persona.

Immaginiamo, ad esempio, che qualcuno pubblichi un post su un social network in cui ripetutamente offende un imprenditore, definendolo un imbroglione, oppure a chi diffonde anche verbalmente la notizia che un negoziante venda prodotti falsi ecc. è evidente che queste persone vedranno diminuire i propri guadagni perché verrà meno la clientela originaria.

Quindi, in questi casi, oltre al risarcimento per danno morale ci sarà anche un risarcimento per danno patrimoniale dovuto dalla diminuzione di entrate economiche.

Quanti soldi si possono chiedere per risarcimento

L’ammontare del risarcimento, al di là dell’importo chiesto dal proprio avvocato difensore, deve comunque essere determinato dal giudice che emette la sentenza.

Certamente, il giudice non decide in modo discrezionale, ma deve attenersi a dei parametri, ad esempio la portata offensiva degli insulti, le ricadute negative sulla reputazione professionale e personale, la diffusione della diffamazione sul territorio nazionale, il mezzo con cui è stata diffusa la diffamazione ecc.

Sulla base di questi indici, in genere:

- una diffamazione di tenue gravità può determinare un risarcimento compreso tra 1.000 e 10.000 euro

- una diffamazione di media gravità può determinare un risarcimento compreso tra 21.000 e 30.000 euro

- una diffamazione di elevata gravità può determinare un risarcimento compreso tra 31.000 e 50.000 euro.

Tutto però, dipende dal caso concreto e anche dalla difesa del proprio avvocato, per questo è bene sceglierlo con cautela.

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