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Come funziona la ristrutturazione del debito: l'assistenza legale per l'accordo


Come funziona la ristrutturazione del debito: l'assistenza legale per l'accordoTroppi debiti da saldare possono sembrare una montagna insormontabile. Specialmente in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando, potrebbe essere utile considerare la ristrutturazione del debito.

Salvarsi dalla crisi

Lo scenario imprenditoriale più tragico e radicale è il fallimento. Una simile decisione comporta diverse conseguenze inevitabilmente, anche sul piano occupazionale. Esiste però una via per evitare azioni cautelari ed esecutive e, contestualmente, preservare le risorse finanziarie e permettere all'azienda di non affossarsi.

L’accordo di ristrutturazione del debito

Il diritto d'impresa prevede lo strumento dell'accordo di ristrutturazione del debito che ha proprio questo scopo di risanamento ed equilibrio. La disciplina è contenuta all’art. 182 bis della legge fallimentare:
L’imprenditore in stato di crisi può domandare, depositando la documentazione di cui all’articolo 161, l’omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti stipulato con i creditori rappresentanti almeno il sessanta per cento dei crediti, unitamente ad una relazione redatta da un professionista, designato dal debitore, in possesso dei requisiti di cui all’articolo 67, terzo comma, lettera d) sulla veridicità dei dati aziendali e sull’attuabilità dell’accordo stesso con particolare riferimento alla sua idoneità ad assicurare l’integrale pagamento dei creditori estranei nel rispetto dei seguenti termini: a) entro centoventi giorni dall’omologazione, in caso di crediti già scaduti a quella data; b) entro centoventi giorni dalla scadenza, in caso di crediti non ancora scaduti alla data dell’omologazione. L’accordo è pubblicato nel registro delle imprese e acquista efficacia dal giorno della sua pubblicazione.
A livello giuridico si tratta di una procedura negoziale basata su un accordo tra imprenditore e creditori. Questi ultimi dovranno rappresentare il 60% del credito certificato. Le parti si accordano sulle modalità di ristrutturazione allo scopo di evitare lo stato di insolvenza, nell'interesse di tutti. L'accordo può intervenire sui tempi di restituzione ma anche sui tassi di interesse, sui periodi di garanzia e su tutte le condizioni che determinano un debito. Ad ogni modo i creditori che non aderiscono all'accordo dovranno essere garantiti nel soddisfacimento integrale dell'importo dovuto entro i termini fissati per legge. L'imprenditore conserva la gestione dell'impresa. Può fare richiesta di alcune tutele aggiuntive, ad esempio  il blocco delle azioni esecutive e cautelari, per operare più serenamente nell'ottica di risanamento. Altra possibilità interessante è quella di accedere a prestiti ponte agevolati per l’esecuzione del piano.

Quali documenti servono

La domanda di ristrutturazione del debito va allegata a:
  • le scritture contabili e fiscali obbligatorie;
  • le dichiarazioni dei redditi e i bilanci di esercizio degli ultimi tre esercizi o anni;
  • una relazione sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria aggiornata;
  • uno stato dettagliato ed estimativo delle attività del debitore;
  • l’elenco nominativo dei creditori con indicazione dei rispettivi crediti e di eventuali diritti di prelazione;
  • l’elenco nominativo di coloro che godono di diritti reali e personali su cose in suo possesso;
  • una certificazione dei debiti fiscali, contributivi e dei premi assicurativi;
  • una relazione riassuntiva degli atti di straordinaria amministrazione compiuti negli ultimi cinque anni.
La materia è, come evidente, molto tecnica. Se stai cercando un avvocato esperto in diritto dell'impresa per avere informazioni, preventivi e consulenza sull'accordo di ristrutturazione dei debiti, puoi contattarlo online in modo diretto e gratuito.
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