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Incidente stradale: quando chiamare l’avvocato


Incidente stradale: perché chiamare l’avvocato?

In caso di incidente stradale, è opportuno chiamare il proprio avvocato nell’ipotesi in cui vi siano feriti o addirittura morti. In questi casi infatti, il luogo dell’incidente dovrà essere analizzato dalle forze dell’ordine, dalla polizia e da medici legali al fine di ricostruire l’accaduto ed eventualmente individuare un colpevole.

Si pensi ad esempio ad una persona che guida in stato di ebbrezza e tagliando la strada ad un veicolo cagiona la morte del conducente e dei passeggeri. È chiaro che qui vi sarà anche una responsabilità penale ed è assolutamente necessaria la difesa di un avvocato penalista.

Viceversa, quando l’incidente stradale determina solo danni patrimoniali ai veicoli, ad esempio tamponamenti di grave entità, l’avvocato non è obbligatorio poiché sarà sufficiente denunciare l’incidente alle compagnie assicurative e chiedere il risarcimento dei danni, ma laddove questo non fosse equo o proporzionato, agire per le vie legali è sempre una garanzia per soddisfare le proprie ragioni.

Quando si può chiedere il risarcimento danni

A seguito di un incidente stradale, la parte lesa può chiedere il risarcimento dei danni sia per quelli patrimoniali sia per quelli non patrimoniali.

Per danni patrimoniali si intendono le riparazioni del veicolo, ad esempio ruote bucate, carrozzeria danneggiata, motore in avaria ecc., ma in alcuni casi è possibile far rientrare in questa categoria anche i danni conseguenziali a questi, ad esempio l’impossibilità di recarsi a lavoro.

Quanto ai danni non patrimoniali, invece, si intendono quelli arrecati alla salute fisica, quindi lesioni personali, che però possono anche non verificarsi a seguito del sinistro. Qui rientrano anche le spese sostenute per l’acquisto di medicinali, per le visite mediche da specialisti, per eventuali riabilitazioni ecc.

Posso andare via dopo un incidente?

Chiunque sia coinvolto in un incidente stradale, ma soprattutto chi lo ha provocato, non può assolutamente scappare senza aver prima avuto contezza di cosa sia accaduto e cioè:

- se ci sono feriti e in tal caso prestare loro soccorso immediato, chiamare il 118 e la polizia;

- se ci sono gravi danni al veicolo altrui, ad esempio tali da rendere impossibile rimettersi in viaggio per tornare a casa;

- se l’incidente blocca lo scorrimento della carreggiata e quindi cercare di avvisare i veicoli che transitano, di rallentare o di fare una deviazione, ecc.

Insomma, se si va via dopo un incidente si rischia di rispondere anche di responsabilità penale in quanto è configurabile il reato di fuga, e quindi oltre ad essere scorretto da un punto di vista morale è anche punito dalla legge.

Come denunciare l’incidente all’assicurazione

Entro 3 giorni dall’incidente, e prima che si decida di procedere o meno per le vie legali con l’avvocato, è necessario che ciascuna delle parti coinvolte informi la propria compagnia assicurativa del sinistro stradale.

Se la colpa è per più del 50% di una sola persona, allora il danneggiato sarà risarcito dalla propria assicurazione, mentre il colpevole si vedrà aumentata la polizza RC auto.

Quando invece la colpa è al 50 e 50 di entrambe le parti, allora l’assicurazione si limiterà a pagare solo la metà dei danni e in linea di massima non dovrebbero essere aumentati neppure i premi annui.

Ovviamente, prima di liquidare il danno, l’assicurazione ricevuta la denuncia del sinistro verificherà effettivamente la denuncia dell’incidente e i danni riportati ai veicoli.

Proprio per questo è solito fare delle foto al luogo dell’incidente, oltre che ai veicoli per conservare una prova dei danni, e se una delle parti avesse urgenza di sistemare il proprio veicolo, si pensi ad esempio a chi ha necessità di spostarsi con l’auto per andare a lavoro e non può attendere la liquidazione del risarcimento da parte dell’assicurazione, sarà opportuno conservare le fatture e gli scontrini delle spese effettuate.

La denuncia può farla l’avvocato?

Assolutamente sì.

Tuttavia, essendo una libera scelta della parte, l’avvocato dovrà essere espressamente incaricato di occuparsi della vicenda anche per quanto attiene ai rapporti con la compagnia assicurativa e naturalmente ci saranno dei costi da sostenere relativi alla consulenza legale dell’avvocato, alla sua parcella ecc.

Per questo, si consiglia di affidarsi ad un avvocato solo per gli incidenti più gravi, dove l’ammontare dei danni da liquidare è alto, e non per gli incidenti di lieve entità altrimenti si rischia di pagare di più in spese legali rispetto a quanto si otterrebbe di risarcimento dei danni.

Quanto tempo ha l’assicurazione per il risarcimento

La compagnia assicurativa ha:

- 60 giorni di tempo per risarcire i danni arrecati ai veicoli incidentati

- 90 giorni di tempo per risarcire i danni causati alle persone.

In linea di massima, l’ammontare del risarcimento è stabilito dall’assicurazione, ma se il danneggiato ritiene che non sia sufficiente può chiedere un ricalcolo alla compagnia, o se la stessa non è disponibile agire per le vie legali, quindi obbligatoriamente con l’avvocato, e chiedere la giusta somma.

Quanto costa un avvocato per incidenti stradali

Una volta presa la decisione di affidarsi ad un avvocato per avere una buona difesa delle proprie ragioni, è chiaro che ci saranno delle spese legali da sostenere. La legge prevede che in alcuni casi l’avvocato sia pagato dalla compagnia assicurativa, ma dipende molto dal singolo caso concreto.

Infatti, quando i danni sono di lieve entità, la propria assicurazione non è tenuta ad addossarsi le spese dell’avvocato.

Ad ogni modo, considerato che ogni caso è a sé, è consigliabile in primis cercare un professionista che oltre ad essere esperto in incidenti stradali sia anche un avvocato economico, e in secondo luogo valutare se la propria situazione rientra tra le ipotesi in cui è l’assicurazione a dover pagare l’avvocato

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